Shock petrolifero: cosa successe ai tassi di interesse nel 1973.

Vediamo quindi cosa successe in USA e in Germania (ai tempi ovviamente non esisteva l’Euro).

USA
Nel 1973 i tassi andarono dal 4,75% al 13%, l’inflazione passò dal 2% di inizio anno al 14%(!!) di fine 1975. Fermo restando che l’aumento del prezzo del petrolio fu molto più marcato e violento e che le politiche monetarie di allora non consentirono un’azione preventiva (cosa che attualmente stanno invece cercando di fare le Banche Centrali), il rialzo di tassi e inflazione fu comunque estremamente significativo.
Altrettanto significativo però fu il movimento a ribasso degli anni 1975-1977, che anche grazie alla recessione economica, riportò tassi e inflazione vicini ai valori di partenza.


Germania

In Germania, seppure con oscillazioni più modeste, l’andamento fu abbastanza simile a quello degli Stati Uniti. L’inflazione aumentò dal 5% al 7,5% mentre i tassi ufficiali della Bundesbank furono portati dal 3% al 7% in meno di un anno.
Anche in Germania poi, nel periodo 1975-1977 il movimento al ribasso riportò i tassi dove erano partiti (al 3%) e l’inflazione ben al di sotto dei livelli pre-shock petrolifero (al 3%).


In conclusione, seppure con tutte le cautele del caso, data la grande differenza tra il mondo economico-finanziario di allora e quello attuale, lo shock petrolifero del 1973, dopo un’iniziale impennata di tassi e inflazione, portò ad una forte recessione economica che riportò molto brevemente i due valori sui livelli di partenza (se non addirittura inferiori).
In questo momento sembra difficile prevederlo, ma se la storia si dovesse (anche solo in parte) ripetere, si potrebbe avere un’inversione di tendenza significativa sui tassi di interesse a partire dalla seconda metà del 2009

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