Investimenti: la Turchia resta ad alto rischio

La fine dell’anno è stata caratterizzata da una ancor maggiore, rispetto all’usuale, volatilità dei mercati finanziari in Turchia.

La lira turca

Nel tentativo di arginare la drammatica spirale al ribasso della lira turca, il Governo ha introdotto misure per facilitare la conversione locale dei depositi in dollari in lire. In pratica, il Governo si impegna a compensare i depositanti in lire turche per qualsiasi perdita dovuta alla svalutazione. Questo sposta l’onere della svalutazione della lira dal settore privato a quello pubblico e lavora per facilitare la stabilità della lira, dato il punto di partenza molto debole. Alla notizia, la lira turca si è apprezzata significativamente dai minimi.

Lo schema è probabilmente più efficace delle misure precedenti, in quanto fornisce un forte incentivo per de-dollarizzare almeno parzialmente.

“Tuttavia – avverono gli esperti di Algebrissiamo scettici sul fatto che lo schema fornisca un’ancora a lungo termine per il Paese: l’inflazione rimane alta (potrebbe arrivare facilmente sopra il 40% nel primo trimestre 2022, come mostrano i primi dati preliminari), il credito sarà facile fino al 2022, e la volatilità selvaggia della valuta rende difficili gli investimenti. Inoltre, l’interesse pagato sul regime è limitato al 17%, molto più basso dell’inflazione. Infine, la banca centrale ha esaurito circa 17 miliardi di dollari di riserve in dicembre, la metà delle sue riserve nette, suggerendo che il bilancio del Paese si sta effettivamente indebolendo. Una stabilità duratura richiederebbe un passaggio più permanente alla politica ortodossa”.

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