Mercati: le Ipo all’Aim Italia tornano ai livelli pre-Covid

BDO Italia, tra le principali organizzazioni di consulenza e revisione aziendale, ha pubblicato i dati relativi al suo più recente studio sulle IPO nel segmento AIM della Borsa Italiana nel corso del primo semestre 2021.

I primi sei mesi dell’anno hanno confermato la resilienza già mostrata dal mercato nell’ultimo trimestre del 2020, ancora condizionato dal forte impatto della pandemia di COVID-19. La performance del segmento AIM ha mostrato un forte segnale di ripresa mettendo a segno una crescita del +37,8% nei primi sei mesi contro il -7% registrato nell’arco del 2020.

Nell’intervallo di tempo considerato, si sono registrate 13 nuove ammissioni all’AIM (di cui due sul segmento Professionale), contro i 3 listing avvenuti nel primo semestre 2020 e i 12 nei primi sei mesi del 2019, con numeri quindi superiori a quelli pre-pandemia. Sette delle 13 ammissioni sono state seguite da BDO sui profili di due diligence finanziaria o fiscale, più del 50%. Due sono stati invece i translisting da AIM al mercato principale (di cui uno seguito da BDO).

Al 30 giugno 2021, la capitalizzazione del mercato AIM si è quindi attestata a 8.1 miliardi di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (5,9 miliardi). La raccolta media delle IPO, escludendo le SPAC, è stata pari a 6,8 milioni di euro. Il flottante medio delle quotazioni si è attestato al 33,6% contro il 25,4% registrato nei primi sei mesi del 2020.

Analizzando il dato regionale, emerge che, nei primi sei mesi dell’anno, la Lombardia risulta essere la regione con il maggior numero di imprese che hanno deciso di quotarsi sull’AIM (53,8%), seguita da Lazio (23,1%), Veneto (15,4%) ed Emilia-Romagna (7,7%).

Anche nella prima metà del 2021, il segmento AIM ha confermato la minore rischiosità rispetto agli altri listini: la sua volatilità negli ultimi 12 mesi è pari al 10% ed è inferiore rispetto a quella del segmento STAR pari al 14%, anche considerando un arco temporale di tre e cinque anni. Si conferma inoltre il trend che vede AIM presentare più IPO rispetto a MTA (14 vs sei6 nei primi sei mesi del 2021).

Il mercato ha saputo premiare le società neo quotate anche in termine di rendimento, in quanto l’incremento di capitalizzazione al 30 giugno 2021 rispetto alla data di IPO è stato pari al 23%.

Passando all’analisi settoriale, nel primo semestre 2021 il comparto «Technology» è risultato essere quello con la capitalizzazione più elevata, arrivando a rappresentare il 26% della capitalizzazione complessiva delle quotazioni avvenute nel periodo considerato, seguito da «Industrials» e «Consumer Discretionary», rispettivamente con una quota pari al 21% e al 17%.

Lo studio ha, inoltre, confermato che quello tecnologico rappresenta, in uno scenario complicato e in costante evoluzione, un settore che offre importanti stimoli e opportunità: appartengono infatti al comparto quattro nuove IPO sulle 13 totali (cioè il 31%) avvenute sull’AIM ed è quindi il segmento che ha presentato il maggior numero di nuovi listing. Il comparto tech risulta anche il settore con la capitalizzazione totale delle nuove quotazioni più alta, pari ad €250 milioni (circa il 39% del totale).

La ripartizione settoriale nel listino AIM risulta molto eterogenea, confermando, in questo modo, la sua validità come strumento per lo sviluppo delle aziende operanti in tutti i settori produttivi.

“I primi sei mesi del 2021 hanno registrato un consolidamento della ripresa del mercato AIM, sia sotto il punto di vista della performance, sia da quello del numero delle quotazioni, a testimonianza della volontà di crescita delle piccole e medie imprese italiane, che intendono sfruttare nel miglior modo possibile la ripartenza post-pandemia” commenta Manuel Coppola, Partner Audit & Assurance BDO Italia. “Le nostre previsioni ci rendono ottimisti anche per il secondo semestre, nel corso del quale ci aspettiamo un’attenzione crescente ai temi ESG anche grazie all’ingresso di Borsa Italiana nel gruppo Euronext, che amplierà il network di investitori istituzionali e la liquidità sul listino milanese dedicato alle PMI con alto potenziale di crescita anche grazie alle potenziali future sinergie con gli SMEs Euronext Growth”.

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