Mercati, Pmi: boom di Ipo e raccolta nel 2021 a Piazza Affari

BDO Italia, tra le principali organizzazioni di consulenza e revisione aziendale, ha pubblicato i dati relativi al suo più recente studio sulle IPO nel segmento Euronext Growth Milan (fino a novembre 2021 AIM Italia) di Borsa Italiana nel corso del 2021. Ecco di seguito le principali evidenze del report.

Nonostante il perdurante impatto della pandemia, durante l’anno da poco concluso, il mercato italiano dedicato alle PMI con alto potenziale di crescita ha registrato una performance da record: al 31 dicembre 2021 il valore del listino Euronext Growth Milan (EGM) è cresciuto del +96,8% rispetto al 2020, passando da una capitalizzazione di 5,9 miliardi a una di 11,5 miliardi di euro.

Nel corso del 2021 i nuovi collocamenti nel listino Euronext Growth Milan sono stati in totale 44: tra questi si registrano 3 IPO sul segmento professionale e 2 SPAC. Il dato è quasi doppio rispetto a quello del 2020, quando le IPO si erano fermate a 23. In particolare, l’ultimo semestre dello scorso anno ha confermato l’incredibile crescita da record del mercato italiano dedicato alle PMI: nel periodo in considerazione sono infatti avvenuti ben 21 collocamenti in più rispetto del secondo semestre del 2020 e 13 in più rispetto a pari periodo del 2019 (pre-pandemia). Nel 2021 BDO Italia ha seguito ben il 50% di queste operazioni, fornendo il suo contributo alla crescita del segmento.

La raccolta media delle IPO al netto delle SPAC è stata pari a 10,8 milioni di euro, in incremento del +82,5% rispetto alla media registrata nel 2020. Il flottante medio delle quotazioni è pari al 28,3%, contro il 24% registrato nel corso del 2020 (escluse SPAC).

Analizzando il dato regionale emerge che, nel 2021, la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di imprese che hanno deciso di quotarsi sull’EGM (40,9%), seguita a distanza da Lazio (11,4%), Piemonte e Campania (entrambi con il 9,1%).

Anche durante lo scorso anno, il segmento EGM ha confermato la minore rischiosità rispetto agli altri listini: la sua volatilità negli ultimi 12 mesi è pari al 16% ed è inferiore rispetto a quella del segmento STAR pari al 27%, anche considerando un arco temporale di 3 e 5 anni. Si conferma inoltre il trend che vede EGM presentare più listing rispetto a EXM (ex MTA): nel 2021 il primo listino ne ha registrate 44 contro le 9 del secondo.

Passando all’analisi settoriale, a fine 2021 il comparto «Technology» rappresenta il 28% della capitalizzazione totale del mercato EGM, seguito dai settori «Industrials» e «Consumer Discretionary», rispettivamente con una quota pari al 25% e al 16%.

Osservando invece la ripartizione del numero di nuove quotazioni sull’EGM, il settore che nel 2021 ha registrato più IPO (11) è «Consumer Discretionary», rappresentando il 25% del totale. Seguono poi i comparti «Technology» e «Industrials» entrambi con una quota del 20%.

Analizzando infine la capitalizzazione delle nuove quotazioni del 2021, il settore «Financials» rappresenta il 26% del totale (€612 milioni), che stacca di poco i comparti «Industrials» (23%) e «Technology» (20%). Il settore «Consumer Discretionary» si ferma invece al 17% della capitalizzazione totale delle nuove IPO.

La suddivisione settoriale nel listino EGM risulta molto eterogenea, confermando, in questo modo, la sua validità come strumento per lo sviluppo delle aziende operanti in tutti i settori produttivi.

“Il 2021 ha rappresentato un anno eccezionale per il mercato EGM: il secondo semestre, in particolare, ha messo in luce una straordinaria crescita rispetto al 2020 e al 2019 sia nel numero di nuovi collocamenti, che della raccolta media. Tutto questo, in uno scenario ancora incerto e condizionato dagli sviluppi della pandemia, rappresenta l’espressione dello scopo più alto del mercato dei capitali ovvero promuovere la crescita delle imprese con alto potenziale” commenta Manuel Coppola, Partner Audit & Assurance BDO Italia.

“Con il passaggio di Borsa Italiana a Euronext, il nostro Paese ambisce ora ad assumere un ruolo centrale nella creazione di una infrastruttura europea dei mercati dei capitali che sia in grado di sostenere allo stesso tempo la crescita delle economie locali. L’integrazione con Euronext ha inoltre confermato le previsioni riguardanti la crescente attenzione alle tematiche ESG sia da parte delle aziende quotate che degli investitori e riteniamo che questo continuerà ad essere un tema centrale anche nel prossimo futuro”.

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