Investimenti, il ruolo e il peso della tecnologia nelle analisi Esg

Qualìè il ruolo e il peso della tecnologia nelle analisi di sostenibilità? A parlarcene, di seguito è Rodolfo Fracassi, fondatore e amministratore delegato di MainStreet Partners.

Si fa tanto parlare di Esg, ma come nella pratica effettuate le analisi e, nello specifico, attraverso quali tecnologie?

L’universo degli investimenti responsabili e sostenibili ha conosciuto una crescita senza precedenti. A livello mondiale, a fronte dei 140 nuovi fondi ESG lanciati nel 2012, siamo arrivati a 403 nuovi lanci nel 2021.

Per chi seleziona fondi e gestisce portafogli multi-asset, questo allargamento dell’universo investibile è una buona e una cattiva notizia allo stesso tempo. Se da un lato oggi si può costruire un portafoglio diversificato ESG senza avere un’esposizione eccessiva verso singoli temi, settori o aree geografiche, dall’altro è sempre più difficile distinguere i fondi e gli asset veramente sostenibili da quelli che di ESG hanno solo una “etichetta”. Per questo motivo abbiamo elaborato un sistema di controllo, una “ESG Checklist” olistica, fondata su 3 pilastri. Sulla base di questa metodologia, analizziamo e monitoriamo 4.200 fondi gestiti da oltre 160 asset managers. In primis effettuiamo una valutazione complessiva della società d’investimento, cui segue l’analisi della strategia d’investimento, allo scopo di approfondire la missione di sostenibilità del fondo, le modalità in cui viene determinato l’universo investibile e quanto sia importante l’integrazione ESG e l’analisi delle controversie nel processo di selezione dei titoli. Poi compiamo un’ulteriore analisi a livello delle partecipazioni – in questa fase ci affidiamo a un modello proprietario per valutare il profilo di sostenibilità complessivo del portafoglio esaminando le singole partecipazioni e le eventuali controversie. Il rating finale non è semplicemente basato sulla media dei 3 pilastri, ma ognuno degli 80 indicatori ha un peso specifico ed in aggiunta il modello valuta degli elementi di “bonus/malus” a seconda della categoria a cui appartiene il fondo.

Come è noto, non tutti gli investitori sono identici… in quest’ottica, disponete di un sistema per la creazione di portafogli per così dire “sartoriali”?

Abbiamo sviluppato con Banca Generali un modello quantitativo e qualitativo che permette di associare ogni fondo e quindi il portafoglio a ognuno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs); sono quei 17 goals riguardanti l’agire per il clima, le pari opportunità, il rispetto per l’ambiente, l’economia circolare, l’educazione per tutti, ecc. Per esempio, se il cliente è più sensibile al rispetto dell’ambiente “clicca” su quelli più green e viene fuori una proposta di singoli fondi o di portafoglio che vanno in quella direzione. Ma, abbiamo fatto un passo in più. Una volta che il portafoglio è identificato, un algoritmo proprietario quantifica il contributo positivo associato ai portafogli dei clienti per ciascuno degli SDGs a cui lo stesso risulta allineato. Si tratta di parametri molto vicini alla vita quotidiana. Questo è un cambiamento culturale nell’approccio all’investimento.

Come funzione nello specifico la piattaforma?

Quello che abbiamo portato avanti con Banca Generali è un lavoro molto profondo che nasce da lontano, che combina analisi di sostenibilità con un elevato grado di innovazione tecnologica e anticipazione dei principali trend di mercato sia a livello d’investimento che regolamentari e che oggi rappresenta un tratto fortemente distintivo anche a livello internazionale. Per raggiungere questo obiettivo, Banca Generali ci ha affidato la mappatura di tutto il suo universo investibile a cui è stato assegnato un rating di sostenibilità. Combinando il sistema di rating olistico con la piattaforma tecnologica, abbiamo sviluppato una capacità di valutazione sia qualitativa che quantitativa degli investimenti che rappresenta un’offerta unica nel settore. Ad oggi, infatti, sono oltre 5mila le società presenti nell’universo investibile di Banca Generali che presentano un rating quantitativo ed una descrizione qualitativa relativi a numerosi aspetti ESG. Questo corposo sviluppo è stato pensato principalmente con un duplice scopo: da un lato quello di far chiarezza sui veri motivi della certificazione di sostenibilità e dall’altro quello di dotare la rete di private banker di Banca Generali di un ulteriore livello di profondità d’analisi nella selezione di una tipologia di investimento sempre più richiesta dalla clientela, sia per il mondo degli investimenti diretti che dei fondi.

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