Asset allocation: l’outlook per il 2022 di Franklin Templeton

“Questo è un contesto favorevole alle azioni grazie a una lunga fase positiva del ciclo economico malgrado il potenziale nefasto della variante Omicron” A sottoliearlo è Zehrid Osmani, Head of Global Long Term Unconstrained Equities e Senior Portfolio Manager di Martin Currie (parte di Franklin Templeton), che di seguiti illustra nei particolare l’outlook per i prossimi mesi.

Riteniamo che il momentum dell’economia continuerà a sostenere i mercati nel medio periodo. Tale contesto si deve in parte alle politiche di stimolo e in particolare ai programmi infrastrutturali annunciati in varie parti del mondo ma non ancora implementati. Alla luce dell’ampia portata e della maggiore durata di questi programmi, prevediamo che il ciclo economico resterà positivo ancora a lungo, a tutto vantaggio delle piazze azionarie.

In considerazione delle valutazioni elevate dei titoli azionari e della solidità delle Borse globali nel 2021, ci attendiamo un 2022 caratterizzato da rendimenti più contenuti e da una maggiore volatilità. La normalizzazione della politica monetaria alimenterà continuamente la volatilità e il dibattito fra tori e orsi in merito alla prevalenza dello stile growth o di quello value. La variante Omicron del Covid-19 potrebbe rappresentare un ostacolo per ripresa economica e politiche monetarie, qualora si rendessero necessari nuovi rigorosi lockdown.

2022: finalmente sapremo se l’inflazione è temporanea o strutturale

L’inflazione rimarrà un tema caldo anche nel 2022 e il dibattito fra tori e orsi probabilmente proseguirà sino all’estate, quando, a nostro avviso, le pressioni inflazionistiche si attenueranno sensibilmente. Osservata speciale è ancora l’inflazione salariale, che rischia di avere un impatto più duraturo. In presenza di un contesto economico favorevole, a nostro avviso le probabilità di stagflazione sono scarse, anche se la variante Omicron potrebbe accrescere tale rischio.

Focus sulle società con profili di crescita costanti dopo un anno di forte ripresa

Dopo il netto recupero del 2021, nel 2022 la crescita degli utili dovrebbe rallentare. Si temono pressioni sui margini a causa della tenacia dell’inflazione; per tale ragione occorre puntare sulle società che offrono buoni profili di crescita, poiché sono dotate di un pricing power più solido e quindi sono meno esposte a rischi di ribasso dei margini.

Sostenibilità: un tema ancora molto gettonato nel quadro della ripresa post-pandemia

Dopo la COP26 la tendenza a incrementare la sostenibilità è destinata a intensificarsi, data l’attuale necessità di conseguire target “net zero” sempre più ambiziosi e imprescindibili. L’orientamento alla sostenibilità comporterà nuove normative e un aumento dei costi, soprattutto a carico delle società e dei settori che inquinano di più e/o che emettono elevate quantità di carbonio. Comporterà inoltre un incremento degli investimenti in iniziative e soluzioni verdi che trainano l’innovazione e un maggior numero di opportunità per gli investitori con un orizzonte temporale lungo.

Opportunità tematiche ancora abbondanti nel quadro della transizione mondiale verso la sostenibilità

I nostri tre megatrend, (i) cambiamenti demografici, (ii) futuro della tecnologia e (iii) scarsità delle risorse, ci offrono l’opportunità di sfruttare temi caratterizzati da una crescita strutturale di lungo periodo e in linea con la transizione verso un futuro più sostenibile. I cambiamenti demografici hanno a che fare con uno stile di vita sostenibile, il futuro della tecnologia si aggancia alla decarbonizzazione e la scarsità delle risorse è connessa con il cambiamento climatico. Nell’ambito di questi tre megatrend vi sono opportunità tematiche con buone prospettive di crescita strutturale in:

  • Infrastrutture nelle aree energia verde, edifici efficienti dal punto di vista energetico, trasporti elettrici, telefonia 5G e sanità; e
  • Tecnologia per cloud computing e cybersicurezza, robotica e automazione, informatica quantistica.

