Investimenti, Italia e Pnrr: raggiunti i 51 obiettivi previsti nel 2021

L’Italia ha centrato tutti i primi 51 obiettivi previsti entro quest’anno del PNRR (di cui 27 connessi all’attuazione di riforme e 24 di investimenti) e invierà entro il 31 dicembre 2021 alla CE la richiesta relativa al pagamento della prima rata pari a 24.1 mld di euro (di cui un prestito di 12.6 mld e un contributo finanziario di 11.5bn).

Da questa cifra va però detratta la quota di prefinanziamento (13%) già ricevuta dall’Italia, per un’erogazione netta di 21 mld di euro. Nel 2022 sono previsti 102 obiettivi (di cui 47 nel primo semestre) per un esborso complessivo potenziale di 40 mld di euro.

Tra i principali obiettivi centrati nel 2021:

rafforzamento macchina amministrativa per gestione PNRR;

i primi 4 traguardi relativi alla riforma della giustizia (tra i cui obiettivi vi è ottenere, entro giugno 2026, una riduzione dei tempi procedurali),

prima fase della riforma del Codice degli appalti (semplificazione),

riforme settoriali (e.g. relazione su tema evasione fiscale, rafforzamento ruolo MEF su monitoraggio spesa, semplificazione procedure per valutazione e approvazione progetti settore infrastrutture e trasporti, pubblicazione strategia `Cloud First`).

Il PNRR prevede complessivamente 134 investimenti (235 se si conteggiano i sub-investimenti) e 63 riforme da realizzare entro fine 2026, per un totale di 191.5 mld di euro di fondi (di cui 68.9 mld sono contributi a fondo perduto e 122.6 prestiti). A questi stanziamenti si aggiungono le risorse dei fondi europei React-EU e del Piano Nazionale per gli investimenti complementari (PNC) per un totale di circa 235 mld, che corrispondono al 14% del PIL italiano.

I settori più impattati sono quelli legati alla digitalizzazione (21% delle risorse), transizione ecologica (31%), economia circolare, infrastrutture.

“A nostro avviso il conseguimento degli obiettivi previsti per il 2021 rappresenta una prima importante dimostrazione della capacità del Governo e del Paese di attivare i processi di riforma e di investimento previsti dal Piano, migliorando la credibilità nei confronti degli investitori internazionali”, fanno notare gli analisti di Equita.

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