Mercati: sugli scudi le valute legate al petrolio

In una settimana di attesa per il meeting della Fed di mercoledì, le notizie principali per i mercati valutari sono state il rialzo dei prezzi dell’energia, l’inflazione statunitense per agosto uscita peggiore delle attese e l’inflazione dell’Eurozona che ha sorpreso (di nuovo) al rialzo.

La preoccupazione generale sui mercati finanziari è che l’inflazione possa non essere del tutto transitoria e che i problemi dal lato dell’offerta, la carenza di alcuni semilavorati e il rialzo dei prezzi saranno una costante per il prossimo futuro, anche a causa degli straordinari stimoli monetari e fiscali messi in atto. Le valute migliori della scorsa settimana sono quelle legate all’export di commodities: la corona norvegese, il rublo russo e il peso cileno“. Ad affermarlo sono gli analisti di Ebury, che di seguito dettagliano la loro visione.

Un evento che potrebbe catturare l’attenzione dei mercati, oltre al meeting della Federal Reserve, sarà l’evolversi della questione Evergrande in Cina. Per ora l’impatto sullo Yuan cinese è stato minimo, anche se alcune valute del pacifico, esposte significativamente al commercio con la Cina, hanno sofferto.

Le banche centrali saranno al centro dell’attenzione questa settimana. L’evento principale sarà chiaramente la riunione della FED di mercoledì, ma giovedì anche la Bank of England fornirà volatilità, così come i meeting della banca centrale norvegese, svedese, australiana, svizzera e giapponese.

Euro

La forte crescita del prezzo del gas in Europa e il conseguente aumento del prezzo dell’energia per i consumatori e le aziende nell’Eurozona sembra aver sorpreso la BCE. Stanno emergendo segnali che alcuni membri della banca centrale non sono d’accordo con le previsioni di un’inflazione sotto il target per il prossimo futuro e le aspettative di mercato, che non prevedono un rialzo dei tassi fino al 2025, potrebbero essere troppo accomodanti. In ogni caso, riteniamo che le divisioni interne e i dati sull’inflazione saranno gli aspetti da monitorare per quanto riguarda l’euro nel breve periodo. Le aspettative di mercato sulla politica monetaria della BCE sono così accomodanti che il principale rischio sull’euro è legato alla possibilità che l’inizio delle misure restrittive arrivi prima del previsto, supportando la valuta comune.

Dollaro

L’inflazione ad agosto è rimasta molto alta, anche se le misure headline  e “core” sono state leggermente inferiori al previsto. I picchi di inflazione si stanno diffondendo da settori legati alla crisi pandemica, come le auto usate, a settori più persistenti, come l’immobiliare. Indipendentemente da questo, i mercati non sembrano siano stati tranquillizzati dai dati sull’’inflazione, per cui i rendimenti dei Treasury si sono alzati durante tutta la settimana.

Quanto sopra fornisce un contesto interessante per la riunione del FOMC di settembre prevista per mercoledì. Pensiamo che i membri più accomodanti (colombe) avranno la meglio per ora e quindi non verrà annunciato nessun tapering. Tuttavia, altri membri della Fed (falchi) probabilmente esprimeranno il loro dissenso nel “dot plot”, il grafico in cui ogni membro esprime le sue aspettative sui tassi negli anni successivi. E’ possibile che ci saranno molti che vedano la necessità di un rialzo molto prima di quanto il mercato si aspetti, ma  la reazione del dollaro sarà comunque imprevedibile.

Sterlina

Un altro buon dato sull’inflazione nel Regno Unito, insieme a dati incoraggianti sull’occupazione, ha portato gli operatori di mercato ad anticipare le loro aspettative per un rialzo dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra. Tuttavia, anche dopo questo aggiustamento, non è previsto alcun rialzo fino all’estate del 2022, nonostante l’incessante pressione sui prezzi. La riunione della Banca d’Inghilterra di giovedì sarà fondamentale a questo proposito. Le aspettative del mercato per la riunione sono molto accomodanti e non saremmo sorpresi nel vedere più membri della comitato di politica monetaria chiedere una riduzione immediata degli acquisti di titoli di stato, fornendo un solido supporto alla sterlina.

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