Molti rischi per gli investitori nel 2022

Vi sono molti rischi di cui gli investitori devono tenere conto nel 2022. Una perdita di slancio della spesa per infrastrutture è un rischio notevole, dato il peso di questa voce in termini di crescita economica. Un altro rischio è rappresentato da eventuali errori di politica monetaria, che potrebbero innervosire gli investitori e aumentare la volatilità in termini di rotazione tra stile growth e stile value nel quadro dell’evoluzione delle curve. Altri rischi possibili:

  • incremento delle imposte societarie, con conseguenti pressioni al ribasso sugli utili
  • recrudescenza localizzata della pandemia, che rischia di frenare lo slancio economico e di esacerbare i problemi lungo le filiere
  • pressioni inflazionistiche più intense e prolungate che penalizzano ancora di più i margini aziendali; e infine
  • rischi geopolitici, con possibile incremento delle tensioni fra la Cina e il resto del mondo Infine, prevediamo che le caratteristiche dirompenti del decennio in corso emergeranno ancor più chiaramente nel 2022.

In effetti i rischi di sconvolgimenti per i business model di oggi non mancano, alla luce della rapida transizione in corso, tuttavia l’incremento degli investimenti e delle innovazioni che consentono un passaggio più veloce a un mondo più sostenibile creerà diverse aree ricche di opportunità per gli investitori a lungo termine.

All’insegna di un decennio sempre più eccezionale

La crescente attenzione agli investimenti nella transizione a un mondo net zero lascia presagire un tasso di innovazione sempre più alto. La continua innovazione porta con sé un maggiore rischio di sconvolgimenti per le attività tradizionali. Per gli investitori di lungo periodo si aprono dunque opportunità in nuove aree, ma aumenta anche il rischio di disruption, sul quale occorre vigilare e operare le opportune considerazioni avvalendosi di un approccio analitico strutturato. Altrettanto importante per le aziende è la capacità di innovare costantemente, sia per tenere a bada la concorrenza, sia per anticipare i trend dirompenti che potrebbero minacciare la loro posizione sul mercato.

Nel complesso, in base alle nostre previsioni di un ciclo economico positivo prolungato e al contesto di tassi ancora bassi malgrado la normalizzazione delle politiche monetarie, il quadro ci sembra tuttora favorevole alle piazze azionarie. Alla luce delle valutazioni elevate dei titoli azionari ci attendiamo tuttavia un 2022 caratterizzato da rendimenti degli investimenti più contenuti rispetto a quelli del 2021. La normalizzazione della politica monetaria alimenterà ancora la volatilità e il dibattito fra tori e orsi in merito alla prevalenza dello stile growth o di quello value. Omicron potrebbe rappresentare un ostacolo per ripresa economica e politiche monetarie, qualora si rendessero necessari nuovi rigorosi lockdown. In ragione delle minori attese di crescita degli utili nel 2022 e delle pressioni sui margini derivanti dal maggiore rischio di inflazione, occorre puntare sulle società caratterizzate da un pricing power superiore, minori rischi di ribasso dei margini e profili di crescita più costanti. Probabilmente la maggiore attenzione alla sostenibilità sosterrà l’innovazione nei settori orientati alle soluzioni e schiuderà opportunità interessanti ma anche rischi per le società non in grado di evolversi abbastanza rapidamente.

La nostra ricerca resta incentrata sulle società sottovalutate che operano in settori con elevate barriere all’ingresso e vantano posizioni di spicco sul mercato, un buon pricing power e un modesto rischio di disruption. Tali società avranno prospettive di crescita strutturale elevata e la possibilità di generare rendimenti consistenti nel tempo, grazie a bilanci solidi e al compounding dei flussi di cassa. Infine, dovranno presentare una consolidata cultura aziendale, un management valido e un business model sostenibile per posizionarsi al meglio nel quadro della transizione.

I nostri tre megatrend, (i) cambiamenti demografici, (ii) futuro della tecnologia e (iii) scarsità delle risorse, ci offrono l’opportunità di sfruttare temi caratterizzati da una crescita strutturale di lungo periodo e in linea con la transizione verso un futuro più sostenibile. I cambiamenti demografici hanno a che fare con uno stile di vita sostenibile, il futuro della tecnologia si aggancia alla decarbonizzazione e la scarsità delle risorse è connessa con il cambiamento climatico. Nell’ambito di questi tre megatrend vi sono opportunità tematiche con buone prospettive di crescita strutturale, ad esempio le otto opportunità a medio termine che abbiamo illustrato.

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