Se il tema appare scottante in Europa, assume proporzioni quasi drammatiche in Cina, dove ancora oggi è stato richiesto a un’ampia gamma di aziende del settore industriale di tagliare la produzione per venire incontro alla scarsità di energia, a cui ha indubbiamente contribuito il progetto “cieli-blu”di Pechino che vuole arrivare ai giochi invernali di febbraio dimostrando di aver seriamente preso a cuore la questione dell’inquinamento ambientale.
I riflessi sull’economia potrebbero essere rilevanti, e non solo su quella cinese (con molti analisti che si sono già affrettati a tagliare le stime di PIL per il quarto trimestre) ma su tutta la catena di approvigionamento globale, a partire dalle materie prime, dall’alluminio all’acciaio, di cui il Dragone rappresenta sempre di più il maggiore produttore, fino a arrivare ai componenti e prodotti finiti, di cui il Paese rimane uno dei maggiori esportatori in svariate tipologie merceologiche.
A cura di Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Partners Sim