Mercati, Sabaf: dopo un 2021 da record conferma le stime per il 2022

Sabaf si appresta a chiudere un 2021 da record puntando a superare i 250 milioni di fatturato, grazie a un contesto di mercato favorevole e al progressivo incremento della market share presso i grandi player del settore degli elettrodomestici. Un trend atteso proseguire anche il prossimo anno sull’onda di una strategia che prevede l’ampliamento delle capacità produttive e una costante diversificazione di prodotto, senza dimenticare le eventuali opportunità di M&A. Il titolo ha guadagnato circa il 60% ytd restando però a sconto rispetto ai comparable, nonostante solidi fondamentali e interessanti prospettive di crescita. Ecco di seguito l’analisi fondamentale su Sabaf elaborata dagli analisti di Market Insight.

        1. L’Amministratore delegato, Pietro Iotti, illustra le priorità strategiche
        2. Un trend di mercato che si mantiene favorevole
        3. L’allargamento del foorprint industriale: un’azienda sempre più globale
        4. Le tensioni sulla supply chain e l’aumento dei costi delle materie prime
        5. L’altro pilastro del piano industriale: l’M&A
        6. Il terzo trimestre 2021
        7. L’outlook 2022 si conferma positivo
        8. Borsa

“Confermare le linee guida contenute nel piano industriale e basate su un mix di crescita organica, attraverso il rafforzamento delle relazioni con i grandi player del settore degli elettrodomestici, l’ampliamento del footprint industriale, ed una crescita per linee esterne attraverso acquisizioni”.

Sono queste le priorità strategiche delineate dall’amministratore delegato di Sabaf, Pietro Iotti, con l’obiettivo di offrire al mercato tutte le tecnologie per la cottura disponibili oggi, mantenendo un’ottica di continua diversificazione di prodotto e accelerando la spinta nella divisione elettronica.

A ciò si è aggiunta la necessità di fronteggiare le pressioni sui margini causate dall’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia, con il Gruppo che ha comunque messo in atto azioni di contenimento dei costi e adeguato con ragionevolezza i prezzi di vendita, mantenendo buoni livelli di marginalità.

La scelta di localizzare i nuovi impianti presso i grandi hub produttivi del settore e in prossimità dei propri clienti dovrebbe consentire, inoltre, di ovviare alle recenti difficoltà legate alla supply chain, riducendo altresì i trasporti e, di conseguenza, l’impatto ambientale.

Una strategia che ha già pagato i primi dividendi, con il gruppo capace di crescere dal 2018 a oggi a un tasso medio annuo di circa il 20% e avviato a chiudere il 2021 con risultati record.

Nei primi nove mesi dell’anno, Sabaf ha registrato un incremento dei ricavi del 60% superando i 200 milioni, mentre l’Ebitda è aumentato del 93% con una marginalità salita al 22% nonostante la parziale frenata del terzo trimestre a causa dell’inflazione dei costi.

E per l’intero esercizio, il management prevede di raggiungere vendite nella fascia alta del range di 255-260 milioni con un Ebitda di circa 55 milioni, dicendosi inoltre fiducioso che anche il 2022 sarà un anno positivo per il Gruppo grazie ad una domanda che si mantiene tonica ed alla strategia implementata.

Il tutto senza contare il contributo di potenziali operazioni di M&A dopo il rallentamento forzato a causa delle difficoltà legate alla pandemia, con il Gruppo sempre intento a valutare le opportunità offerte dal mercato.

Clicca qui per continuare a leggere l’analisi fondamentale su Sabaf degli analisti di Market Insight.

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