Petrolio: l’Opec immobile nonostante il rilascio delle scorte Usa

L’amministrazione Usa ha annunciato che rilascerà fino a 50 mln barili al giorno di petrolio dalla sua riserva petrolifera strategica (SPR) nei prossimi mesi nel tentativo di abbassare i prezzi dei carburanti. La manovra farebbe parte di una politica coordinata con Cina, India, Corea del Sud, Giappone e Regno Unito.

I ministri dell’Opec+ si riuniranno il 2 dicembre per fissare le quote di greggio di gennaio, ma diversi delegati hanno messo in dubbio la necessità di una reazione immediata. La tabella di marcia dell’Opec+ per ripristinare la produzione rimossa dal mercato nel 2020 prevede aumenti mensili di 400mila barili al giorno fino ad aprile del 2022, seguiti da un aumento di 432mila barili ogni mese fino a quando tutto il taglio originale di 9,7 mln di barili al girono non sarà rientrato.

Il piano prevede l’opzione di una pausa di di tre mesi per affrontare qualsiasi sviluppo improvviso del mercato, come il ritorno dei barili iraniani o ulteriori misure di restrizione dovute a una nuova ondata di Covid. Ma è meno probabile che questa pausa venga utilizzata, dato che problemi infrastrutturali e sabotaggi hanno impedito ad alcuni membri dell`Opec+ di raggiungere le loro quote negli ultimi mesi – la produzione è stata inferiore di 0,7 mn b/g all’obiettivo di ottobre.

I ministri dell’Opec+ avevano detto che la scarsità dell`offerta sia temporanea e hanno espresso preoccupazione per un potenziale surplus nel primo trimestre del prossimo anno. Da allora, le prospettive sulla domanda si sono leggermente deteriorate in quanto diversi paesi europei hanno imposto nuove restrizioni in risposta a una quarta ondata di Covid -19 Crediamo che il rilascio delle riserve strategiche non abbia un impatto duraturo sui prezzi, poiché non è una fonte di approvvigionamento sostenibile e l’effetto di tale intervento sul mercato sarebbe solo temporaneo e limitato – il rilascio annunciato è solo il 50% di un giorno di consumo globale di petrolio.

I target del Brent e i petroliferi secondo Equita

L’ipotesi degli analisti di Equita sul corrente sul prezzo del Brent è di 70 per barile. I titoli favoriti nel settore della Sim milanese sono: Eni e Galp fra le integrate e Tenaris nel segmento dei servizi.

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