Mercati, i nuovi bond governativi e corporate sotto i riflettori

Prima settimana di febbraio migliore di quelle precedenti sui mercati, soprattutto dopo che la Fed ha messo in chiaro le future politiche monetarie, supportate da buoni dati macroeconomici. I riflettori in questa erano puntati sulle decisioni di Francoforte, dopo i dati sull’inflazione record nell’Eurozona a +5,1% su base annua che alimentano le aspettative di una mossa in senso restrittivo. Il mercato sconta pienamente un rialzo dei tassi di 0,10 punti base entro luglio, e gli investitori hanno seguito con la massima attenzione la conferenza stampa della presidente Christine Lagarde per capire quanto potrà restare ferma sulle sue posizioni, pur riconoscendo i rischi legati all’inflazione, un segnale che molti potrebbero considerare il preludio a un’uscita più rapida dallo stimolo.

L’attenzione è stata anche per Bank of England, prima banca centrale del G7 ad alzare i tassi a dicembre. Le attese erano per un secondo rialzo da 0,25% a 0,5%, sulla scia di una Fed più hawkish e con il Paese alle prese con un’inflazione ai massimi da quasi 30 anni; alla fine la decisione è stata massiva con un rialzo dello 0,5%.

In questo scenario, i rendimenti dei nostri titoli di Stato si sono implicitamenti alzati con il benchmark decennale all’1.44% e lo spread contro Bund tedesco a quota 140. I rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona si sono di nuovo alzati tutti in territorio positivo, dietro di noi rimane solo la Grecia all’1,9% mentre Cipro è arrivata all’1,07%, seguita da Spagna 0,79% e Portogallo allo 0,72%; il resto viaggia dallo 0,5% in giù con la Germania maglia rosa allo 0,038%.

I nuovi bond governativi sottola lente

Sul fronte dell’offerta nell’Eurozona si sono attivate Francia e Spagna, che hanno messo a disposizione degli investitori sul medio-lungo rispettivamente 11,5 miliardi di Oat e sei miliardi di Bonos.

La parte del Leone l’ha fatta il nostro Paese che dopo aver archiviato l’empasse politica con la rielezione di Mattarella, ha visto il Tesoro approffittare dell’allentamento delle tensioni politiche e procedere con il collocamento via sindacato di un nuovo BTPei a dieci anni. Questo Btp è un titolo indicizzato all’inflazione nell’Eurozona, al netto della componente tabacchi. Si è trattato della la seconda operazione di questo genere, la prima è avvenuta agli inizi di gennaio e ha avuto a oggetto l’emissione di un nuovo bond a 30 anni con scadenza 1 settembre 2052. Il nuovo Btpei ha scadenza 15 maggio 2033. Gli ordini hanno ammontato a  più di 18 miliardi di euro, mentre l’importo offerto è stato fissato in cinque miliardi, più dei 4 inizialmente previsti. Il Btpeia 10 anni offre un tasso annuo dello 0.10%, pagato in due cedola semestrali. Il titolo è stato collocato al prezzo di 102,703 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del -0,138%. Lotto minimo di mille euro con multipli di mille e Isin IT0005482994.

A completare il funding di questi giorni, la maxi-emissione di titoli di Stato con il Tesoro che ha raccolto otto miliardi di euro, attraverso il collocamento all’asta di tre bond: i Btp a cinque e dieci anni e il Ccteu a sette anni. La domanda è stata complessivamente di circa 11,9 miliardi. Nel dettaglio, è stata piazzata sul mercato l’11-esima tranche del Btp 01 agosto 2026 senza cedola (Isin IT0005454241) per tre miliardi, a fronte di ordini per 4,6 miliardi. Il rendimento è salito di ben 31 punti base rispetto all’emissione precedente allo 0,50%. Ed è stata la volta anche della quinta tranche per il Btp 01 giugno 2032 e cedola 0,95% (Isin IT0005466013). L’importo emesso è stato di 3,5 miliardi e gli ordini hanno ammontato a 4,84 miliardi. Anche in questo caso, rendimento in netto rialzo dall’asta precedente: +36 punti base all’1,39%. Infine, 11-esima tranche del Ccteu 15 aprile 2029 (Isin IT0005451361) e cedola 0,65% a cui va sommato l’Euribor a sei mesi. Raccolti 1,5 miliardi a fronte di richieste per 2.44 miliardi. Il rendimento è salito  in questo caso di sei punti base allo 0.08%.

S’inizia anche a parlare anche quest’anno dei titoli specifici per i retail il Tesoro probabilmente emetterà nel primo semestre un Btp Futura. Il quinto collocamento avverrà nella prima parte dell’anno, con ogni probabilità in primavera, per un’ulteriore collocamente si valuteranno le condizioni nell’autunno.

Le nuove emissioni corporate della settimana sottoi riflettori

Buon risultato per l’emittente tedesco German State of Saxony-Anhalt che ha collocato un’obbligazione senior a 10 anni con scadenza 9 febbraio 2032 per un controvalore di 1 miliardo di euro, raccogliendo ordini per 2.1 miliardi. Dopo le prime indicazioni in area 7 punti base sotto il tasso midswap, il titolo è stato prezzato a -7 punti base. Cedola annua fissa 0.35%, prezzo di emissione 99.873, equivalente a un rendimento finale dello 0.363%. Lotto minimo di mille uro con multipli di mille, rating AA e Isin DE000A3MQP00.

