Investimenti, l’attuale scenario post tapering non durerà per sempre

Le Banche centrali hanno oramai intrapreso un graduale percorso in direzione di una nuova normalità, i cui contorni non sono ancora delineati fino in fondo. I progressi in termini di ripresa hanno giustificato l’inizio della diminuzione delle misure di emergenza legate alla pandemia. Tuttavia, nonostante l’intensificarsi delle preoccupazioni inflazionistiche, la parola chiave che occore tenere a mente rimane “pazienza”. In questa situazione ecco di seguito la view di Silvia Dall’Angelo, Senior Economist per la divisione internazionale di Federated Hermes.

Il meeting della Fed di questa settimana ha formalizzato un annuncio di tapering, come universalmente previsto in base a quanto avevano comunicato nel corso degli ultimi mesi. Di conseguenza, la reazione dei mercati è stata contenuta e di segno positivo, vale a dire un vero e proprio successo dal punto di vista della Fed. La Fed ha annunciato una riduzione degli acquisti di 15 miliardi di dollari al mese a partire dalla fine di novembre. A questo ritmo, l’attuale programma di QE della Fed – pensato originariamente come misura di natura emergenziale legata alla pandemia – si concluderà a metà del 2022.

L’intonazione di Powell è stata generalmente dovish ed ha ribadito in gran parte la narrativa transitoria parlando d’inflazione, implicando che la Fed sarà “paziente” e che le discussioni sul lift-off sono ancora premature. Tuttavia, la fiducia della Fed nella sua view sull’inflazione sembra essersi un pò erosa, e Powell ha anche chiarito che la Fed avrebbe preso l’iniziativa qualora ci fossero state indicazioni di un’inflazione ormai consolidata. Nello scenario di base della Fed, l’inflazione comincerà a scendere nel secondo o terzo trimestre del prossimo anno e, con la fine del QE a metà del 2022, il lift-off avverrà probabilmente nella seconda metà del 2022, sulla scia degli sviluppi del mercato del lavoro.

In un contesto caratterizzato da un alto grado di incertezza sull’inflazione e sul mercato del lavoro, la Fed è riuscita fino ad ora ha conservare una certa costanza della propria politica. Finché l’inflazione rimarrà su alti livelli, la pressione dei mercati rimarrà singificativa. Le prossime riunioni politiche saranno probabilmente sempre meno agevoli, e lo scenario di base della Fed sarà messo duramente a prova nel corso del secondo trimestre dell’anno prossimo.

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