Forex: Euro in un territorio tecnico inesplorato

L’Euro Index (paniere valutario di mia crazione) ha concluso la settima serie di ben sei settimane consecutive in discesa, l’ultima registrata nella primavera del 2018, ma non ha mai realizzato, almeno sinora, sette settimane consecutive con il segno meno. E il benchmark ha concluso anche la scorsa ottava in calo ed è ora in un territorio sconosciuto, dal punto di vista statistico.

Riconosco che il benchmark ufficiale, base 1000 il 31 dicembre 2004, mostra una dinamica leggermente diversa, ma è proprio questo il valore aggiunto del mio studio. Un’altra faccia della stessa medaglia. Il grafico accanto mostra i due benchmark dall’inizio del mese (le scale sono diverse).

In ogni caso, il Dollar Index ha realizzato un doppio massimo di brevissimo periodo, mentre l’Euro Index cerca di alzare la testa e potrebbe recuperare qualche cosa durante le prossime giornata.

A margine dell’analisi tecnica, la settimana è colma di dati macro a partire dal Beige book di questa sera ciò che alimenterà ulteriormente l’attuale volatilità del mercato forex, e non solo. Per la cronaca, l’Euro index ha una volatilità a 30 sedute annualizzata del 2.77% rispetto al 4.14% del Dollar index.

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 33% dei casi (in calo ulteriore rispetto al 36% di 8 giorni fa) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano un calo di -2.37% nei confronti del New Zealand dollar e un rialzo del 3.94% nei confronti della Turkish lira. Ciò evidenzia l’incertezza a la rischiosità del momento.

Lo scenario puramente tecnico è attualmente neutrale e prende in considerazione il possibile prossimo inizio di una fase di rafforzamento.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd rimbalza da mercoledì scorso e potrebbe aver iniziato una fase di rafforzamento di breve periodo. La situazione è ancora moderatamente negativa. Attenzione alla tenuta di 1.158. L’Eur/Aud prosegue la discesa sotto la neck line di 1.59 circa e si dirige verso l’obiettivo fi 1.54 circa. L’Eur/Cad ha accusato una fase ribassista che sarebbe difficile risalire in bici, ma potrebbe tentare un lieve recupero in caso di superamento dell’ostacolo di 1.445 circa. L’Eur/Chf interessa il recente minimo relativo di 1.07 circa dal quale sembra in grado di recuperare. Positivo sopra 1.075. L’Eur/Gbp ha realizzato un nuovo minimo dell’anno dal quale fatica a riprendersi. Moderatamente positivo solo sopra 0.848. L’Eur/Jpy rimbalza con forza raggiungendo il precedente 133. Attenzione alla tenuta di 132. L’Eur/Nok scava ulteriormente sotto i minimi e prosegue indisturbato verso il basso. La divisa europea ha molto pane sul tavolo.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Cad tende a rallentare la discesa, ma la situazione rimane al momento negativa. L’Usd/Chf infrange un supporto dinamico di breve periodo, ma appare indeciso sul da farsi. L’Usd/Cnh ha perso molto ieri e si dirige verso nuovi minimi dell’anno. L’Usd/Jpy ne approfitta ulteriormente nei confronti della divisa nipponica avvicinandosi ulteriormente all’obiettivo di 115. L’Usd/Try ha polverizzato i precedenti massimi assolti e sembra diretto verso 9.80/10.00. L’Usd/Zar indietreggia dopo il test della neck line di 15.25 circa e sembra diretto verso 14. Per l’Usd/Nok vedi la sezione “Trade opportunity”.

Anche il biglietto verde ha l’agenda piena in questo momento.

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importanti cross

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi pubblicata lo scorso 29 settembre relativa all’Usd/Nok che potete ritrovare cliccando sul seguente link.

Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

“Long sopra 8.72 con obiettivi 8.88 e 8.96, poi 9.10 e 9.22/6. Short in caso di mancato superamento di 8.70/2 e sotto 8.55 con obiettivi rispettivi 8.58/5 e 8.41/0, poi 8.29 e 8.19″.

Nel nostro caso, l’immediato superamento di 8.72 ha favorito qualche long, ma il dollaro non è stato in grado di raggiungere il primo obiettivo di 8.88, fermandosi a 8.83. In seguito, il ritorno al di sotto dello stesso 8.72 ha favorito qualche short e l’ampio superamento del 2° obiettivo posto a 8.41/0.

Il biglietto verde ha realizzato un doppio massimo relativo, il 20 luglio e il 20 agosto, a 9.104 circa prima di accusare una fase ribassista che ha portato all’attuale realizzazione di una serie di minimi relativi.

Attualmente, l’Usd/Nok si è riportato sui livelli di 4 mesi fa e tende a indietreggiare ulteriormente.

Tuttavia, sta testando, proprio in questo momento, l’area di supporto situata nelle immediate vicinanze di 8.37 che ha cateterizzato il primo semestre di quest’anno.

Malgrado l’importanza dell’attuale supporto, il biglietto verde potrebbe cedere ulteriormente e realizzare nuovi minimi dell’anno.

Direi di proseguire in questo modo:

  • Short in caso di mancato superamento di 8.45/50 e sotto 8.30 con obiettivi rispettivi 8.35/0 e 8.21, poi 8.10 e 7.95 circa.
  • Tentare qualche long sopra 8.50 con obiettivi 8.65 e 8.79, poi 8.98/9.10.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat

https://giovannimaiani.blogspot.com/
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