Forex: l’Euro temporeggia in attesa della Fed

L’Euro Index (paniere di mia creazione) si è indebolito durante la scorsa ottava, mentre si è “momentaneamente” rafforzato ieri martedì, specie nei confronti del dollaro Usa, a seguito dell’uscita dei dati sul Cpi inferiori alle attese. Vedi anche l’immediata reazione positiva dei bond.

Ritornando alla pura analisi tecnica, la situazione di breve è tuttora neutrale per il momento, mentre osserviamo un movimento tendenzialmente laterale del mio benchmark di riferimento.

L’analisi frattale, invece, con le solite Gann line in sottofondo, evidenzia una tendenza moderatamente ribassista (vedi le ultime candele in rosso, quelle blu sono rialzista). Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il “mio£ Euro Index alla ricerca di eventuali spunti.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 36% dei casi (nuovamente invariato rispetto al valore di otto giorni fa) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni non evidenziano variazioni di rilievo per la seconda settimana consecutiva.

Lo scenario puramente tecnico è ancora neutrale e ci troviamo in un’attesa di un nuovo segnale operativo. Possibile calma “relativa” fino al meeting Fed del 22 settembre, anche se gli esiti sembrano in parte scontati.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd realizza un supporto statico nei pressi di 1.1800 dal quale tenta il recupero; positivo solo sopra l’ancor distante 1.1900 circa. L’Eur/Aud ha realizzato un minimo relativo lo scorso 7 agosto dal quale rimbalza e sembra intenzionato a proseguire verso 1.635/40. L’Eur/Cad è sostenuto da qualche minimo ascendente, ma fatica in corrispondenza del livello psicologico di 1.5000. L’Eur/Chf consolida da qualche giorno attorno alla resistenza di 1.088 circa, ma la situazione è ancora molto incerta. Nuova fase rialzista sopra 1.09 e negativo sotto 1.083. L’Eur/Gbp potrebbe completare la realizzazione di un doppio minimo ascendente, ma occorre una conferma. L’Eur/Jpy indietreggia dopo essersi trovato in difficoltà a 130.70 circa. Possibile accelerazione ribassista verso 128.30. L’Eur/Nok è in difficoltà anche se cerca di rallentare la discesa. L’Eur/Nzd ha accusato una vera e proprio punizione dallo scorso 20 agosto e potrebbe tentare il recupero. Possibile rimbalzo sopra 1.672/5. L’Eur/Sek si mantiene in una situazione di equilibrio precario sopra 10.15/4 circa. L’Eur/Try accenna a un rimbalzo, ma dovrà riportarsi al di sopra di 10.06 prima di aver una qualche possibilità di recupero. C’è tanta carne al fuoco oggi. Basta scegliere il vino adatto.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Cad è in area pullback down; attenzione all’eventuale ritorno al di sotto di 1.25. L’Usd/Chf testa tuttora la resistenza di 0.92 circa. L’Usd/Nok cerca di mantenersi al di sopra del supporto di 8.62, ma potrà allontanarsi dalla zona di pericolo solo oltre 8.75. L’Usd/Sek dovrà mantenersi al di sopra di 8.53 circa per evitare la realizzazione di un testa e spalle ribassista. L’Usd/Zar rimbalza durante la seconda seduta della settimana, ma deve confermare. Positivo solo sopra 14.3/5. Per l’Usd/Jpy vedi la sezione “Trade opportunity”. Questa settimana gli spunti operativi sono pochi, speriamo anche buoni…

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importanti cross

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi pubblicata, ormai una vita fa, lo scorso 12 maggio relativa all’Usd/Jpy che potete ritrovare cliccando sul seguente link. Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

Short in caso di mancato superamento di 109.3/5 e sotto 108.20 con obiettivi rispettivi 108.5/2 e 106.60, poi 105.50 e 104.0/3.5. Long, tuttavia, sopra 109.50 con obiettivi 110.6/7 e 111.80, poi 113.20 e 114.8/5.6“.

Nel nostro caso, il mancato superamento di 109.3/5 (realizzato 109.40) potrebbe aver favorito qualche short e il quasi raggiungimento di 108.5/2 (realizzato 108.74). In seguito, il ritorno sopra 109.50 ha favorito qualche long e la realizzazione di un massimo relativo a 111.66, poco al di sotto del 2° obiettivo 111.80 (il 1° obiettivo essendo a 110.70).

Il biglietto verde ha guadagnato qualche cosa come 9 yen durante i primi 6 mesi dell’anno per poi indietreggiare parzialmente quindi consolidare nelle immediate vicinanze di 110.

Lo scenario puramente tecnico, di breve periodo, è tuttavia neutrale in quanto il dollaro è intrappolato tra 109.5/2 e 110.4/7 yen circa. Il contesto sembra inclino a deteriorarsi con il passar del tempo e occorre un’immediata reazione positiva per evitare un peggioramento. Direi di proseguire in questo modo con il metodo del breakout.

  • Long sopra 110.70 con obiettivi 111.60 e 112.50/5, poi 113.3 e 114.5/8.
  • Short sotto 109.20 con obiettivi 108.7/6 e 108.2/5, poi 107.1/0.
  • Eventuale trading tra 109.20 e 110.70.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat

https://giovannimaiani.blogspot.com/
[email protected]

 

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