Mercati: il Ftse Mib sotto la lente dell’analisi ciclica di Sartorelli

L’analisi ciclica permette di capire i potenziali sviluppi per i prossimi giorni. In quest’ottica, eccola di seguito applicata da Eugenio Sartorelli, vice presidente e membro del comitato scientifico della Siat e strategist di Investimentivincenti.it, sul Ftse Mib future.

Vediamo l’andamento del future sul Ftse Mib a partire dal minimo del 6 ottobre con dati a 60 minuti aggiornati alla chiusura del 25 novembre:

Il grafico è stato realizzato con il software Cycles Navigator da me ideato.

La linea verde a pallini rappresenta i prezzi del future sul Ftse Mib. La linea bianca rappresenta il potenziale andamento ciclico (valido soprattutto per i tempi e per le tendenze e non per le forze (ovvero i prezzi). In basso vi sono degli indicatori di intensità delle forze cicliche (ne uso circa 6-7 differenti).

Questo grafico rappresenta il ciclo intermedio (durata media pari a tre mesi solari circa), partito nel caso specifico sul minimo de 6 ottobre, come del resto per gli altri mercati europei. Ha avuto una decisa spinta con andamento quasi rettilineo sino al massimo del 5 novembre (vedi freccia ciano) e poi ha avuto una fase di minor forza con un massimo leggermente superiore il 16 novembre. Da lì è partita una leggera correzione tuttora in essere.

La linea bianca rappresenta la struttura ciclica prospettica la quale ha attualmente una correlazione dell’85% con i prezzi. In base a questo andamento ciclico, potremmo essere nei pressi del minimo centrale del ciclo (vedi freccia rossa). Se così fosse si potrebbe avere una reazione che potrebbe durare sino al limite del 15 dicembre (vedi ellisse gialla) con la possibilità di vedere nuovi massimi ciclici entro tale data. Si noti come l’indicatore ciclico in basso mantenga una buona forza, poiché resta nei pressi della sua media mobile ed è ben sopra alla linea orizzontale di equilibrio.

Vi sarebbe una differente struttura ciclica potenziale, che invece prevederebbe una fase più di lateralità, ovvero un sostanziale sali-scendi senza una chiara tendenza, o al limite una leggera discesa. Tutto questo sempre sino a circa il 15 dicembre. Una discesa sotto 26.500 punti porterebbe a dare maggior peso a questa seconda ipotesi.

Soprattutto da dopo Natale il ciclo potrebbe entrare nella sua fase più debole che è attesa concludersi intorno a metà gennaio.

Chiaramente vi sono le attese su inflazione e possibili decisioni di Bce e Fed che potrebbero rompere qualsiasi equilibrio delle strutture prezzi/tempi in essere.

Giusto per dare qualche riferimento di prezzo riferito al future e non all’indice (che io chiamo “livelli critici” e non sono veri target price) un recupero di forza ciclica potrebbe riportare a 27400-27600 e sino al massimo precedente poco oltre 27800 punti. Eventuali forze maggiori porterebbero a 28000-28300 e sino a 28500 punti, che per ora pongo come limite.

Dal lato opposto, una ulteriore correzione potrebbe portare a 26750 e sin a 26500 punti. Valori inferiori ridurrebbero la forza ciclica in essere, dando più peso all’ipotesi ciclica 2 espressa più sopra. Oltre vi sono livelli sino a 26300 e 26000 punti che in questa fase pongo come limite alla discesa.

Ricordo che per quanto ci siano delle strutture cicliche all’interno dei mercati finanziari queste non sono e non possono essere esattamente regolari. Pertanto l’analisi svolta (come tutta l’analisi tecnica) non può che essere di tipo probabilistico, nel rispetto di una serie di regole che l’analisi ciclica prevede.

La didattica di Eugenio Sartorelli

Questa sera, 25 novembre, alle ore 18:15, Sartorelli terrà un webinar intitolato “Analisi e proiezioni sui principali mercati mediante cicli e frattali“. Per info clicca qui.

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