Forex: l’Euro sta ancora ricaricando le batterie

Abbiamo lasciato alla fine dello scorso anno un Euro Index (paniere valutario di mia creazione) fiacco e lo ritroviamo, in questi primi giorni del 2022, sempre fiacco. La costanza è importante… Ora ho capito: il benchmark valutario è in letargo. Non si spiega diversamente.

Il letargo finisce generalmente durante il mese di marzo, ma l’attuale fase di congestione potrebbe concludersi molto prima. Speriamo entro il giorno della marmotta (2 febbraio).

In effetti, l’Euro index non è estraneo ai movimenti laterali (vedi il 3° trimestre del 2021, la seconda metà del 2020, la fine del 2019,…) e non ci rimane che attendere.

In ogni caso, anche se non ce ne fosse bisogno, la Gann line basata dal massimo di fine 2020 viene tuttora interessata e si dimostra sempre molto valida.

Propongo oggi un grafico settimanale di lungo periodo con, nella parte superiore, il mio Efficiency index che tende a rallentare la discesa nelle immediate vicinanze di -2. Il benchmark si avvicina pertanto a un supporto statico molto valido. Vedremo se le prossime settimane saranno interessate da una ripresa della moneta unica.

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 36% dei casi (in calo rispetto al 52% pre natalizio) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni evidenziano tre importanti rafforzamenti, anche di oltre +4%, e una flessione di -2.4% nei confronti del Hungary Forint. Lo scenario è decisamente eterogeneo.

Lo scenario puramente tecnico è ora neutrale e, per il momento, non offre segnali operativi. Come sempre in questi casi, la metodologia preferita sarà il breakout.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd prosegue un movimento in range sostenuto da un supporto dinamico a 1,126 circa. L’Eur/Aud rimbalza in questo inizio di anno e tende ad avvicinarsi ulteriormente a 1,62 circa, ma attenzione al rischio di pullback down sui livelli attuali. L’Eur/Cad tenta la strada del recupero, ma dovrà fare i conti con la resistenza di 1,445/50. L’Eur/Chf rallenta la discesa a seguito del multiplo test di 1,0326, ma la situazione è ancora negativa. L’Eur/Gbp è sui minimi, ma dovrà oltrepassare 0,840/2 prima di poter generare un possibile segnale di ripresa. L’Eur/Jpy è in ripresa, ma attenzione alla tenuta di 130; importante livello psicologico. L’Eur/Nok cerca di sfruttare un doppio minimo ascendente (in via di completamento) per poi rimbalzare. Positivo sopra 10,10. L’Eur/Nzd rimbalza con decisione e sembra in grado fi avvicinarsi ulteriormente a 1,70. Attenzione all’attuale test di un’importante resistenza. L’Eur/Sek sembra potenzialmente interessante sopra 10,37 e sotto 10,20. La divisa europea cerca di guadagnare terreno in varie situazioni.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Cad rimbalza dal minimo relativo di 1,262, ma non convince ancora. Attenzione in area 1,280/2. L’Usd/Chf cerca di riportarsi all’interno del canale ascendente momentaneamente abbandonato, ma dovrà superare 0,920/2 per generare un segnale di conferma. L’Usd/Cnh consolida tuttora al di sotto della resistenza di 6,41 circa. L’Usd/Jpy consolida in corrispondenza dei recenti massimi, ma potrebbe necessitare di una breve discesa puramente fisiologica. L’Usd/Nok guadagna terreno dallo scorso 29 dicembre, ma dovrà fare i conti con l’ostacolo di 8,95 circa. Anche l’Usd/Sek sembra interessante; ma sotto 9 e sopra 9,18 circa. L’Usd/Zar deve fare i conti con un triplo massimo discendente. Cautela. Per il Gbp/Usd si veda la sezione “Trade opportunity”.

Ci sono alcune opportunità di trade, vedi anche nei confronti della Sek, la orona svedese, per esempio.

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importante cross

Trade opportunity

Il Gbp/Usd ha realizzato un massimo relativo all’inizio dello scorso mese di giugno per poi indietreggiare, quindi realizzare una serie di minimi statici nelle immediate vicinanze di 1,3194/62.

Dal periodo natalizio, invece, guadagna terreno e si dirige verso una resistenza statica individuata a 1,365/6 circa. Il test di tale ostacolo sarà un vero e proprio esame per la sterlina inglese. Al ribasso, osserviamo un’area di supporto a 1.349/39 la quale tenuta potrebbe evitare il ritorno verso i minimi statici come sopra.

Nella parte superiore del grafico, un semplice Roc a dieci settimane evidenzia una divergenza rialzista e l’attuale test di una resistenza dinamica.

Lo scenario puramente tecnico è rialzista nel breve/ssimo periodo, ma ancora negativo nel breve/medio periodo. Pertanto, direi di procedere in questo modo.

  • Long sopra 1.366 con obiettivi 1.379 (obiettivo intermedio) e 1,394/6, poi 1,41 e 1,425.
  • Short in caso di mancato superamento di 1.365/6 e sotto 1.339 con obiettivi rispettivi 1.349/39 e 1.32/15, poi 1.30 e 1.285.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso, docente Siat e responsabile delle gestioni patrimoniali di Banca Bsm

https://giovannimaiani.blogspot.com/
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