Il peggioramento delle notizie relative alla carenza di microchip a partire dalla seconda metà di agosto ha già penalizzato i titoli automobilistici (l’indice Euro Stoxx settoriale ha perso il 10% tra il 18 agosto e il 20 settembre) e probabilmente, secondo gli analisti di Equita, continuerà a influenzare la loro performance a breve termine generando volatilità.
Tanto che venerdì scorso gli analisti della Sim milanese avevano già tagliato le stime per i car components makers più esposti al mass market (Faurecia, Valeo e Sogefi). Oggi Equita procede con gli altri titoli che seguue con un’esposizione al settore auto (Stellantis, Pirelli, Michelin, Umicore e Brembo).
In questo contesto, nel dettaglio, Equita ritiene che i car-maker siano da preferire nonostante l’elevata leva operativa perché, a fronte di minori volumi, hanno già dimostrato nel primo semestre di poter beneficiare di price-mix positivo probabilmente replicabile nel secondo semestre (seppur in misura inferiore), mentre i car components-maker siano meno interessanti perché subiscono contemporaneamente minori volumi, inefficienze per i continui stop & go produttivi e in alcuni casi non ottengono gli aumenti di prezzo per compensare il rincaro delle RM.
I best picks di Equita si distinguono per essere meno dipendenti dall’andamento dei volumi di mercato:
- Stellantis perchè beneficia di enormi sinergie di fusione
- Faurecia perchè ha migliorato significativamente il suo profilo di rischio con l’acquisizione di Hella.
- Pirelli avendo un business più resiliente data l’esposizione al mercato del ricambio (75% del fatturato) e al focus sui prodotti High Value, entrambi con margini nettamente superiori alla media
- Umicore perchè beneficia dell’elettrificazione dei trasporti e del relativo riciclaggio delle batterie, nonché dell’inflazione dei prezzi delle materie prime critiche per la transizione energetica.