Mercati, bond: le nuove emissioni governative e corporate sotto la lente

Quello che fino al mese di febbraio del 2020 era la quotidianità e i rapporti diretti con le persone, troppo spesso non apprezzati o sottovalutati, si è capito quanto siano importanti e fondamentali una volta di più in questi giorni quando l’organizzazione di ITForum ha allestito a Milano al Palazzo delle Stelline, l’incontro di approfondimento tra gli operatori e gli investitori.

E’ stato un piacere poter rientrare in un’aula e trovarla piena di gente interessata e partecipativa e pronta a confrontarsi sui molti temi che il convegno proponeva. Un successo per tutti, docenti, partecipanti e organizzatori che stanno già lavorando per ritornare in presenza al sole di Rimini a giugno del 2022, con la speranza di ritrovarsi in molti di più e con minori limiti nell’accessibilità  agli eventi per causa delle restrizioni legate al Covid. 

Ed è stato proprio il Covid a condizionare di nuovo la settimana operativa, con le restrizione introdotte in Austria ed i timori per la Germania e altri Paesi del nord Europa. Immediata conseguenza è l’indebolimento dei listini ed il rialzo dei rendimenti che hanno visto il nostro Btp benchmark decennale risalire sopra l’1% a quota 1.05%. Dietro di noi rimane la Grecia ora al 1.31%, mentre sul filo dello zero è l’Austria ed in negativo solo l’Olanda a -0.11% e la Germania a -0.25%. Lo spread contro Bund si è rialzato a quota 130 circa. I rendimenti della carta italiana e più in generale dei periferici sono saliti per il rafforzamento delle aspettative di una stretta monetaria, alimentate dal rialzo dei tassi in Nuova Zelanda e poi da dati Usa positivi.

Un numero crescente di esponenti della banca centrale Usa nell’ultimo meeting ha indicato di essere favorevole a un’accelerazione verso l’uscita dal programma di acquisto titoli se l’inflazione resta alta, e a muoversi più rapidamente nella direzione del rialzo dei tassi di interesse. E’ quanto è emerso dalle minute del Fomc diffuse mercoledi sera,  in un momento in cui la conferma di Jerome Powell alla guida della Fed è letta come una mossa ‘hawkish‘ dagli investitori, e con una serie di dati macro a suggerire che l’attività economica Usa stia accelerando sul finire dell’anno.

Le nuove emissioni di obbligazioni governative sotto la lente

Sul fronte mercato, prende il via la tornata d’aste di fine mese, con il Tesoro che ha iniziato giovedi, offrendo fino a 3,25 miliardi di euro complessivi in Btp short ed indicizzati a dieci anni; venerdi sarà la volta del Bot semestrale, messo a disposizione per cinque miliardi su sei in scadenza, mentre martedi della prossima settimana ci sarà l’offerta sul medio-lungo.

In questa settimana anche le emissioni corporate sono state più contenute, sia per i fattori precedenti ed anche perché giovedi cadeva il giorno del ringraziamento negli  Stati Uniti con i mercati chiusi e gli operatori d’oltre oceano in ferie.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Qualche cosa d’interessante non è mancata, tra queste ASTM, gruppo attivo nei settori della getione di reti autotradali in concessione, della progettazione e realizzazioni di grandi opere infrastrutturali, ha collocato tre Sustainability-Linked Bond (SLB) per un totale di tre miliardi di euro. Sono state registrate richieste pari a quattro volte l’offerta.

Le tre tranches di emissioni obbligazionarie presentano le seguenti caratteristiche: 750 milioni di euro con scadenza al 25 novembre 2026, cedola dell’1% e spread di 115 punti base rispetto al tasso di riferimento mid swap; 1.250 miliardi di euro con scadenza al 25 gennaio 2030, cedola dell’1,50% e spread di 160 punti base rispetto al tasso di riferimento mid swap; un miliardo di euro con scadenza al 25 novembre 2033, cedola del 2,375% e spread di 215 punti base rispetto al tasso di riferimento mid swap. Le obbligazioni hanno rating Baa3/BBB-,  lotto minimo 100mila euro con multipli di mille e rispettivamente isin XS2412267358 per la tranche a cinque anni, Isin XS2412267515 per la tranche a nove anni e XS2412267788 per la tranche a 12 anni.

Boom di ordini per EDF, la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia elettrica in Francia,  ha collocato un’emissione obbligazionaria green in euro. Si è trattato di un grande successo, perchè a fronte di 1.750 miliardi collocati, la domanda è risultata oltre i 5.9 miliardi, con rendimenti più bassi rispetto alle guidance iniziali. Prime indicazioni di rendimento in area 105/110 punti base sopra il tasso midswap, poi abbassato a 90 punti base .

Nel dettaglio: il titolo ha scadenza a 12 anni, il 29 novembre 2033, cedola 1%, prezzo 97.799 equivalente a un rendimento dell’1.198%. Rating A3/BBB+, lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e Isin FR0014006UO0.

