Criptovalute, Snowden: “Bitcoin fortificato dal divieto in Cina”

Secondo Edward Snowden, il Bitcoin sarebbe ancora più forte dopo il divieto della Cina.  In un recente tweet infatti ha scritto: “La Cina l’ha persino bandito, ma ha solo reso Bitcoin più forte”.

Snowden, come riportato da Cryptonomist.ch, ha poi citato un suo precedente tweet del 13 marzo 2020, quando il prezzo del Bitcoin era di poco superiore ai 5.000 dollari, in pieno crollo delle Borse mondiali a causa della pandemia.

Snowden supporta il Bitcoin contro dittatura dei governi

Quel giorno disse che il crollo era irrazionale, e dovuto solamente ad un eccesso di panico, quindi era la prima volta, dopo diverso tempo, che aveva nuovamente voglia di comprare Bitcoin.

Nel tweet di oggi ha commentato dicendo di ripensare a chi ha comprato Bitcoin in quel frangente, visto che da allora il suo valore è aumentato di circa dieci volte, nonostante una campagna propagandistica globale coordinata da parte dei governi per minarne la comprensione ed il supporto da parte del pubblico.

Secondo Snowden molti governi, tra cui in particolare quello cinese, stanno cercando di screditare il Bitcoin in modo da evitare che il cittadino comune possa comprenderlo a fondo diventandone un supporter.

Nulla di tutto ciò accadde a marzo 2020, quando il crollo del prezzo di bitcoin fu dovuto ad un crollo globale di tutti i mercati finanziari a causa dei timori generati dalla pandemia. Però in seguito, sono stati comunque diversi i tentativi di screditarlo, con in testa proprio la Cina.

Il paese asiatico, quest’anno, è tornato a fare propaganda negativa nei confronti del Bitcoin, in modo tra l’altro per certi versi simile a come fece già nel 2017. Probabilmente quando il prezzo del Bitcoin sale in modo veloce e significativo alcuni governanti si spaventano, iniziando a criticarlo.

I decreti emessi contro Bitcoin e le altre criptovalute

Secondo Snowden, questo atteggiamento non ha fatto altro che rafforzareil  Bitcoin. Anche perchè, dopo un primo momento in cui il FUD riesce effettivamente ad influenzarne negativamente il prezzo, subentra poi un rimbalzo che lo riporta più o meno dov’era prima. Così facendo di fatto ne rafforza l’immagine di asset estremamente resiliente sul lungo periodo.

Snowden è ben noto per le sue posizioni anti-governative, e soprattutto contro i regimi illiberali. Non stupisce questo suo atteggiamento estremamente critico nei confronti dei governi che cercano di screditare Bitcoin come strumento finanziario libero e poco compatibile con i regimi autoritari.

Non sono però molti i governi che hanno realmente bandito le criptovalute come quello cinese. Nei paesi democratici, non solo questo ban non esiste, ma in alcuni è la Costituzione stessa ad impedirne l’applicazione. In India, il governo ha provato ad emettere un ban nei confronti delle criptovalute, ma questo poi è stato ritirato perchè decretato incostituzionale.

E’ difficile immaginare che altri grandi Stati possano seguire l’esempio della Cina. Eppure, sembra che l’atteggiamento di sfida cinese non faccia altro che rafforzare un asset che ha già ,nel corso del tempo, di essere estremamente resiliente.

È persino possibile che, così come dopo il ban del 2017, i cinesi riprendano ad utilizzare le criptovalute anche dopo il ban del 2021, utilizzando strumenti sempre più difficili da tracciare.

 

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