Mercati: tra le parole di Christine e Jerome ecco i nuovi bond della settimana

E’ stata una settimana decisamente fibrillante per i mercati soprattutto nei giorni di mezzo tra la fine della riunione della Bce di giovedi scorso e l’attesa per quella della Fed.

A creare la volatilità dei prezzi è stata l’interpretazione data alle parole della Lagarde che al termine della riunione della Bce, non ha convinto gli operatori sulla tempistica delle prossime mosse in materia di tassi d’interesse, lasciando così spazio alla speculazione.

In pochi minuti i rendimenti dei principali titoli di stato dell’Eurozona sono schizzati a livelli che non si vedevano da quasi due anni ed ovviamente i più colpiti sono stati quelli dell’area più debole, con il Btp decennale salito all’1,25% ed il Ggb di Atene oltre l’1,3%; comunque lo stesso Bund, rimasto l’unico in terreno negativo, è arrivato in area -0,15%.

I toni più accomodanti dei giorni successivi e soprattutto le parole di Powell in materia di tassi d’interesse hanno permesso ai rendimenti di rientrare ai livelli medi degli ultimi mesi, con il Btp di poco sopra l’1% sulla curva decennale.

Nella pratica la Federal Reserve ha, come da attese, lanciato ufficialmente il tapering del suo programma di acquisti di asset, del valore di 120 miliardi di dollari al mese. Al termine della riunione di due giorni il Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale americana, ha diramato un comunicato, in cui si legge che il tapering dei suoi acquisti di bond inizierà alla fine di questo mese, con una riduzione che sarà, su base mensile, di 15 miliardi. La commissione ha spiegato che la decisione è stata presa alla luce dell’ulteriore significativo progresso che l’economia ha fatto verso gli obiettivi della Commissione, rispetto al dicembre dello scorso anno, inoltre il Fomc si tiene aperta una finestra dichiarando che è pronto ad effettuare gli aggiustamenti necessari al tapering, laddove lo ritenesse necessario, in base a cambiamenti nell’outlook economico.

Ma il punto focale che ha calmierato i mercati è stata la dichiarazione in conferenza di Powell che non avendo prove a riguardo dell’inflazione in una spirale salari-prezzi, non sia ancora arrivato il momento di alzare i tassi, ovviamente anche su questo tema saranno monitorate le eventuali evoluzioni soprattutto in materia di occupazione, i cui massimi sono attesi per il prossimo anno.

Le nuove emissiomni obbligazionarie governative sotto la lente

In questo contesto di mercato diventa difficile prezzare le nuove emissioni sia governative che corporate, un esempio pratico è quanto successo all’ultimo Btp 0,95% 2032 emesso proprio il 28 ottobre, giorno della riuione della Bce. Il prezzo d’emissione è stato fissato a 99,07 che esprimeva un rendimento a scadenza del 1.045% circa. In poche sedute il prezzo è sceso al minimo di 96,16 per poi risalire sopra 98,50, ma per ora sempre sotto il prezzo d’emissione. Sarebbe bastato che l’emissione fosse stata prevista ad inizio di questa settimana ed il rendimento sarebbe stato oltre l’1.3%, da qui si vede la difficoltà che vi è stata per le nuove emissioni.

A mercati più calmierati, sono uscite la Francia e la Spagna. Per Parigi incrementi di sei miliardi sull’Oat flat con scadenza 2031 (Isin FR0014002WK3) a rendimento 0.15% a scadenza, ed un miliardo ciascuno sull’Oat 1.75% 2039 (FR0013234333) e sul lungo 0,75% 2053 (FR0014004J31). Per Madrid incrementi da 1 miliardo sul Bonos 0.5% 2031 (ES0000012I32) e sul Bonos 2046 con cedola del 2.9% (ES00000128C6) che ha rendimento del 1.14% circa.

Sul fronte interno ricordiamo ancora che dall’8 al 12 novembre  si terrà la quarta emissione del BTP Futura, l’unico Titolo di Stato destinato esclusivamente ai risparmiatori privati (cosiddetto mercato retail) e i cui proventi finanziano gli interventi adottati nel corso dell’anno per la ripresa economica del Paese. Novità del quarto BTP Futura è la durata, pari a 12 anni, quindi più breve rispetto all’ultima emissione che aveva durata 16 anni. Resta confermato il meccanismo del doppio premio fedeltà, collegato alla crescita dell’economia nazionale durante il periodo di vita del titolo, che sarà corrisposto in momenti diversi. In particolare, al termine dei primi otto anni, l’investitore che avrà detenuto il BTP Futura sin dall’emissione avrà diritto a un premio intermedio pari al 40% della media del tasso di crescita del PIL nominale registrato nei primi otto anni di vita del titolo, con un minimo dello 0,4% del capitale investito, fino ad un massimo dell’1,2%. Alla scadenza finale (dopo i successivi quattro anni), agli investitori che avranno continuato a detenere il titolo dall’emissione fino alla scadenza,verrà corrisposto un premio finale che includerà due componenti: la prima pari al restante 60% della media del tasso di crescita del PIL registrato nei primi otto anni di vita del titolo, con un minimo dello 0,6% fino ad un massimo dell’1,8%; la seconda pari al 100% della media del tasso di crescita del PIL registrato dal nono al dodicesimo anno, con un minimo dell’1% ed un massimo del 3% del capitale investito.

