Una calda estate

Nella notte è salito moderatamente anche il prezzo del petrolio che è tornato sopra i 130 dollari al barile, per poi ripiegare. Pare che ad influire sul costo siano le minacce di interventi della comunità internazionale all’ Iran, se non fermerà il suo programma nucleare entro due settimane.

Ma con il deficit energetico cinese e con la quarta depressione tropicale della stagione che si è formata nei caraibi e che secondo il centro uragani di Miami, potrebbe toccare la penisola dello Yucatan, in Messico, per poi dirigersi verso il sud degli Stati Uniti, è molto più plausibile che il costo del petrolio tornerà presto a risalire a causa di fattori molto più pratici.

Nel frattempo, la Cina approfitta del restante periodo pre-olimpico per continuare ad estendere la propria rete di relazioni ed accordi. E mentre i giornali europei sono preoccupati del destino del palmare pieno di numeri telefonici riservati del collaboratore del premier britannico Gordon Brown, sparito dopo che l’assistente aveva trascorso una torrida notte d’amore a Shangai con una bella cinese conosciuta poche ore prima, la Cina dopo una negoziazione di oltre 40 anni ottiene la restituzione dalla Russia di 174 chilometri quadrati di territorio occupati dall’ex Unione Sovietica nel 1929 e situati al confine nord-orientale tra i due Paesi.

L’accordo, sancito nel 2004 durante la visita dell’allora presidente russo Vladimir Putin in Cina, sarà formalizzato oggi durante l’incontro del ministro russo per gli affari esteri Sergey Lavrov con la controparte cinese Yang Jiechi a Pechino.

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