Investimenti: l’outlook sulla Cina di KraneShares per il 2022

“Il ruggito della Cina potrebbe cambiare tono nel 2022, anche se pensiamo che rimarrà come sempre a livelli elevati”. Ad affermarlo sono gli analisti di KraneShares, che di seguito illustrano nel dettaglio il loro outlook.

Il 2022 è un anno importante per il Paese a livello politico. A febbraio si terranno le olimpiadi a Pechino, mentre in autunno ci si aspetta che il Presidente Xi si assicuri il suo terzo mandato durante il Congresso del Partito Comunista Cinese. Crediamo che il governo adotterà un atteggiamento positivo nella politica e negli affari mentre il paese continua la propria transizione verso la qualità della crescita. L’importanza politica del 2022 è il motivo per cui crediamo che l’anno scorso la Cina si sia mossa velocemente riguardo alle regolamentazioni sul settore Internet.

Basandosi sulla recente dichiarazione all’ultima Central Economic Work Conference, che ogni anno stabilisce il quadro della politica economica e finanziaria del governo, i settori favoriti dalla politica cinese, che includono l’assistenza sanitaria, la Clean Technology, il 5G e i semiconduttori, continueranno a ricevere sostegno. Crediamo anche che il 2022 sarà un anno caratterizzato da una politica monetaria più accomodante.

Le relazioni USA-Cina

Le relazioni USA-Cina potrebbero registrare un moderato miglioramento nel 2022 dopo i progressi, – seppur limitati – dell’ultimo anno. L’approccio dell’amministrazione Biden sembra incentrato innanzitutto sulla definizione di regole di concorrenza internazionale e poi sulla cooperazione, evitando di causare catastrofi. Riteniamo che nel 2022 l’impatto delle relazioni USA-Cina sui mercati sarà neutro anche se i diritti umani, Taiwan e la corsa alla supremazia tecnologica continueranno a essere punti di contrasto e altre aziende potrebbero essere aggiunte alla lista dell’Executive Order.

Crediamo tuttavia che ci siano buone possibilità che il commercio e il clima possano essere aree di cooperazione tra i due Paesi: l’aumento dell’inflazione negli Stati Uniti potrebbe giustificare una parziale ritrattazione delle tariffe sui beni cinesi. La cooperazione in queste aree potrebbe essere un buon punto di partenza per negoziati più fruttuosi e il 2022 potrebbe veder risalire il sentiment degli investitori sulle relazioni USA-Cina rispetto alla base negativa in cui si trova.

Macro

I risultati della Central Economic Work Conference, a cui hanno partecipato i leader cinesi più senior, hanno posto enfasi sulla stabilità, la velocità e la qualità della crescita nel 2022. La conferenza ha riconosciuto che l’economia cinese sta affrontando tre difficoltà: la contrazione della domanda, lo shock dell’offerta e una debolezza attesa. Il panel ha raccomandato che il supporto politico, sia fiscale sia monetario, venga concentrato nella parte iniziale del 2022, e ciò spiega i tagli del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) e del tasso d’interesse sui mutui (LPR) effettuati a dicembre, che crediamo abbiano definito cosa ci attende nel 2022.

Il contesto macroeconomico cinese ha iniziato a mostrare segni di ripresa nell’ultima parte del 2021, dopo un terzo trimestre difficile. A novembre i principali indicatori della Cina hanno sorpreso al rialzo, guidati da un leggero recupero nelle vendite al dettaglio. Il PMI manifatturiero di novembre è entrato in una fase di espansione per la prima volta da mesi e i prezzi dei fattori produttivi sono diminuiti di 19 punti, indicando un sollievo significativo dalle impennate dei costi energetici registrate in autunno. Allo stesso tempo, la politica monetaria sembra si stia allentando.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!