Mercati, bond: il pensiero di Christine e le nuove emissioni della settimana

Non è la prima volta che il governatore della Bce nel corso della conferenza stampa post riunione crea scompiglio sui mercati. Poche settimane dopo l’insediamento fu addirittura soprannominata dai cronisti “Christine Lagaffe” per non aver trovato le parole giuste alle prime luci della pandemia nel marzo 2020 e generato una forte discesa dei mercati che si attendevano risposte più efficaci ed immediate. Ha però poi dimostrato nei mesi successivi di poter recuperare ampiamente, gestendo il più difficile periodo degli ultimi 70 anni di storia, con piglio e abilità, permettendo una rapida conclusione del progetto dei “recovery funds” per rilanciare l’economia dell’Eurozona.

Quindi l’atteggiamento più “falco” del governatore nell’ultima conferenza, ha sorpreso e le reazioni sono state molto forti soprattutto nel comparto obbligazionario con una volatilità che sui governativi non si vedeva da molto tempo. Il mercato ha iniziato a scommettere su rialzi dei tassi anche in Eurozona a partire già da quest’anno. La volatilità ha sicuramente “spaventato” e da Francoforte è stato messo subito l’accento sul fatto che qualsiasi inasprimento politico da parte della banca centrale sara’ graduale e basato sui dati.

Il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha subito commentato che la reazione del mercato potrebbe essere stata troppo forte. Persino Isabel Schnabel, considerata tra i falchi del Consiglio ha voluto sottolineare che la normalizzazione della politica monetaria sarà graduale e dipenderà dai dati, e che l’inflazione alta dovrebbe calare progressivamente verso la fine dell’anno.

La violenta reazione dopo il meeting Bce della scorsa settimana è sfociata in un deciso rialzo dei rendimenti in tutta l’Eurozona, con tutti i Paesi in territorio positivo sulla curva decennale ed abbastanza distanti dalla linea dello 0%. Infatti la stessa Germania che prima del meeting era a cavallo della soglia tra positivo e negativo si è spostata mediamente a +0,25% mentre il nostro rendimento è schizzato verso quota 1,8%. Sempre sopra di noi la Grecia vicina al 2,5%, mentre sopra l’1% non siamo più soli ma ci accompagnano Cipro +1,47%, Spagna +1,10% e Portogallo +1,04%.

Sul fronte Usa si guarda sempre con attenzione ai dati macro, tra richieste di disoccupazione e prezzi al consumo di gennaio con una stima superiore al 7% del mese precedente che potrebbe di nuovo alimentare le aspettative di rialzo dei tassi americani in tempi più rapidi del previsto.

Importante però il commento fatto in settimana dalla presidente Fed di Cleveland, Loretta Mester, che ha detto che non c’è motivo di partire con un rialzo di 50 punti, aggiungendo che la Fed sarà cauta con la riduzione degli asset per non danneggiare i mercati finanziari. La stessa ha poi parlato di un rallentamento dell’inflazione quest’anno; in sintonia con lei anche il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, che ha detto che la discesa dei prezzi potrebbe essere vicina.

A dispetto di altre settimane vi sono state molte emissioni governative che hanno attratto l’interesse degli investitori, visto che i rendimenti si sono rialzati, in particolare la UE ha fatto la parte del Leone con un nuovo Efsf con scadenza 2026 ed un tap del programma NGEU, con scadenza 2051.

Grande successo quindi per i sovranazionali, ed è molto importante l’apprezzamento degli investitori soprattutto nell’attesa dei prossimi mesi quando vi saranno altre emissioni dei “recovery fund”.

I nuovi bond governativi sotto la lente

Ad inizio settimana l’Unione Europea  ha dato mandato a un pool di banche per l’emissione di un bond nell’ambito del programmaSureda 100 miliardi di euro, ossia lo strumento europeo con l’obiettivo di attenuazione dei rischi occupazionali legati alla diffusione della pandemia. Buona la risposta degli investitori, con richieste che hanno superato i 60 miliardi con un ammontare emesso di cinque miliardi per il tap del bond EU 0.70% 6 luglio 2051 e 19 miliardi di ordini con un ammontare emesso di 2.2 miliardi per il bond con scadenza 22 ottobre 2026. Nel dettaglio il bond a 29 anni (Isin EU000A3KTGW6) paga una cedola annua lorda dello 0.70%, prezzo di emissione 91.885, equivalente a un rendimento dell’1.021% equivalente a 29 punti base sul tasso midswap di riferimento. Il bond a quattro anni offre un rendimento di 23 punti base sotto il tasso midswap. Rating AAA e lotto minimo di mille euro con multipli di mille.

