Investimenti, Cina vs Taiwan: tutti gli scenari

La Cina continua a rimanere al centro dell’attenzione dei media, con la tensione sul settore immobiliare che non accenna a diminuire e le ripercusssioni per un potenziale fallimento di Evergrande (che ieri ha mancato il terzo pagamento di cedole in tre settimane) che sembra sempre più in procinto di esercitare un effetto domino sulle altre aziende del settore.

I costruttori immobiliari cinesi registrano infatti la più elevata serie di revisioni ribassiste ai loro meriti creditizi in cinque anni, con Moody’s, Fitch ed S&P che hanno apportato complessivamente ben 91 downgrades alle aziende del settore a far data al 30 settembre, un record storico.

I tentennamenti del settore immobiliare non sembrano far desistere Pechino dalla attuale rotta che vede all’orizzonte una stretta regolamentare rigida su molti altri settori dell’economia. Annunciata infatti la decisione di voler limitare la partecipazione privata nei media così come l’intenzione di avviare una serie di ispezioni ad ampio spettro su grandi banche a partecipazione statale, assicurazioni, e persino le istituzioni governative che regolano un settore finanziario da 54 trilioni di dollari, con il fine ultimo di debellare la corruzione in queste aziende partecipate dallo Stato.

Al tempo stesso continuano a giungere preoccupanti conferme di una potenziale escalation a Taiwan, con molte fonti ufficiali che sembrano adesso prendere seriamente in considerazione la possibile (sebbene non immediata) invasione della Cina per una riunificazione su basi più…concrete. Sarà un caso, ma visto che parliamo di semiconduttori e chips, proprio Taiwan è il maggiore produttore al mondo di semiconduttori (oltre il 50% delle fornture globali) utilizzati nei più disparati settori tecnologici, dalle auto all’intelligenza artificiale.

Nel frattempo, di certo la pressione sui prezzi energetici non sembra destinata a scemare nell’immediato, con le quotazioni del Petrolio alla loro quarta sessione consecutiva al rialzo ieri a New York e quelli del Carbone ai massimi storici in Cina, dopo le forti alluvioni che hanno interrotto la produzione in molte miniere del paese (come si usa dire, piove sul bagnato).

A cura di Michael Paltiello, ad e strategist di Wings Partners Sim

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