Anche il Federal State of Berlin ha deciso di tornare sul mercato riaprendo un’obbligazione già in circolazione aumentando così l’ammontar dei bond a un miliardo di euro. Si tratta del bond 0.01% 26 ottobre 2028 (DE000A289LD0). Prime indicazioni di rendimento in area 11 punti base sotto il tasso midswap di riferimento. Rating Aa1/AAA e lotto minimo di mille euro con multipli di mille. I nuovi bond saranno immediatamente fungibili dal 10 febbraio, data valuta della nuova emissione.

Sul fronte corporate al centro dell’ attenzione è stata Terna che ha collocato un green bond perpetuo ibrido da attesi 750 milioni di euro, con prime indicazioni di rendimento in area 2,75%. Il bond sarà non callable per sei anni ed i proventi della nuova emissione saranno impiegati per finanziare in tutto o in parte i progetti green esistenti  o futuri. Il bond di Terna sarà, quindi, senza scadenza, questo significa che la società, dopo il periodo di “non callable” di sei anni (9 novembre 2028),  potrà anche non rimborsare mai il capitale e trasformarsi in perpeutal. Proprio per il rischio che il rimborso non avvenga, i bond perpetui offrono di solito cedole più alte di quelle staccate dai titoli ordinari. Grande successo per l’emissione con ordini che hanno raggiunto 4 miliardi di euro ed ha permesso di abbassare il rendimento finale al 2.45% ed aumentare l’ammontare totale emesso a un miliardo di euro. Nel dettaglio: cedola 2.375%,  prezzo 99.586, lotto minimoo di 100mila euro con multipli di mille e isin XS2437854487. Rating BBB. L’ultimo green bond di Terna era senior e risale allo scorso giugno quando il gruppo ha lanciato un’emissione obbligazionaria verde, destinata a investitori istituzionali, per un ammontare nominale pari a 600 milioni di euro.

Dalle poste francesi, La Banque Postale, sono arrivati 500 milioni di euro senior non preferred con scadenza nel 2028, la cedola è stata fissata all’1% con prezzo d’emissione a 99,733 che esprime un rendimento a scadenza del 1.055%. Taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila, Isin FR00140087C4 e rating atteso BBB-/A.

L’Inter ha collocato sul mercato un bond da 415 milioni di euro, così come aveva annunciato nei giorni scorsi. Si tratta di un’obbligazione senior con scadenza cinque anni, con maxi-cedola del 6,75%. Il prezzo di emissione è stato a 100.  I capitali raccolti dovevano servire a ripagare i debiti in scadenza, tra cui il bond in scadenza alla fine dell’anno per 375 milioni ed un credito revolving a favore delle banche. La precedente emissione del 2017 ha offerto una cedola del 4,875% e la società ha deciso di anticipare immediatamente il rimborso senza aspettare la scadenza naturale del 31 dicembre.

Carraro Finance emetterà nuove obbligazioni per un controvalore di 100-120 milioni di euro; l’offerta sarà avviata entro la fine di febbraio in base alle condizioni del mercato e l’emissione dovrebbe essere realizzata entro metà marzo. Quanto alle caratteristiche delle nuove obbligazioni Carraro in arrivo, avranno una scadenza tra cinque e sei anni e una cedola fissa non inferiore al 2,75%. Con l’emissione, la società punta a rifinanziare i debiti in scadenza; in particolare, a rimborsare in anticipo il bond da 180 milioni di euro emesso nel 2018 ed in scadenza nel 2025.

Maxi deal di Ibm che ha complessivamente emesso due miliardi di euro spalmati su due scadenze da un miliardo ciascuna. La prima al 2030 con cedola del 0.875%, Isin XS2442764747; si sale all’1,25% di cedola per la scadenza 2034 con Isin XS244276512. Per entrambe il taglio minimo è da 100mila euro con multipli di mille con rating A-. Per la parte dollaro vi sono state tre scadenze, la più breve per 650 milioni con scadenza 2027 con cedola del 2.2%, si passa ai 500 milioni per la scadenza 2032 con cedola del 2.72% ed infine al 3.43% della scadenza più lunga 2052 con 650 milioni. Anche sulla parte dollaro il taglio minimo è stato fissato a 100mila dollari con multipli di mille.

Cinque le scadenze proposte da Bank of America con taglio retail da 2mial dollari con multipli di mille, partendo dal 2025 su cui ha proposto 750 milioni di variabile a tasso overnight +66, Isin US06051GKF53 e 1,75 miliardi a tasso fisso 1.843%, Isin US06051GKG37; stesso schema sulla scadenza 2028 con 500 milioni variabili overnight +105 (US06051GKH10) e 2.25 miliardi con tasso fisso del 2.551% (US06051GKJ75) e infine 3.75 miliardi di sono tasso fisso con scadenza 2033 e cedola del 2.972% (US06051GKK49). Il rating di tutti i titoli è A2/A-.

Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) emetterà le prime obbligazioni petrolifere degli Emirati Arabi Uniti. L’operazione avverrà più in là nel corso di quest’anno, attraverso la sussidiaria ADNOC Murban RSC Ltd. Nel Golfo Persico, la compagnia è l’ultima in ordine di tempo a rivolgersi al mercato dei bond per finanziarsi. Negli ultimi anni, lo hanno già fatto Saudi Aramco e QatarEnergy. L’emissione dovrebbe beneficiare del rating AA di Fitch, in linea con il giudizio sovrano dell’azionista di controllo, l’Emirato di Abu Dhabi.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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