Criptovalute: Omicron vola in scia all’omonimia con la variante Covid

In uno scenario altamente negativo, una criptovaluta di nome Omicron è stata in grado di guadagnare quasi il 150%, e l’unica spiegazione plausibile che possa giustificare un simile andamento è determinata dal fatto che questa criptovaluta porti il nome proprio della nuova variante Covid., come riportato da Cryptonomist.ch.

La variante Omicron 

La nuova pericolosa variante del Covid 19, scoperta in Sud Africa, ha provocato un vero e proprio crollo dei mercati finanziari, compreso quello delle criptovalute. Bitcoin ha perso quasi il 20% del suo valore, da quando è uscita la notizia di questa nuova mutazione del virus, denominata Omicron.

Negli ultimi sette giorni questa minuscola ed oscura criptovaluta è balzata dai 60 dollari fino ai 450 dollari, per poi ripiegare intorno ai 250 dollari, con un guadagno attuale di oltre il 130%.

Il guadagno di OMIC rispetto al minimo storico del 19 novembre, con il  prezzo sceso a circa 48 dollari, è salito addirittura del 735%.

Omicron deve il suo successo al nome della variante Covid

Omicron DAO si definisce un “protocollo valutario decentralizzato” basato su Arbitrum, la soluzione Layer 2 di Ethereum più utilizzata oggi. Secondo i dati di CoinGecko, il progetto ha registrato un volume di scambi di poco più di 414.000 dollari nelle ultime 24 ore e la fornitura totale è di sole 2.430 monete. la sua capitalizzazione e la sua offerta di circolante sono entrambi sconosciuti.

Qualcuno parla di questo progetto come di un meme, del tipo del progetto legato alla serie televisiva di Netflix, Squid Game.

a moneta in realtà sarebbe stata lanciata prima che uscisse la notizia della nuova variante. Altri invece la paragonano al caso della moneta Floki, salita agli onori della cronaca, dopo un tweet di Elon Musk, che faceva appunto riferimento a Floki, che è il nome del suo cucciolo di Cane, che è uno Shiba.

Il mercato delle memecoin

Il caso singolare di questa valuta digitale, che sale vertiginosamente per cause non certo dipendenti dal suo progetto, ma determinate dal solo fatto di portare il nome di un variante del covid, si lega alla moda delle cosiddette meme coin.

Si tratta di progetti legati ad uno scherzo o ad una scommessa, che devono il loro successo principalmente alla correlazione tra la loro denominazione (e simbolo) con meme divenuti virali in rete.

Il capostipite di tutte le meme coin è stato Dogecoin, progetto nato per scherzo per scimmiottare Bitcoin, e rimasto nell’ombra fino a che non ha attirato l’attenzione del carismatico padrone di tesla Elon Musk, che con i suoi tweet ha fatto entrare la criptovaluta tra le prime dieci per capitalizzazione di mercato.

Poi è stata la volta di Shiba Inu nata proprio con il preciso scopo di contrastare la sua più celebre antenata. Pochi giorni fa Shiba Inu ha raggiunto il suo obiettivo, superando per un po’ la capitalizzazione di Dogecoin.

Sulla scia delle due regine sono nate decine di meme coin, tra le quali si nascondono probabilmente anche molte truffe, come quella ormai celebre della meme coin nata sulla scorta del successo planetario della serie tv coreana di Netflix, Squid Game.

Ora chissà che il grande successo di Omicron non scateni una rincorsa ad inseguire la prossima variante del Covid da “tokenizzare”.

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