Asset allocation: tutte le strade portano alle A-Shares cinesi

Al momento, sia gli investitori cinesi sia quelli esteri continuano a inserire in portafoglio titoli A-shares solo in misura limitata. A livello domestico, la maggior parte degli asset di un tipico portafoglio familiare è costituita da investimenti immobiliari, mentre a livello internazionale, le restrizioni all’accesso e la limitata inclusione di questi titoli negli indici globali impediscono agli investitori stranieri di aumentare le proprie allocazioni. Crediamo però che tutto ciò stia cambiando velocemente“. Ad affermarlo è Anthony Sassine, senior Investment Strategist di KraneShares, che di seguito spiega nel dettaglio la view.

Le riforme politiche della Cina a sostegno delle industrie rappresentate nel mercato delle A-shares, e la probabilità di allentare le condizioni monetarie e fiscali possono contribuire ad accelerare questo cambiamento.

Flussi immobiliari reindirizzati

“L’immobiliare è per viverci, non per speculare”, queste le parole di Xi Jinping che stanno indirizzando la nuova politica cinese. Gli sviluppatori immobiliari fortemente indebitati come Evergrande si stanno adattando alla nuova realtà. Anche se inizialmente la ristrutturazione dello sviluppatore immobiliare cinese sembrava rappresentare un potenziale rischio sistematico, in realtà è il risultato di decisioni politiche a lungo termine che mirano a normalizzare i prezzi degli immobili e a realizzare un cambiamento strutturale nel modo in cui le famiglie cinesi investono i risparmi.

Composizione di portafogli familiari

Più del 62%del patrimonio totale delle famiglie che vivono in aree urbane è investito in immobili, rispetto al 23% negli Stati Uniti e al 36% in Giappone. Il mercato immobiliare cinese è valutato 60 mila miliardi di dollari ed è probabilmente l’asset class più importante a livello globale, superando il valore di mercato delle azioni statunitensi pari a 47 mila miliardi di dollari. Il mercato azionario cinese, il secondo più grande al mondo, vale attualmente 13 mila miliardi di dollari.

Crediamo che la crisi di Evergrande si tradurrà alla fine, direttamente o indirettamente, in un dirottamento degli investimenti dagli asset immobiliari verso il mercato delle A-shares.

Valore totale dei mercati residenziali, del reddito fisso e delle azioni

L’annuncio di inclusione da parte di MSCI è più probabile nel 2022

Storicamente, gli annunci di inclusione da parte delle società di indici globali, in particolare MSCI, hanno provocato grandi afflussi di capitali di investitori globali nei mercati delle A-Shares. Gli investimenti esteri sono balzati dal 2% del 2015 a quasi l’8% di oggi, in seguito alle inclusioni nell’MSCI del 2016 e del 2018. Sebbene recentemente gli investitori istituzionali abbiano investito in modo più consistente nei mercati delle A-Shares, un potenziale annuncio di ulteriore inclusione il prossimo anno potrebbe spingere ancora più fondi passivi e attivi verso la Cina. Dopotutto, al momento il mercato cinese domestico è stato incluso solo al 20%.

Recentemente, la China Securities Regulatory Commission (CSRC) ha dato il via libera alla quotazione sulla borsa di Hong Kong del future sulle A-Shares, permettendo agli investitori di coprire e gestire il rischio della loro esposizione su questi titoli. Pensiamo che questo rappresenti un significativo passo avanti sulla strada della piena inclusione. Infatti, la mancanza di derivati accessibili era uno dei principali ostacoli individuati da MSCI per procedere ad un’ulteriore inclusione delle A-shares, secondo il consultation paper pubblicato da MSCI nel febbraio del 2019.

La liquidità guida il mercato cinese delle A-shares

Le azioni della Cina continentale tendono a essere altamente correlate alla liquidità disponibile sul mercato. Anche se nel 2021 c’è stata una stretta monetaria in seguito alla ripresa economica della Cina dalla pandemia, il mercato delle A-shares ha retto molto bene quest’anno, nonostante l’introduzione delle nuove regolamentazioni riguardanti le aziende tecnologiche. Tuttavia, gli indicatori economici deboli riportati a luglio e agosto 2021 e il rischio della variante Delta hanno portato la People’s Bank of China (PBOC) ad avviare a luglio un taglio dello 0,5% dei coefficienti di riserva obbligatoria (RRR). La PBOC ha anche iniettato 14 e poi 19 miliardi di dollari per fornire la liquidità tanto necessaria dopo la débâcle di Evergrande.

Prevediamo che la Cina proseguirà con l’espansione di liquidità durante il quarto trimestre del 2021 e oltre, attraverso ulteriori tagli agli RRR e stimoli fiscali.

Regolamenti a sostegno delle industrie A-Shares

In Cina è molto importante investire in linea con quelli che sono i piani e le aspirazioni del governo cinese. Le industrie rappresentate dalle A-shares sono tra quelle più allineate con i piani e le aspirazioni del governo, e sono ben posizionate per ottenere benefici nel lungo termine. Già dal 2019 sono state avvantaggiate dalle regolamentazioni governative: il supporto continuo all’assistenza sanitaria, alle tecnologie pulite, al 5G, ai semiconduttori, alla produzione di tecnologia di alta gamma e, più recentemente, le riforme sul settore del food&beverage dovrebbero garantire un buon sostegno a questo mercato.


Tutte le strade portano alle A-Shares

Il giro di vite sui prezzi degli immobili e delle proprietà reindirizzerà ancor più flussi verso i mercati azionari. Stiamo aspettando l’annuncio sulla consultazione di MSCI atteso per fine febbraio, per vedere se l’approvazione del future sulle A-share a Hong Kong porterà a un altro round di inclusioni. Inoltre, crediamo che l’attuale ciclo economico e la regolamentazione potrebbero dare ulteriore spinta alle A-shares nel breve e nel lungo termine, poiché molti degli obiettivi del governo richiederanno decenni per essere raggiunti.

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