Nell’ultimo mezzo secolo, il Sentiment Index ha registrato perdite maggiori solo in altri sei sondaggi, tutti collegati a improvvisi cambiamenti negativi dell’economia: per esempio durante la chiusura dell’economia nell’aprile 2020 (-19,4%) e al culmine della Grande Recessione nell’ottobre 2008 (-18,1%).
Fiducia in crescita può voler dire consumi in crescita, con effetti positivi sull’attività economica generale. Ma quali sono invece gli effetti sulle obbligazioni, azioni e valuta. Se la fiducia cresce molto, e oltre le attese dei mercati, i prezzi delle obbligazioni possono risentirne negativamente. Il loro prezzo di solito scende quando salgono inflazione e rendimenti. E un livello di consumi troppo in crescita, soprattutto se l’economia sta già utilizzando ampie porzioni di capacità produttiva, può generare inflazione che, a sua volta, potrà spingere in alto i rendimenti richiesti dagli investitori e in basso i prezzi delle obbligazioni.
Sulle azioni gli incrementi della fiducia dei consumatori hanno invece effetti positivi. L’economia in crescita premia infatti i mercati azionari. Più consumi vuol dire più attività per le imprese e più profitti. E la crescita dei profitti attrae investitori e fa crescere i corsi azionari.
Sulla valuta, una crescita della fiducia dei consumatori si accompagna di solito ad una sua crescita. La quotazione del dollaro è influenzata dall’andamento dell’economia e dal livello dei tassi di interesse. Fiducia alta ed in ulteriore incremento può voler dire crescita dei consumi e dell’attività produttiva e crescita dei tassi di interesse.
Ma oggi è anche giornata di scadenze tecniche dei futures sugli indici e sui singoli titoli e delle opzioni sugli indici e sulle azioni: le “quattro streghe” (ed è pure venerdì 17). La giornata è osservata con attenzione dagli operatori, soprattutto a causa dell’aumento dei volumi che conduce, spesso, ad un aumento della volatilità sui mercati.
C’è poi un momento particolarmente delicato, che corrisponde all’ultima ora della sessione di negoziazione a Wall Street (15.00 – 16.00 ora di New York), dalle 21.00 alle 22.00 (ora italiana). A causare questi movimenti anomali di mercato sono gli speculatori, ma è una situazione passeggera: la volatilità del giorno delle quattro streghe tende a rientrare e non comporta di solito variazioni nella valutazione dei fondamentali degli asset sottostanti. In queste giornate, di solito, i grandi operatori istituzionali aumentano operazioni di medio/lungo periodo o operazioni di copertura del portafoglio solitamente acquistando opzioni put (non quindi è raro assistere alla formazione di top o bottom di mercato).
Chi è entrato lungo sul mercato non ha nulla da temere, tranne che la sua strategia non sia corretta. Lo speculatore invece è bene che abbia in mente che l’elevato rendimento, si accompagna all’elevato rischio.
A cura di Antonio Tognoli, Head of Research di Integrae Sim