Accor, società leader nel settore alberghiero, ha collocato un sustainability -linked bond a sette anni. L’obbligazione ha scadenza il 29 novembre 2028, cedola 2.375% e prezzo 99,206 equivalente a un rendimento finale del 2.50%. Isin FR0014006ND8 e lotto minimo di 100mila euro con multipli di 100mila. Nella fase del collocamento sono stati raccolti ordini per 2.1 miliardi di euro e il rendimento è stato abbassato a 2.50%, dalle indicazioni iniziali in area 2.625%-2.75%.

La Banca Popolare di Sondrio ha concluso con successo il collocamento presso investitori istituzionali di un bond subordinato Tier 2 con scadenza 25/02/2032, rimborsabile anticipatamente cinque anni prima della scadenza, per un ammontare pari a 300 milioni di euro. L’obbligazione è stata emessa alla pari e prevede una cedola annua del 3,875%. L’emissione ha raccolto l’interesse di circa 90 investitori istituzionali appartenenti a diversi Paesi, che hanno avanzato richieste per oltre 400 milioni di euro, ed è stata infine allocata per il 56% in Italia e il 44% all’estero. Rating BB-/BB e Isin X52411537033.

Tra i finanziari ING ha emesso bond ibrido per un controvalore di due miliardi. Si è trattato di due emissioni di obbligazioni subordinate ibride perpetue, a tasso fisso, la prima da 1.25 miliardo di euro, la seconda da 750 milioni e destinate ad investitori istituzionali. Gli ordini hanno superato i 5.5 miliardi. Il primo bond 4NC3 FIX-to-FRN, non callable per tre anni, con ordini per oltre  2.6 miliardi, ha visto un rendimento fissato a 43 punti base sopra il tasso midswap dopo le prime indicazioni in area 65 punti. La seconda obbligazione 9NC6 FIX-to-FRN, non callable per otto anni, con ordini per oltre 2.9 miliardi, ha un rendimento del 2,8% dopo le prime indicazioni in area 88 punti base sopra il tasso midswap dopo le prime indicazioni in area 100. Nel dettaglio il primo bond (Isin XS2413696761) paga una cedola lorda dello 0.125%, prezzo 99.839, rendimento 0.179% e rimborso alla pari il 29 novembre 2025; il secondo bond (Isin XS2413697140) paga una cedola annua lorda dello 0.875%, prezzo 99.723, rendimento 0.911% e rimborso alla pari il 29 novembre 2030. Rating delle obbligazione Baa1/A-/A+ e taglio minimo di 100mile euro con multipli di 100mila.

Anche la banca spagnola Unicaja Banco  è tornata sul mercato con un’emissione  obbligazionaria senior preferred 5NC4 con un ammontare di 600 mionioni di euro. Prime indicazioni di rendimento in area 125 unti sopra il tasso midswap per poi scendere fino a 115 punti base nella fase finale, gli ordini raccolti hanno ragiunto un miliardo di euro. Nel dettaglio: il bond (isin ES0380907040) paga una cedola annua fissa dello’1%, prezzo 99.941, equivalente a un rendimento a scadenza dell’1.105%, rimborso alla pari alla scadenza il 1° dicembre 2026 e call esercitabile dall’emittente dopo 4 anni a dicembre 2025. Rating BBB- e lotto minimo di 100mila euro con multipli di 100mila.

Societè Generale ha collocato un miliardo senior non preferred con scadenza a 6 anni e call dal quinto, con cedola 0.625% e prezzo d’emissione a 99,52 che esprime un rendimento a scadenza del 0.723%. Rating atteso Baa2/BBB/A- con taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila e Isin FR0014006XA3.

La Banca Mondiale ha emesso nuove obbligazioni sostenibili in dollari neozelandesi per 1,5 miliardi (quasi 932 milioni di euro). L’importo minimo offerto era stato di appena 300 milioni, ma l’incremento è stato possibile grazie all’ottima accoglienza del mercato. Si è trattato del collocamento non governativo di maggiori dimensioni sul mercato neozelandese. Le obbligazioni sostenibili hanno scadenza 30 novembre 2026, per cui la durata è di cinque anni. La cedola è stata fissata al 2,875% e il prezzo di collocamento è stato di 99,861 centesimi. Pertanto, il rendimento alla scadenza si è attestato al 2,905%.

In dollari la Shell International ha emesso 1.5 miliardi divisi tra la scadenza 2041 per 500 milioni con cedola del 2.875%, Isin US822582CK64 e 1 miliardo con scadenza 2051 e cedola del 3%, isin US822582CL48, per entrambe rating AA2/A+ e taglio retail da mille dollari con multipli di mille.

PHOENIX PIB Dutch Finance B.V, fornitore di assistenza sanitaria leader in Europa che opera nel settore farmaceutico all’ingrosso, al dettaglio farmaceutico e nei servizi farmaceutici, ha in programma l’emissione di una nuova obbligazione con scadenza a cinque anni, ammontare 300 milioni di euro e rating BB+.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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