Sul fronte interno il Tesoro ha annunciato che oggi porterà in asta tre Btp a tre, sette e 20 anni per 6,25-7,75 mld di euro. Riprende intanto, sul mercato la domanda di bond indicizzati all’inflazione, come dimostrato anche dall’accoglienza riservata a quello sindacato a 10 anni collocato da Via XX settembre una settimana fa, con richieste quasi quattro volte la size. L’appeal è forte pertanto anche per prossimi Btp Futura che hanno questa struttura con premio legato al Pil.

La Germania ha collocato 1,5 miliardi di Bund agosto 2050, mentre grande successo ha avuto l’emissione sindacata di un nuovo benchmark trentennale spagnolo, emesso per 7 miliardi con richieste quasi dieci volte superiori. Nello specifico il titolo ha una cedola dell’1,9% con prezzo d’emissione a 99,934 che ha ben performato sopra quota 100 nel grey market successivo. Isin ES0000012K46 con taglio minimo di mille euro con multipli di mille.

Tra i governativi emergenti, El Salvador ha annunciato l’emissione del primo Bitcoin bond, ribattezzato dai media già anche come “vulcano bonds” tra il 15 e il 20 marzo prossimi. La cedola è stata confermata al 6,5%. L’emissione avverrà tramite la piattaforma Liquid, un servizio dedicato alla criptovaluta di Blockstream. L’investimento minimo è stato fissato in 100 dollari, per cui il Bitcoin bond sarà alla portata di molti investitori. L’importo che sarà raccolto complessivamente dal governo sarà di 1 miliardo. Il Bitcoin bond sarà la prima di una serie di emissioni per complessivi 10 miliardi in 10 anni. I rischi principali legati all’investimento riguardano la volatilità del debito di El Salvador è classificato basso dalle agenzie di rating, inoltre il Fondo Monetario Internazionale pone molte incertezze su questo tipo di emissioni legate al Bitcoin come valuta legale.

Dopo un lungo periodo d’incertezza in Argentina, culminato con la rinegoziazione richesta nel dal neo eletto presidente Fernandez, dei bond governativi e lo scorso anno delle Provincie, in questi giorni i bond hanno recuperato mediamente un paio di punti a seguito dell’accordo con il Fondo Monetario per la rinegoziazione degli accordi di rimborso sugli ultimi aiuti che erano stati fatti al precendente governo del presidente Macri, serviti anche per chiudere tutte le vertenze legate ancora al default del 2001.

Le nuove obbligazioni corporate sotto i riflettori

Tra i corporate attività più tranquilla rispetto alle ultime settimane contraddistinte dalla volatilità e da pochi successi dei trade post emissione. Tra i nuovi deal,  Arval Service Lease che sta collocando un bond senior a tre anni con scadenza 17 febbraio 2025. Prime indicazioni di rendimento in area 70 punti base sopra il tasso midswap. Rating A. E lotto minimo da 100mila, con 750 milioni di emissioni e richieste che hanno sfiorato i due miliardi di euro.

Nel settore finanziario Danske Bank 5NC4 ha iniziato il colllocamento del suo bond 5NC4 Non-Preferred Senior green. La scadenza dell’obbligazione è fissata al 17 febbraio 2027,  con una call alla pari, esercitabile dall’emittente, a febbraio 2026. Prime indicazioni di rendimento in area 100 punti base sopra il tasso midswap. Lotto minimo 100mila euro con multioli di mille e rating BBB+/A+.

Un miliardo di euro dalla banca Finlandese Nordea Bank, che ha emesso un miliardo di euro di senior preferred con scadenza nel 2027. La cedola è stata fissata all’1.125% con prezzo d’emissione a 99,879, taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e Isin XS2443893255.

Più attività corporate sui dollari con l’Harley Davidson che è tornata sul mercato con 500 milioni con scadenza nel 2027 e cedola del 3.05%. Isin USU24652AU08 con taglio minimo da 2mila dollari con multipli di mille.

Doppio deal per la catena americana di caffè Starbucks che ha emesso 500 milioni a due anni con tasso variabile +42 che significa per la prima cedola trimestrale in maggio un rendimento del 0,460442%. Isin US855244BB41 e taglio minimo da 2mila dollari con multipli di mille. Il secondo bond con maggiore successo tra gli investitori è stato emesso per 1 miliardo con scadenza 2032 e cedola fissa del 3%. Anche per questo titolo il taglio minimo è da 2mila dollari con mutipli di mille con Isin US855244BC24.

La società AMC Entertainment, che gestisce  sale teatro e cinema, ha emesso nuove obbligazioni in dollari per un controvalore di 950 milioni, quasi il doppio dei 500 milioni ipotizzati prima dell’operazione. Grazie all’accoglienza più calorosa del previsto, l’emittente ha potuto aumentare l’importo e ridurre il rendimento offerto dall’8% ipotizzato al 7,5%. Si è trattato di un successo a tutti gli effetti per il bond high yield, ad attirare i capitali è stata certamente l’alta cedola. I  titoli di nuova emissione hanno scadenza nel 2029.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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