Investimenti: il focus sui bond di Jp Morgan AM

Il recente ampliamento degli spread creditizi potrebbe fornire un punto d’ingresso allettante, anche alla luce del fatto che i fondamentali delle aziende e del mercato appaiono positivi a mano a mano che ci addentriamo nelle ultime settimane dell’anno”. Parola degli esperti del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM, che di seguito spiegano nel dettaglio la view.

Fondamentali

Sebbene di recente il mercato dei tassi abbia vissuto una fase di volatilità sulla scia delle notizie provenienti dalle Banche Centrali e dei dati sull’inflazione, il mercato del credito continua ad apparire allettante dal punto di vista dei fondamentali. I bilanci delle società di qualità investment grade mostrano tuttora un rafforzamento dell’EBITDA (utili al lordo di interessi, imposte e ammortamento) e una crescita dei ricavi. Di conseguenza, i coefficienti di leva finanziaria continuano a ridursi. La solidità dei bilanci e i bassi coefficienti di leva hanno sostenuto il mercato del credito, proteggendolo dalla pressioni provocate dalle interruzioni della catena di approvvigionamento. All’interno del segmento high yield, l’offerta apparentemente illimitata di liquidità a basso costo e il forte recupero della redditività hanno spinto i tassi di insolvenza su livelli molto bassi: a ottobre, questi hanno sfiorato i minimi degli ultimi dieci anni negli Stati Uniti (0,4%) raggiungendo l’1% in Europa. Un’analisi più minuziosa dei dati statunitensi mostra che la percentuale dei crediti in difficoltà (“distressed”) del mercato high yield – che di per sé è un indicatore anticipatore dei tassi di insolvenza – si mantiene in prossimità dei minimi storici. Per il 2022 prevediamo che la domanda insoddisfatta, riconducibile ai colli di bottiglia delle filiere produttive, potrebbe trasformarsi in un aumento delle vendite, mentre un’eventuale stabilizzazione dei prezzi degli input dovrebbe bastare a ripristinare i margini di profitto. Nell’immediato, i nuovi lockdown dovuti al riaccendersi della pandemia di Covid-19 in Europa potrebbero mettere a repentaglio la solidità dei fondamentali. Tuttavia il mercato del credito può superare le avversità, come ci insegna la storia del 2020.

Il credito distressed, attualmente ai livelli minimi del ciclo, è l’indicatore anticipatore dei tassi di insolvenza

Valutazioni quantitative

Persino in occasione della recente volatilità del segmento a breve termine del mercato dei tassi, il credito ha mostrato generalmente una buona tenuta: negli Stati Uniti e in Europa gli spread dei titoli societari sono aumentati rispettivamente solo di 5 e 12 punti base (pb) da inizio mese (al 23 novembre 2021). Se esaminiamo le obbligazioni di minore qualità vediamo che i differenziali di rendimento sono aumentati della stessa misura nel mercato high yield statunitense ed europeo. Alcuni segmenti obbligazionari continuano a essere ben posizionati per beneficiare di un aumento della domanda di materie prime nella fase post-lockdown. La mancanza di massicci impegni di capitale e l’aumento dei flussi di cassa hanno inciso positivamente sui profili creditizi di queste società giustificando un restringimento degli spread. Inoltre, considerata la domanda insoddisfatta e la persistente offerta illimitata di risorse finanziarie, scorgiamo margini per un’ulteriore compressione degli spread rispetto ai livelli pre-Covid.

Fattori tecnici

Con l’approssimarsi di dicembre, il quadro tecnico dei mercati obbligazionari sembra promettente. Il previsto calo delle emissioni, dovuto alla stagionalità dell’offerta, potrebbe offrire un’opportunità di compressione degli spread sulla scia del recente ampliamento. Inoltre, nonostante le obbligazioni investment grade siano state poco remunerative negli ultimi tempi, nel corso del mese abbiamo notato forti afflussi grazie al fatto che lo stato di copertura dei fondi pensione statunitensi e britannici è migliorato. Da inizio mese al 19 novembre 2021, i titoli investment grade statunitensi ed europei hanno registrato afflussi per oltre USD 8 miliardi. Dopo aver superato la fase di recente volatilità dei tassi, gli investitori focalizzano ora l’attenzione sul contesto di fondamentali solidi e sul forte e continuo sostegno fornito dalla Banca Centrale Europea (BCE) ai mercati. Da inizio mese (al 19 novembre 2021), gli acquisti lordi della BCE sono stati pari a EUR 6,5 miliardi, ed è difficile prevedere un’eccessiva contrazione degli spread visto che per il 2022 ci si aspetta che gli acquisti lordi di titoli societari si aggirino su EUR 114 miliardi.

Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

Al momento, la recente volatilità dei tassi a breve termine non dovrebbe segnalare un evento di riduzione del rischio. Nelle ultime due settimane, il credito ha archiviato risultati relativamente buoni. Alla luce della persistente solidità dei fondamentali e dell’offerta modesta prevista per dicembre, il recente ampliamento degli spread creditizi potrebbe rappresentare un’opportunità per incrementare le posizioni. Inoltre, anche se l’attenzione dei mercati si è focalizzata sull’eventualità che la BCE ponga fine al suo programma di allentamento quantitativo, gli acquisti netti dovrebbero restare di segno positivo e fare da propulsore al credito europeo. Con dicembre ormai alle porte, riteniamo che gli investitori potrebbero trarre vantaggio da una conferma del sottopeso di duration e di sovrappeso del credito.

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