Mercati: Ftse Mib ancora di fronte a un bivio cruciale

Martedì scorso, 4 gennaio 2021, il future sull’indice Ftse Mib ha varcato quel livello di 27.825 punti che era il livello massimo precedente, il superamento del quale, in base alle premesse, avrebbe dovuto e dovrebbe portare i prezzi a decollare fino ai 38.000 punti. Ma è veramente così? In verità no e viene in nostro aiuto, nel comprendere la differenza tra analisi tecnica e probabilità.

L’analisi tecnica da sola (senza, in pratica, essere accompagnata da seri test statistici che la completino) non è mai risolutiva; solo parzialmente affidabile; sempre parziale. Manca, soprattutto, di probabilità. Ad esempio, nel nostro caso, l’analisi tecnica da sola non dice nemmeno che il trend ribassista precedente sia finito per certo, nonostante la violazione dei massimi precedenti.

Perché? Perché in base a Elliott (il campione per quanto riguarda l’analisi tecnica) esistono rari casi in cui l’onda 5 (in Figura 1) e quindi tutto il movimento ribassita può dirsi concluso nonostante l’onda 2 di 1 (sempre in Figura 1) possa andare sopra il suo massimo.

Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero

Quindi, secondo l’analisi tecnica, non è accantonabile l’ipotesi di ribasso. Come, si badi bene, non è accantonabile l’ipotesi di rialzo, ossia che si vada a 38.000 punti (Figura 2).

Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.

La caratteristica principe dell’analisi tecnica sarà dunque sempre duplice, mai univoca. “Sì, si potrà andare su, ma si potrebbe anche andare giù”, sembra affermare. “Sì, si potrà andare giù ma si potrebbe anche andare su”. Sempre. Ed è per questo che noi parliamo tramite l’ analisi tecnica ma non facciamo quello che ci dice l’ analisi tecnica. Facciamo quello che ci dice il metodo.

E cosa dice l’analisi tecnica da sola? Dice cose importanti, per la verità, ma non risolutive. Dice (aspetto favorevole al rialzo e all’andare a 38.000) che certamente siamo in trend rialzista di medio periodo (testimoniato dai massimi crescenti e minimi crescenti di Figura 3).

Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.

E dice che certamente siamo lontani dai supporti, che sono a 23.600 e 21.300 punti rispettivamente e sugli obiettivi del rialzo (aspetto favorevole al fatto che si torni nel canale 25.000 – 12.000 e che non si vada a 38.000 quantomeno immediatamente), come si vede in Figura 4.

Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico mensile.

Dal punto di vista operativo quindi dice che non bisogna vendere perché ci si metterebbe contro trend e che non bisogna comprare perché si comprebbe sugli obiettivi e lontani dxai supporti. Le probabilità sono un’altra cosa. Il metodo è un’altra cosa.

Riusciamo a trovare qualcosa di meglio sui singoli titoli? Sicuramente Brembo si trova ad affrontare quelle che, su base mensile, sono le sue triplici resistenze di area euro 12,62. Riuscirà a superarle? Di certo se così non dovesse avvenire ci troveremmo a dover aspettare i supporti, sempre mensili, di 11,76 che, se rotti, ingenererebbero uno short necessitante uno stop-loss a 13,53 (Figura 5).

Fig 5. Brembo – Grafico mensile

Sarà probabilmente discriminante il superamento o meno in chiave settmianale del livello di resistenza satica di 16,18 euro per chiarire se Finecobank avrà la forza di spingersi in un nuovo trend rialzista (Figura 6).

Fig 6. Finecobank – Grafico settimanale

In tal caso potrebbe essere palusibile effettuare un long con stop-loss a 14,62.

A cura di Fabio Pioli, trader, analista finanziario e Fondatore di CFI (www.cfionline.it)

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