Bitcoin: anche il Paraguay pronto renderlo valuta a corso legale

Il Paraguay potrebbe essere il primo Paese a seguire l’esempio di El Salvador, che il 7 settembre scorso ha reso il Bitcoin come valuta a corso legale. Nel dettaglio, come riportato da Cryptonomist.ch, la legge che dovrebbe essere introdotta, ora in discussione al Senato, dovrebbe riguardare sia la tassazione delle criptovalute, sia la loro regolamentazione, ma, secondo quello che riferisce il giornale Rio Times, anche la possibilità che il Bitcoin possa essere riconosciuta come valuta a corso legale.

Si legge sul documento: “Lo scopo di questo disegno di legge è stabilire certezza giuridica, finanziaria e fiscale nelle attività derivanti dalla produzione e commercializzazione di beni virtuali”.

Il disegno di legge regolerebbe anche il mining di criptovalute e il trading attraverso scambi e mercati peer-to-peer in cui i partecipanti dovranno registrarsi come “soggetti obbligati”, ha riferito il membro del parlamento Carlitos Rejala in una nota alla Reuters.

Lo stesso deputato considerato un fiero sostenitore dell’adozione delle criptovalute nel paese a giugno aveva parlato via Twitter della proposta di legge sulle criptovalute.

D’altra parte la diffusione delle criptovalute in Paraguay come in tutti i principali stati del sud America, è in continua ascesa così come l’adozione.

A giugno scorso Grupo Cinco, la più importante  holding di intrattenimento del paese, ha annunciato che a partire dal 24 luglio le sue società avrebbero accettato criptovalute come Bitcoin ed Ether.

La legge regolerebbe anche il mining

La nuova riforma sul settore avrebbe anche riflessi sull’attività di mining, che si sta diffondendo nel Paese e che potrebbe sfruttare le importanti riserve di idroelettriche come fonte energetica pulita.

Secondo le prime indiscrezioni, la proposta di legge  sarebbe quella di intendere il processo di mining come “nuovo settore industriale” per il Paraguay.

Questo, secondo alcuni osservatori, potrebbe avere un rilevante impatto sull’economia del paese perché  potrebbe attirare molti investitori esteri, soprattutto dopo il bando che la Cina ha imposto all’attività nel Paese.

La proposta di fondo vedrebbe anche la possibilità di trasferire i data center dei minatori nelle zone limitrofe alle grandi centrali idroelettriche di Itaipú e Yaciretá.

Si legge nel testo di un emendamento ad hoc presentato alla legge di riforma sulle criptovalute: “Il mining di criptovalute fa uso di macchinari speciali come i processori di dati. Potrebbe essere paragonato a un’industria ad alta intensità di energia elettrica, perché una grande quantità di energia elettrica viene consumata nel processo. Genera un prodotto finale che può essere commercializzato. Inoltre, hai anche bisogno di una forza lavoro specializzata”.

Future Fintech, una società cinese che è stata invitata ai primi di novembre in Paraguay, ha affermato di avere in programma di stabilire una struttura di estrazione di Bitcoin nel Paese.

L’amministratore delegato della società Shanchun Huang ha dichiarato: “Abbiamo in programma di valutare attentamente questa opportunità di sviluppo in Paraguay. Lavoreremo con il nostro consulente locale per esaminare l’energia idroelettrica e le risorse energetiche pulite del Paraguay, le posizioni per lo sviluppo di una fattoria mineraria e il trattamento politico preferenziale che potremmo ricevere per il nostro investimento di capitale”.

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