Criptovalute, Ethereum sulla rampa di lancio

Nell’ultima settimana, che è stata un po’ turbolenta per i mercati criptovalute, si è sicuramente distinta Ethereum, con le quotazioni che hanno guadagnato il 7% circa arrivando ad un massimo di 4.600 dollari.

Il trend in ascesa delle quotazioni di Ethereum

Questo nuovo rialzo segue un trend di ascesa che ha contraddistinto Ethereum negli ultimi sei mesi, in cui la seconda criptovaluta principale dopo Bitcoin, ha guadagnato oltre il 140%, come riportato da Cryptonomist.ch.

Secondo gli esperti i motivi di questi guadagni sarebbero legati soprattutto all’aumento dell’adozione di token non fungibili (NFT) e dei progetti DeFi che girano sulla rete Ethereum, che rimane ancora quella di gran lunga più utilizzata per i nuovi progetti e le app del mondo della DeFi.

Alla fine di ottobre il Chief Executive Officer e fondatore di Eight BV, societa di consulenza del mercato delle crypto, Michael Van de Poppe ha twittato che la seconda valuta digitale per capitalizzazione potrebbe presto raggiungere la quotazione di 6.000 dollari.

Secondo un recente sondaggio effettuato dalla società di ricerca Finder interpellando una serie di esperti ed analisti di crypto, il prezzo di Ethereum (ETH) dovrebbe superare i 5.000 dollari entro la fine di quest’anno, raggiungere i 15.000$ entro il 2025, e poi superare addirittura i 50.000 dollari entro il 2030.

Insomma quotazioni che lasciano stupefatti, ma che sembrano comunque supportati anche da alcuni dati incontrovertibili, come quelli rilasciati da Jp Morgan, che ha affermato che i futures su Ethereum sarebbero molto più richiesti di quelli su Bitcoin dagli investitori istituzionali.

Ethereum riserva di valore migliore di Bitcoin 

Ma queste perfomance di Ethereum non sarebbero dettate solo da motivi legati alla maggiore adozione della moneta per la diffusione dei progetti Defi e di quelli in NFT, ma anche dal fatto che la moneta comincerebbe ad essere considerata una riserva di valore migliore di Bitcoin.

A sostenere questa tesi è un team di ricercatori australiani dell’università di Tecnologia di Sydney che hanno scritto che Ethereum sarebbe da considerare come uno strumento finanziario meno inflazionistico di Bitcoin.

Si legge nella ricerca: “Annualizzando il tasso di creazione di Ethereum dall’EIP-1559, l’aumento previsto dell’offerta totale di Ethereum è solo dello 0,98%, ovvero meno della metà dell’aumento dell’1,99% dell’offerta di Bitcoin, che è quasi certo nello stesso periodo.”

I ricercatori quindi concludono che Ether fornisce: “migliori proprietà di copertura inflazionistica rispetto a Bitcoin, ed Ether può quindi offrire una conservazione del valore a lungo termine superiore rispetto a Bitcoin”.

Nuovi ETF in Ethereum in arrivo?

Ma quello che potrebbe definitivamente far esplodere le quotazioni di Ethereum è la possibile approvazione nel 2022 dei primi ETF. Secondo le prime indiscrezioni la SEC sarebbe in procinto, ad inizio anno, di dare l’ok al primo ETF sulla seconda criptovaluta per capitalizzazione.

I trader stanno ora scommettendo sulla concreta possibilità che entro marzo si possa avere un ETF su Ethereum.

Ha detto al Financial Times Luuk Strijers, Chief Commercial Officer di Deribit, una delle più grandi società di future ed opzioni sulle cripto. “In parole povere, il mercato sembra rialzista per quanto riguarda il potenziale di ethereum entro la fine dell’anno o il primo trimestre”.

Inoltre sempre secondo Strijers si starebbe verificando una vera e propria esplosione nei contratti derivati che danno agli investitori il diritto ma non l’obbligo di acquistare ETH a 15.000 dollari a marzo del prossimo anno. E questa sarebbe la prova che stanno scommettendo su una ipotesi di questo tipo, che potrebbe essere un vero e proprio volano per le quotazioni di Ethereum.

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