Asset allocation: settore healthcare sotto esame

“Il coronavirus tiene il mondo alle strette da ormai quasi due anni, e ha portato a una crescita dell’innovazione inimmaginabile, non ultimo nei settori della medicina e della farmaceutica. Tuttavia, nel lungo termine, le “malattie del benessere“ come l’obesità o il diabete saranno più importanti del virus per il settore della sanità“. Ad affermarlo è Maximilian-Benedikt Köhn, analyst per il settore Healthcare di DJE Kapital AG and Fund Manager di DJE – Europa, che di seguito spiega nel dettaglio la view.

Nel campo delle biotecnologie, la pandemia da Covid-19 ha favorito il rapido sviluppo della tecnologia a mRNA, fino ad arrivare a un vaccino efficace contro il virus. Nonostante i fondamenti tecnici fossero già noti da molti anni, la ricerca mancava finora di investimenti necessari per portare la tecnologia a mRNA alla maturità applicativa. Oggi, BioNTech/Pfizer e Moderna sono all’avanguardia in termini di capacità produttiva, avendo fornito quest’anno più di tre miliardi di dosi di vaccini. L’attuale incremento dei casi, insieme all’aumento dell’occupazione dei posti in terapia intensiva, mostrano chiaramente che una dose “booster”, per coloro che sono già stati vaccinati, è necessaria per rinnovare la protezione del vaccino, che cala col passare del tempo.

Una buona strategia contro il Covid-19 ha bisogno di entrambi – vaccini e farmaci

Oltre alla vaccinazione contro il virus, nelle ultime settimane sono stati pubblicati dei risultati promettenti sui farmaci orali contro il Covid 19, da parte delle due case farmaceutiche statunitensi Merck&Co. e Pfizer. Gli studi di Pfizer mostrano che il farmaco Paxlovid riduce il rischio di un decorso grave con ricovero o morte dell’89% rispetto al placebo, a condizione che i pazienti vengano curati entro tre giorni dall’insorgere di sintomi. Il gigante farmaceutico Pfizer ha così messo in ombra il competitor Merck&Co. e il suo farmaco Molnupiravir – che riusciva a ridurre il rischio di solo la metà in test comparabili. La pillola di Pfizer è somministrata insieme al Ritonavir, vecchio farmaco antivirale usato contro l’HIV. Il trattamento combinato blocca un enzima di cui il coronavirus ha bisogno per replicarsi. La pillola Molnupiravir della Merck ha un diverso meccanismo d’azione, che mira a introdurre errori nel codice genetico del virus. Questo significa che si verificano così tanti errori durante la replicazione del materiale genetico virale che non possono essere creati virus funzionali.

Il mercato potenziale di entrambe le pillole è enorme. Merck & Co, per esempio, può già produrre più di 20 milioni di dosi nel 2022, Pfizer più di 50 milioni. Il prezzo della terapia orale sarà intorno ai 700 dollari. Ciò significa che entrambe le società potrebbero generare, insieme, più di 45 miliardi di dollari di vendite. Ma questi farmaci sono utilizzati per la cura, e non hanno effetto preventivo come il vaccino. Quindi, sebbene lo sviluppo di farmaci efficaci sia un fattore importante per combattere la pandemia, non può e non rimpiazzerà il vaccino contro il Covid 19. Ciò nonostante, la domanda per i farmaci contro il virus sarà molto alta, e molte nazioni li ordineranno per poter stare al sicuro, specialmente dal momento che i prezzi appaiono relativamente bassi in confronto ai costi dei trattamenti dei pazienti ricoverati o in terapia intensiva.

I perdenti della pandemia da coronavirus

La pandemia di coronavirus ha avuto un impatto non solo sui settori del turismo o di vendita al dettaglio in luoghi fisici, ma anche sulla sanità – anche se il quadro di questo settore è stato alquanto vario. Certo, molte società coinvolte nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione dei vaccini contro il Covid 19 ne hanno tratto beneficio. Allo stesso tempo, i produttori di sistemi diagnostici e i laboratori diagnostici sono stati in grado di creare un ulteriore mercato di vendita. D’altro canto, le operazioni che si potevano programmare sono state rimandate in maniera considerevole. Per fare un esempio, in Gran Bretagna quasi cinque milioni di persone stanno aspettando le cure ospedaliere. Ma anche le case farmaceutiche classiche hanno sofferto a causa della pandemia. Ci sono state pochissime nuove terapie o sviluppi nei farmaci, specialmente nei periodi di lockdown. Questo effetto negativo era già evidente negli ultimi report trimestrali delle società farmaceutiche.

Il diabete – un mercato in crescita duratura

Il Covid 19 ha avuto un impatto limitato sul mercato del diabete. Qui i driver di lungo periodo sono rimasti intatti. Attualmente ci sono più di 463 milioni di diabetici in tutto il mondo, e in molti non sono controllati o, se lo sono, non in modo ottimale, e in questo modo il numero di nuovi diabetici è destinato ad aumentare. Ciò che il diabete comporta per i sistemi sanitari nazionali è particolarmente evidente in due parametri: innanzitutto, circa il 70% di tutti i pazienti affetti da diabete sono in età lavorativa. D’altra parte, più del 12% della spesa sanitaria mondiale, per un ammontare di più di 730 miliardi di dollari, è speso per il trattamento del diabete e delle malattie che causa, come danni ai reni, ictus, attacchi di cuore e disturbi circolatori. Inoltre, è sempre più sotto i riflettori l’aumento a livello mondiale dell’obesità, come causa del diabete di tipo 2, per fare un esempio, o di malattie croniche del fegato come la steatosi epatica non alcolica.