Come nelle precedenti emissioni, il BTP Futura presenterà cedole nominali semestrali calcolate sulla base di tassi fissi predeterminati e crescenti nel tempo secondo il meccanismo step-up, che per questa emissione prevederà 3 step. Nel dettaglio, le cedole saranno corrisposte in base ad un tasso cedolare fisso per i primi quattro anni, che aumenterà una prima volta per i successivi quattro anni e una seconda per i restanti quattro anni di vita del titolo prima della scadenza. La serie dei tre tassi cedolari minimi garantiti di questa quarta emissione del BTP Futura sarà comunicata venerdì 5 novembre, e potrà essere rivista al rialzo, in base alle condizioni di mercato, alla chiusura del collocamento, venerdì 12 novembre. Il tasso cedolare dei primi quattro  anni resterà comunque invariato, mentre potranno essere rivisti a rialzo, al termine dell’emissione, solo i tassi dei due step successivi. La cedola media ponderata del titolo risulta lievitata rispetto a pochi giorni fa, dato che lo spread Btp/Bund è lievitato fino a 130 punti base e il rendimento del Btp 2033 ha raggiunto l’1.33%. Il titolo sarà sottoscrivibile sul mercato alla pari (prezzo 100,00) attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana per il tramite di due banche dealers: Intesa Sanpaolo e UniCredit. L’importo minimo acquistabile è pari a 1.000 euro. Tutte le richieste pervenute saranno esaudite, non ci sarà alcun riparto.

I nuovi corporate bond

Unicredit è tornata sul mercato obbligazionario, attraverso la controllata tedesca Unicredit Bank Ag che ha riaperto un covered bond in euro a 10 anni (10 marzo 2031)  per 250 milioni di euro portando l’ammontare totale del circolante a 1.5 miliardi.. Le prime indicazioni di rendimento erano pari a 1 punti base in più sul tasso midswap, con il rendimento che poi è stato fissato al livello negativo di 1punto base sotto il tasso midswap. Isin del titolo DE000HV2AS10  e taglio minimo retail mille euro con multipli di mille. I nuovi titoli sono immediatamente fungibili, sono stati emessi al prezzo di 100.584, equivalente a un rendimento di 0.192% e cedola 0.25%.

Caixa Central de Crédito Agrícola Mutuo ha collocato un sustainability bond senior preferred 5NC4. L’obbligazione ha scadenza il 5 novembre 2026 e l’emittente ha la facoltà di richiamare il titolo a novembre 2025. L’obbligazione è stata collocata al prezzo di  99,906, rendimento del 2.525%, equivalente a  260 punti sopra il tasso midswap, cedola fissa annuale del 2.50%. Rating Ba2, lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e ammontare 300 milioni di euro.

Micron Technology ha collocato sul mercato un green bond per il valore di un miliardo di dollari, pari all’importo stanziato lo scorso anno dalla società per finanziare un piano ambientale della durata di sette anni. Inizialmente, l’obiettivo era di emettere obbligazioni verdi per 750 milioni e di utilizzare la liquidità aziendale per il resto. Tuttavia, nei fatti l’importo emesso è stato innalzato a 1 miliardo da investire nell’uso di energie rinnovabili, nell’efficienza energetica degli edifici e altre soluzioni per contribuire all’abbattimento delle emissioni di CO2. Il green bond da poco piazzato tra gli investitori ha scadenza 15 aprile 2032 e cedola 2,703% (Isin US595112BS19). Nei giorni successivi sul mercato il titolo prezza sotto la pari, in area 99,60 centesimi, offrendo un rendimento lordo annuo alla scadenza del 2,77%.

Dalla società francese Argan, specializzata nella logistica un nuovo bond a cinque anni per 500 milioni con guidance iniziale di remdimento ms+120, scesa poi a ms+115 dopo le buone richieste arrivate ai lead manager dell’operazione. Rating della società BBB-, taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e Isin FR0014006FB8.

Sempre dalla Francia la società di componentistica del gruppo Stellantis, Faurecia, ha emesso 1.2 miliardi di euro con un titolo green a scadenza 2027 con cedola del 2.75% al prezzo di 100. Isin del titolo XS2405483301 con rating Ba2. Il titolo è stato una delle migliori emissioni della settimana con una performance superiore al punto; inoltre la struttura del titolo prevede uno step up di 25 punti base se non saranno raggiunti i target indicati relativi alle emissioni.

Ritorno sul mercato per la multinazionale del farmaco Teva, che ha fatto una maxi emissione in due tranche, euro e dollaro, approfittando anche delle buone notizie arrivate alcuni giorni fa, riguardo la risoluzione di alcuni contenziosi in essere. Per la parte euro si è trattato di 1.1 miliardi sulla scadenza 2027 con cedola 3.75%, Isin XS2406607098; cedola al 4.375% per la scadenza 2030 con 1.5 miliardi, Isin XS2406607171, entrambe con prezzo d’emissione a 100 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille. Per la parte dollari entrambe le emissioni sono da un miliardo con taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille. Per la scadenza 2027 cedola al 4.75% ed isin US88167AAP66; sulla scadenza 2029 la cedola sale al 5.125% con Isin US88167AAQ40, anche le emissioni in dollari sono uscite a 100 ma hanno performato positivamente sul grey market, a differenza di quelle in euro che invece hanno perso mediamente una ventina di centesimi rispetto al prezzo d’emissione proprio a causa della volatilità del mercato. Rating per tutte Baa2/BB-/BB-.

Quattro titoli per complessivi 3 miliardi di dollari dall’American Express, divisi sulle scadenze 2023 e 2026, a tasso variabile e fisso. Per la scadenza breve 600 milioni a tasso variabile O/N +23 (US025816CJ65) e 800 milioni a tasso fisso 0.75% isin US025816CK39; sulla scadenza 2026 il variabile è per 500 milioni O/N+65 (US025816CL12), per il tasso fisso 1.1 miliardi all’1.65% con isin US025816CM94. Il rating per tutte è A3/BBB+/A con taglio minimo da 2mila dollari con multipli di mille.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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