Criptovalute: un futuro solido. Parola di Putin

Il presidente russo Vladimir Putin ha nuovamente parlato di criptovalute, a un evento finanziario a Mosca avvertendo gli investitori degli “alti rischi” associati all’alta volatilità degli asset digitali. Ma nello stesso  tempo, il leader russo ha anche riconosciuto che le valute digitali potrebbero avere un futuro ed è perciò necessario seguirne il loro sviluppo, come riportato da Cryptonomist.ch.

Già lo scorso 14 ottobre durante un’intervista con il canale televisivo finanziario americano CNBC, Putin aveva affermato che le criptovalute hanno un proprio valore, ma che non possono ancora essere utilizzate per regolare gli scambi di petrolio.

Aveva detto: “La criptovaluta non è ancora supportata da nulla. Esiste e può essere utilizzato come mezzo di pagamento, ma per utilizzarlo nel commercio di petrolio o altre risorse energetiche è troppo presto per parlarne. È molto instabile”.

Bloomberg aveva subito commentato via twitter quella che a tutti gli effetti sembrava una apertura verso i pagamenti in criptovalute da parte del leader russo.

La Russia e le criptovalute

Occorre aggiungere che la Russia da sempre è  stato un paese assai aperto alle criptovalute, e la banca centrale è in procinto di lanciare la propria valuta digitale. 

A giugno, Bank of Russia ha nominato 12 banche che saranno coinvolte nel test iniziale del rublo digitale. Secondo le previsioni della banca centrale russa  un prototipo di rublo digitale potrebbe essere sviluppato entro dicembre.

Le parole di Putin probabilmente potrebbero dare un’accelerazione alla regolamentazione della criptovalute nel paese.

Le criptovalute hanno avuto un primo step di regolamentazione con la legge “On Digital Financial Assets”, entrata in vigore a gennaio scorso, ma molti aspetti dell’attività legata alle criptovalute, come l’estrazione mineraria e la tassazione richiedono ancora una precisa regolamentazione.

La banca centrale rimane sostanzialmente contraria alla legalizzazione di Bitcoin come mezzo di pagamento, malgrado adesso le parole di Putin sembrano contraddire questa idea.

A settembre, anche il segretario stampa di Putin, Dmitry Peskov, aveva chiarito che la Russia non ha motivo e non è pronta a riconoscere Bitcoin come moneta a corso legale.

Il Parlamento vuole legalizzare il mining

Malgrado il parere negativo della banca centrale ai primi di novembre il ministero dell’economia aveva fatto sapere che probabilmente sarebbe stato opportuno legalizzare l’attività di mining nel paese, ottenendo un primo parere favorevole da parte della Duma, il parlamento russo.

Secondo il Centre of Alternative Finance dell’Università di Cambridge. la Russia sarebbe il terzo paese al mondo, dopo Stati Uniti e Kazakistan per questa attività legata all’estrazione di criptovalute.

Per questo motivo secondo il ministero dell’economia la legalizzazione potrebbe portare vantaggi sostanziali a tutta l’economia del paese, e non avrebbe nessun problema ostativo, potendo essere considerata a tutti gli effetti un’attività imprenditoriale secondo il codice civile russo.

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