Il potenziale di mercato per il diabete di tipo 2 in particolare è ancora enorme. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ci sono più di 1,9 miliardi di persone in sovrappeso, delle quali più di 650 milioni sono obese, con un indice di massa corporea superiore a 30. Nella migliore delle ipotesi le misure dello stile di vita come i programmi di fitness hanno solo un effetto temporaneo, se hanno effetti. Perciò si rendono necessarie opzioni di cura complementari. Attualmente, solo il 2% delle persone obese è curato con farmaci, e in alcuni casi in maniera appena sufficiente.

Una nuova generazione di farmaci

Ridurre le cause, ma anche le conseguenze del diabete, rimane l’obiettivo principale dello sviluppo di nuovi farmaci che non mirino soltanto ad abbassare gli alti livelli di glucosio nel sangue. Questo perché studi hanno dimostrato che una considerazione puramente glucocentrica nella cura del diabete non ha alcuna influenza positiva sulla morbidità e mortabilità. Un esempio di questi nuovi prodotti è GLP-1 (Glucagon-Like Peptide 1). Il mercato duopolistico è attualmente dominato dagli specialisti danesi del diabete Novo Nordisk e dalla casa farmaceutica statunitense Eli Lilly. GLP-1 è un ormone intestinale appartenente alla famiglia delle incretine, che aiuta a controllare il metabolismo del glucosio. Promuove il rilascio di insulina, un ormone che abbassa il livello di zucchero nel sangue. Tuttavia, ha anche degli effetti indipendenti dal diabete, attraverso altri meccanismi. Il mercato continua a crescere bene, a due cifre, in tempi di coronavirus – nonostante l’attuale pressione sui prezzi negli USA. Anche durante la pandemia, Novo Nordisk è riuscita a crescere di più del 200% nei primi tre timestri dell’anno con un nuovo farmaco orale GLP-1. Ma recentemente Novo Nordisk è stata anche in grado di lanciare sul mercato americano un nuovo prodotto per le possibili conseguenze del diabete. Il nuovo prodotto dimagrante Wegovy promette una riduzione di peso garantita del 15% entro un anno. Novo Nordisk è stata apparentemente così sorpresa dall’alta domanda negli Stati Uniti che il prodotto è spesso già esaurito negli USA. Il mercato di dimagrimento non è solo un mercato di massa, ma anche self-pay. Oltre al potenziale di margine molto lucrativo per Novo Nordisk, questo significa anche un valore aggiunto per i sistemi sanitari, perché le malattie secondarie dei diabetici costano più di 377 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti.

Classicismo contro modernità

Il controllo del diabete con diagnostica e monitoraggio dei livelli di glucosio è uno dei campi più avanzati della medicina digitale. Le applicazioni, insieme all’intelligenza artificiale e all’analisi di dati, possono ottenere dei grandi benefici medici per i pazienti. Il mercato mondiale per gli strumenti per il diabete è stato di circa 26 miliardi di dollari nel 2020, e ci si aspetta che il tasso di crescita annuo composto rimanga su livelli tra il 7 e il 9% nei prossimi anni. Tra le più grandi società di tecnologia medica, Medtronic e Abbott Laboratories sono i pionieri del trattamento del diabete, ma lo sviluppo non si ferma, con nuovi prodotti innovativi sempre in arrivo nel mercato. Roche, per esempio, è chiaramente indietro con il suo classico strumento di misurazione dei livelli di glucosio nel sangue Accu-Check. Da tempo non è più necessario mettere una piccola quantità di sangue su una striscia per ogni misurazione per determinare il livello di glucosio nel sangue. Nuovi strumenti, siano essi provenienti da Abbott Laboratories o anche da fornitori di nicchia minori come Dexcom e Insulet, possono controllare il bilancio glicemico in ogni momento, tramite l’app per cellulari, grazie a un piccolo cerotto da mettere sul braccio (cosiddetto monitoraggio continuo del glucosio).

Coronavirus – è qui per restare

La pandemia da coronavirus continuerà a preoccupare tutti noi. Tuttavia, una selezione a livello di divisioni e una diversificazione a livello locale diventano sempre più importanti per le decisioni di investimento. Nel breve termine, le società che producono farmaci orali contro il Covid-19 o vaccini booster potrebbero trarne beneficio. Tutti gli scienziati concordano che, alla fine della pandemia, il Sars-CoV-2 diventerà endemico. Ciò significa che il virus continuerà a circolare e a comparire a livello locale e stagionale in tutto il mondo. Dovremo imparare a convivere col virus – proprio come facciamo con le ondate stagionali dell’influenza. Nonostante ciò, il diabete rimane un’area di crescita strutturale e a lungo termine. Le aziende che influenzano positivamente i fattori di rischio con il loro assortimento di farmaci o che frenano le malattie secondarie associate al diabete saranno probabilmente particolarmente promettenti.

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