Asset allocation, azioni: l’outlook resta positivo. Ecco le ragioni

La pausa estiva del secondo anno di pandemia è stata relativamente tranquilla, se non si considerano gli inattesi e drammatici sviluppi in Afghanistan che avranno sicuramente implicazioni a livello geopolitico, ma non conseguenze immediate per l’economia globale.

“Nonostante i timori estivi sulla diffusione della variante Delta e sulla riduzione degli acquisti di assets della Fed (tapering), le azioni sono state supportate dalla pubblicazione degli utili molto positiva del secondo trimestre. I settori che hanno mostrato il maggiore incremento degli utili sono stati quelli che erano stati più penalizzati dalla pandemia lo scorso anno, ovvero energia, materiali, industria, beni discrezionali e finanziari“. Ad affermarlo è Alessandro Caviglia, Responsabile Investimenti di Cordusio SIM, che di seguito speiga nel dettaglio la propria visione.

In Europa, il 64% delle società dell’indice Stoxx600 ha battuto le attese degli utili con una crescita del 71% e una sorpresa positiva del 16% e con 10 settori su 11 che mostrano una crescita a due cifre.

I mercati finanziari hanno anche reagito positivamente alle dichiarazioni di Powell su una riduzione dell’acquisto di titoli, facendo rimanere i rendimenti dei titoli del tesoro USA su livelli bassi.

Questo contesto continua a favorire l’investimento in azioni

Il premio per il rischio azionario, ovvero la differenza tra il rendimento delle azioni e i rendimenti delle obbligazioni corporate e governative, continua infatti a giustificare la nostra raccomandazione strategica positiva sulle azioni rispetto ai titoli corporate e di Stato.

Di particolare attenzione rimane il tema della Cina che reputiamo il principale fenomeno geopolitico degli ultimi decenni. Dall’inizio dell’anno, la performance delle azioni cinesi è stata inferiore a quella delle azioni europee e americane.

Questi dati non inficiano il nostro outlook di lungo periodo che rimane positivo. Tuttavia, è necessario essere selettivi: un robusto sviluppo economico a medio termine in Cina, che si basa su una crescita inclusiva e dovrebbe consentire la partecipazione economica di più ampie fasce della popolazione, dovrebbe essere vantaggioso anche per le aziende europee.

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