Investimenti: siamo in una fase di transizione

L’economia globale sta affrontando una serie di shock economici significativi in un momento in cui alcuni segmenti del mercato sono piuttosto costosi. Anche se molti di questi rischi erano già visibili da settimane, la crisi del credito in Cina e l’aumento dei prezzi dell’energia sembrano aver improvvisamente svegliato i mercati spegnendone l’ottimismo. Si osservano, prima del previsto, diversi segnali di un rallentamento globale, soprattutto in Cina. Nel frattempo, l’inflazione è un’altra questione aperta anche nei Paesi sviluppati.

“Nel complesso, riteniamo che questo periodo di volatilità possa essere un’opportunità, in quanto le prospettive economiche alla fine dovrebbero rivelarsi molto favorevoli al di là della volatilità. La liquidità rimane ampia e, per ora, più che sufficiente a dissipare le nostre paure”. Ad affermarlo è Sebastien Galy, senior macro strategist di Nordea AM, che di seguito illustra nel dettaglio il proprio outlook.

1.     Una serie di shock economici

L’economia globale sta rallentando a un ritmo più rapido del previsto mentre l’inflazione rimane elevata, ponendo le basi per ciò che si definisce “stagflazione”, appunto crescita stagnante in contesto inflattivo. La ragione principale alla base di ciò è che l’economia globale si è ripresa molto più rapidamente del previsto lo scorso anno, causando un rialzo generalizzato dei prezzi, interruzioni della catena di approvvigionamento e eccessiva domanda di alcune materie prime, come il gas naturale. Una parte di questa inflazione è vista come transitoria poichè la ripresa si normalizzerà dopo la brusca accelerazione alla quale abbiamo assistito, tuttavia una parte è considerata più duratura, costringendo la Federal Reserve a muoversi piuttosto velocemente con operazioni di tapering. La Banca Centrale europea sta invece seguendo più lentamente lo stesso percorso.

Lo shock più inaspettato proviene dalla Cina, la cui crescita stava rallentando dolcemente da livelli elevati. In questo contesto, la necessità delle autorità di affrontare il tema dell’eccessivo indebitamento nel settore immobiliare proprio ora ha diverse implicazioni. Tra le altre cose è messa in dubbio la capacità della Cina di continuare a crescere ai ritmi visti in passato. Sono inoltre molti i parallelismi tra il collasso di Evergrande e il crollo di Lehman Brothers, sebbene molti analisti non siano d’accordo su tale paragone. La realtà è che ci vorranno ancora molte settimane per comprendere davvero l’impatto della vicenda Evergrande sulla crescita futura del paese.

2.   Prospettive di crescita e inflazione

Le valutazioni tenderanno a riflettere un rallentamento più rapido della crescita globale rispetto a quanto precedentemente previsto, non ultimo a causa delle vicende in Cina. Anche il parere dei mercati circa il carattere transitorio o meno dell’inflazione rimane incerto. Con il rallentamento dell’economia globale, rimane particolarmente importante che il mercato riconosca l’ampia liquidità circolante nel sistema anche al netto delle operazioni di tapering della Fed, che non precludono comunque interventi fiscali da parte dei governi. Nel corso del tempo, l’ottimismo dovrebbe tornare sui mercati, alimentato appunto dalla liquidità comunque vigorosa e dalle prospettive di crescita a lungo termine positive. Fino ad allora, è comunque da tenere in conto una certa volatilità.

3.   Implicazioni di mercato

La volatilità alla quale stiamo assistendo nel breve periodo dovrebbe lentamente affievolirsi per lasciar spazio a un ritmo di crescita solida per le economie avanzate. Ciononostante, queste oscillazioni possono far tentennare gli investitori con poca convinzione in ciò che detengono in portafoglio. Riteniamo importante essere sempre a proprio agio con le scelte in essere. Alcuni punti saldi su cui riteniamo si possa contare in futuro sono gli investimenti ESG, la sicurezza dei covered bond e la flessibilità delle soluzioni multi-asset.

Conclusione

L’attuale volatilità dei mercati azionari globali dovrebbe col tempo affievolirsi mentre l’eccesso di liquidità continua a supportare un approccio “buy the dip”. Questo lascia ben sperare per un ritorno del trend positivo sui mercati. Ma cosa ancora più importante, gli investitori dovrebbero focalizzarsi sulle forze secolari che spingeranno i mercati nei prossimi decenni – come il cambiamento climatico.

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