In particolare, si è tenuto ieri a Milano il primo evento nel quale sono stati discussi gli scenari macroeconomici e i possibili sviluppi sui mercati finanziari per l’anno in corso.
Giuliano Palumbo, CFA, Presidente, CFA Society Italy ha aperto la tavola rotonda con un augurio di buon auspicio: “Rispondere e reagire di fronte a nuove aspettative è la vera prova da affrontare per il 2022. Insieme ad esperti di economia e mercati finanziari cogliamo l’opportunità di questo incontro per discutere di come affrontare le complesse sfide di quest’anno, dalle dinamiche di inflazione e di politica monetaria, al ciclo economico in Europa, ai temi geopolitici e regolamentativi fino alle opportunità da cogliere sui mercati finanziari e molto altro”.
Tra i commenti dei relatori della tavola rotonda che sono intervenuti ricordiamo quello di:
Flavio Carpenzano, Investment Director, Capital Group: “Le banche centrali sono diventate più stringenti in seguito a un crescente rischio di inflazione accompagnato da una crescita economica robusta, sebbene in rallentamento. Quando il campanello d’allarme dell’aumento dei tassi suona, gli investitori si innervosiscono per i loro investimenti obbligazionari. Tuttavia avere un approccio attivo, globale e bottom up è importante per affrontare questa incertezza e trovare opportunità attraenti in mercati come per esempio quello obbligazionario high yield che presenta una bassa correlazione ai tassi, o i titoli di stato cinese supportati da dinamiche di crescita e inflazioni speculari rispetto a quelle americane.”
Anna Guglielmetti, Responsabile gestioni istituzionali Asset Management Italy, Credit Suisse: “Ipotizzo che i protagonisti del 2022 saranno l’inflazione e le Banche centrali. A marzo la Fed inizierà ad alzare i tassi per ridurre l’inflazione. La crescita economica sarà ancora sostenuta, ma non ai livelli del 2021. Lo scenario macro rimane favorevole agli asset rischiosi, anche se i loro rendimenti saranno inferiori a quelli del 2021. La volatilità ed i rischi saranno più alti, ma ci saranno anche opportunità da cogliere. Infine, l’obbligazionario sarà penalizzato dalla salita dei tassi.”
Matteo Ramenghi, Managing Director, Chief Investment Officer UBS WM Italy: “L’inizio dell’anno è stato complesso per via dei timori circa la stretta monetaria della Federal Reserve, le tensioni geopolitiche, alcuni indicatori economici e risultati di aziende americane sotto le attese. La situazione rimane fluida ma è importante ricordare che siamo in un contesto di crescita alimentata da investimenti pubblici, nuovi piani infrastrutturali, maggior redistribuzione. Rimaniamo positivi sul mercato azionario preferendo settori ciclici come energia e finanza, oltre al settore healthcare che unisce un profilo difensivo a valutazioni ragionevoli.”
Kevin Thozet, Portfolio Advisor and Member of the Investment Committee, Carmignac: “Rallentamento cinese, stretta monetaria delle banche centrali emergenti, preoccupazioni sull’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse e della valuta USA: che siano preoccupazioni presunte o reali, i venti contrari per i mercati emergenti sono stati in costante aumento. Tuttavia questa asset class rimane interessante. I tassi d’interesse reali nel mondo sviluppato sono ai minimi pluriennali, in netto contrasto con il mondo emergente. E guardando al futuro, la Cina annuncia un ritorno alle misure di rilancio della crescita. Prospettive che sono ancora più incoraggianti dato il posizionamento relativamente conservativo degli investitori globali”.