Forex: Euro ancora in stand-by

La divisa europea stava per confermare un segnale di peggioramento quando, quasi magicamente, ha recuperato terreno allontanandosi, anche se al momento solo parzialmente, dalla zona di pericolo.

Tuttavia per l’euro lo scenario di medio periodo rimane ribassista, mentre la situazione di breve è ancora, ahimè, neutrale.

Di certo, oltre alle tasse e al “lieto fine”, c’è soltanto l’elevata incertezza che regna, nuovamente, sovrana sui mercati finanziari internazionali, Forex incluso.

In effetti, il resto della settimana sarà senz’altro condizionato dalle banche centrali BoE e Bce che interverranno in qualche modo giovedì. La BoE dovrebbe aumentare i tassi dallo 0,25% allo 0,50%, mentre la Bce dovrebbe lasciarli invariati, ma la relativa conferenza stampa è particolarmente attesa anche in relazione alla pubblicazione dei dati preliminari dell’inflazione che usciranno proprio oggi.

C’è quindi tanta carne al fuoco e questo potrebbe spiegare in parte un contesto poco invitante sui vari cross.

Oggi presento, sempre su base settimanale, il mio Efficiency index che rimane ribassista a seguito del segnale di peggioramento avvenuto dopo il ritorno al di sotto di -15 e le Gann line ormai ben note. L’Euro Index (paniere di mia creazione) si mantiene in una situazione di attesa.

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 24% dei casi (il dato è molto basso e in ulteriore calo rispetto al 38% della scorsa settimana) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano due flessioni di oltre il -3%, nuovamente, nei confronti del real brasiliano e del rand sudafricano.

Nonostante la data odierna ricca di zeri e di due, “02/02/2022”, anche se non centra nulla, lo scenario puramente tecnico è tuttora neutrale in una situazione spudorata di attesa. Questa settimana potrebbe essere quello “buona” per l’inizio di un nuovo trend.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd realizza un effimero minimo relativo a 1,1121 dal quale rimbalza, mentre tenta di realizzare un movimento a “V”. La situazione è molto incerta. L’Eur/Aud non riesce a riportarsi al di sopra di 1,60 e tende a ripiegare. L’Eur/Cad tenta di rimbalzare dai minimi, ma non convince ancora; almeno per il momento. L’Eur/Chf “si interroga sul da farsi” anche questa settimana. L’Eur/Gbp si mantiene tuttora all’interno di un contesto sfavorevole. L’Eur/Jpy è in una situazione di relativa neutralità e in attesa di un segnale operativo. L’Eur/Nzd rimbalza timidamente, ma non appare convinto. Fondamentale pertanto la tenuta di 1,68 circa; livello già precedentemente evidenziato. L’Eur/Sek ha confermato l’importanza dell’ostacolo intermedio di 10,56 e ripiega parzialmente. Attenzione alla tenuta di 10,35 circa. L’Eur/Zar si mantiene tendenzialmente al di sotto della resistenza di 17,50 e sembra tuttora orientato verso il basso.

Non c’è chiarezza insomma per quanto riguarda la moneta unica.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Chf prosegue il movimento in range offrendo poche opportunità di trading, se non tra 0,91 (importante supporto) e 0,935/40. L’Usd/Cnh ha realizzato un effimero nuovo minimo dal quale è rimbalzato parzialmente, ma dovrà riportarsi al di sopra di 6,40 per aver qualche probabilità di rafforzamento. L’Usd/Jpy dovrà mantenersi al di sopra di 114 per contrastare il doppio massimo discendente in via di completamento. L’Usd/Nok ha confermato di trovarsi “in difficoltà” dopo l’effimero superamento di 9 e tende a scendere verso 8,70; importante supporto statico. L’Usd/Nzd è riuscito a spingersi fino poco oltre 1,53, ma non sembra in grado di poter confermare. Fondamentale la tenuta di 1,48/7. L’Usd/Zar sta testando il supporto strategico di 15,1/0. L’Usd/Try “perde” tempo attorno a 13,50. L’Usd/Aud ha realizzato un nuovo massimo relativo a 1,4352, ma poi appare stanco. Attenzione ora alla tenuta di 1,385/0. Per Usd/Cad si veda la sezione “Trade opportunity”.

Anche la situazione del biglietto verde non è chiara…

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importanti cross

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi dell’Usd/Cad pubblicata lo scorso 19 gennaio che potete rileggere cliccando sul qui.

Statisticamente interessante; è il secondo riferimento all’articolo di metà gennaio… Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

““Ça va sans dire” che la tenuta dell’area come sopra sarà fondamentale, perché l’eventuale cedimento di 1,245 dovrebbe coincidere con un segnale di inversione ribassista di breve periodo, con obiettivi 1,23 (secondo minimo ascendente del canale) e 1,214, poi 1.203/197.

Al rialzo, il superamento del doppio livello di resistenza individuato a 1,260/1 dovrebbe lasciar spazio a un rimbalzo tecnico con obiettivi 1,28 e 1,295/310.

Pertanto, la situazione è rialzista nel breve/medio periodo e ribassista nel breve. Intervenire sopra 1,261 e/o sotto 1,245. Il trade sembra potenzialmente interessante”.

Nel nostro caso, in primis, l’importanza del supporto individuato a 1,245 è stata confermata in quanto il dollaro ha realizzato un minimo a 1,2451 dal quale è rimbalzato. In seguito, il superamento di 1,260/1 ha favorito qualche long e il raggiungimento del primissimo obiettivo intermedio posto a 1,28 (realizzato 1,2797; manca veramente poco…).

Sono contento in quanto, come riportato 2 settimane fa, “Il trade sembra potenzialmente interessante”. Lo scenario puramente tecnico appare tuttora interessante anche se meno definito rispetto alla situazione di metà gennaio.

In effetti, in questo momento il biglietto verde è nella terra di nessuno in quanto è a metà strada tra il supporto di 1,23 e la resistenza di 1,29; entrambi individuati con il grafico Point and Figure. Ho scelto questa rappresentazione grafico per ottenere un’ampia visione della situazione attuale.

L’area appena definita; ossia 1,23/9, potrebbe presto aiutarci a calcolare degli obiettivi anche se relativi. Pertanto, confermo che la situazione rimane interessante, ma interverremo questa volta in un’ottica di trading all’intero dell’ampia area 1,23/9 e sfrutteremo il metodo del breakout per aprire una posizione di più ampio respiro. Probabilmente utile per il trading il supporto intermedio di 1,25 circa con discesa fino 1,23 circa.

Long quindi sopra 1,29 circa con obiettivi 1,34 e 1,38, poi 1,42/5. Short pertanto sotto 1,23 con obiettivi 1,21/0 e 1,17, quindi 1,13.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso, docente Siat e responsabile delle gestioni patrimoniali di Banca Bsm

https://giovannimaiani.blogspot.com/
[email protected]

 

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