La linea guida della BCE per il futuro è improntata alla prudenza, non al panico
Vi sono diversi elementi a conferma del fatto che l’inflazione nell’Eurozona sia diversa rispetto agli Stati Uniti e che, probabilmente, nel corso dell’anno tenderà a diminuire:
- l’alto livello dell’inflazione complessiva è dovuto per la maggior parte al rincaro dei prezzi dell’energia (in gennaio, l’inflazione core CPI è scesa);
- Le differenze fiscali hanno effetti di base;
- l’inflazione degli affitti in Europa è molto più bassa che non negli Stati Uniti;
- in Europa non vi sono indizi di una spirale tra salari e prezzi;
- i colli di bottiglia sul versante dell’offerta si stanno allentando;
- i dati attuali della produzione sono al di sotto del potenziale
Queste sono le ragioni per cui ci aspettiamo che la BCE sarà prudente, dopo che il presidente Lagarde – nell’ultima comunicazione – ha fatto marcia indietro rispetto alle precedenti prese di posizione hawkhish, suggerendo che ” le possibilità che l’inflazione si stabilizzi al 2% sono aumentate”.