Immobiliare USA in crisi: interviene il Congresso

È un progetto importante a favore dei privati in difficoltà con i loro mutui,  e ricorda iniziative simili prese al tempo del New Deal nel 1933
I senatori si sono riuniti addirittura di sabato per licenziare questo piano di salvataggio del mercato immobiliare, che era già passato alla Camera dei Rappresentanti, e che il presidente Bush firmerà nonostante alcune perplessità, anche al fine di rassicurare i mercati. Anche i due candidati presidenti Obama e Mc Cain hanno dichiarato di approvare il progetto.

Il progetto dovrebbe aiutare circa 400.000 proprietari di case americani a rischio di pignoramento. Il democratico Christopher Dodd, che presiede la commissione affari bancari del Senato ha affermato che oltre 8.500 famiglie americane ogni giorno sono sottoposte a pignoramento della casa, e oltre 1,5 milioni di famiglie hanno già subito questa sorte.

Si parla di mutui immobiliari garantiti dallo stato per 300 miliardi di dollari. I proprietari in crisi e a rischio pignoramento (per la diminuzione del valore della casa posta in ipoteca) accederanno a un prestito federale a tassi meno elevati.

Il piano prevede inoltre delle misure di rilancio del settore, soprattutto per la prima casa; è previsto un pacchetto di 15 miliardi di incentivi fiscali sottoforma di credito di imposta (fino a 7.500 dollari per famiglia) rimborsabili in 15 anni per chi ha comprato casa tra aprile 2008 e luglio 2009.
Oltre a questo ci sono 3,9 miliardi di dollari per la riqualificazione di immobili requisiti o abbandonati.

Una parte particolarmente importante del provvedimento prevede inoltre il salvataggio dei due giganti del rifinanziamento dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac, a rischio di fallimento.

A questi soggetti, che detengono o garantiscono la metà dei crediti ipotecari del paese, il dipartimento del Tesoro accorderà una linea di credito illimitata fino alla fine del 2009; allo stesso tempo i due istituti saranno messi sotto il controllo di un nuovo organismo.

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