Mercati: ogni sfida può rivelarsi una fonte di opportunità

Gli investitori stanno imparando a vivere in una nuova normalità, che generalmente risulta favorevole alle azioni, ma occorre tenere presente anche le valutazioni elevate e il ridimensionamento dello stimolo “. Ad affermarlo sono gli esperti di SPDR – State Street Global Advisors, che di seguito illustrano nel dettaglio il loro outlook.

Per gli investitori che cercano un riparo da un’ulteriore incertezza, il bilanciamento di settori diversi, come l’energia e il settore sanitario, potrebbe fornire un certo grado di protezione. Gli investitori che vogliono evitare la concentrazione e le valutazioni elevate delle maggiori società statunitensi possono diversificare il rischio con le mid cap o con una serie di alternative azionarie in altre regioni, come l’Europa e il Giappone. Troviamo interessanti le opportunità offerte dai beni di consumo discrezionali europei e dagli industriali, principalmente negli Stati Uniti.

I titoli azionari dovrebbero continuare a beneficiare di una forte crescita degli utili e di bilanci aziendali solidi, con fondamentali supportati dai dati sugli utili del quarto trimestre 2021 che rappresentano un indicatore importante.

L’inflazione non è più transitoria

A differenza di alcuni analisti economici, non crediamo che il tasso d’inflazione in Europa diminuirà molto più velocemente che negli Stati Uniti. Mentre gli Stati Uniti devono affrontare maggiori pressioni sul mercato del lavoro e sui prezzi delle abitazioni, le società e i consumatori europei si devono confrontare con un continuo rialzo dei costi energetici.

Questo è solo uno degli elementi di rischio geopolitico che potrebbero accentuarsi durante quest’anno.

I tassi aumenteranno

I mercati finanziari e la Federal Reserve ora sembrano entrambi prevedere una serie di aumenti dei tassi d’interesse statunitensi nel 2022. Tuttavia, l’appiattimento della curva dei rendimenti dei Treasury statunitensi all’inizio di quest’anno ha limitato il probabile miglioramento dei margini per le banche, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale. Abbiamo puntato sui titoli finanziari durante tutto il 2021 e il settore ha reagito bene alle pressioni inflazionistiche e alle prospettive di inasprimento della politica monetaria. Ora abbiamo eliminato il settore finanziario dai nostri Sector Pick fino a quando non saremo maggiormente certi che la crescita economica si rifletta sulla curva dei rendimenti.

Sempre orientati verso i titoli value

La ricerca di valore relativo ci rende cauti sulle azioni statunitensi a grandissima capitalizzazione, che risultano potenzialmente sovrastimate, e sul settore tecnologico, che potrebbero essere penalizzate dall’aumento dei rendimenti obbligazionari. Preferiamo orientarci sulle società a media capitalizzazione, che beneficiano di una solida economia interna e possono offrire una certa diversificazione.

Considerando i diversi ritmi della ripresa e i divari di valutazione, inseriamo una leggera differenziazione regionale nei nostri Sector Pick del primo trimestre.

Comportamento degli investitori istituzionali vs flussi di ETF

Lo scorso trimestre i flussi degli investitori istituzionali hanno mostrato un profilo abbastanza diverso rispetto ai flussi degli ETF. Mentre gli investitori in ETF hanno effettuato forti acquisti in segmenti del mercato più focalizzati sui titoli growth, come i settori della tecnologia e dei beni di consumo discrezionali, i flussi degli investitori istituzionali hanno mostrato un orientamento molto più difensivo, con forti acquisti nei servizi di pubblica utilità e nei beni di prima necessità. A livello regionale, gli investitori in ETF hanno continuato a privilegiare le azioni statunitensi, contrariamente agli investitori istituzionali che hanno invece continuato ad abbandonare queste esposizioni dirigendosi in prevalenza verso i mercati emergenti e l’Europa, ad esclusione del Regno Unito.

Gli investitori rimangono estremamente sovrappesati sul settore Technology e sugli Stati Uniti, sebbene anche in queste aree si siano registrate delle vendite. Inoltre, gli investitori hanno iniziato a ridurre il forte sottopeso sulle azioni del Regno Unito e hanno continuato ad ampliare il sovrappeso sulle azioni Europa, escluso il Regno Unito.

Nel complesso, la domanda di titoli azionari è rimasta sostanzialmente invariata durante il quarto trimestre 2021, nonostante alcune vendite alla fine del trimestre dopo la notizia della variante Omicron. Nello stesso periodo abbiamo anche assistito ad una maggiore richiesta di azioni in grado di offrire un’esposizione più difensiva e riducendo l’esposizione su Growth e titoli Ciclici.

Analisi Settoriale – Industria

L’industria è un settore è molto diversificato: il titolo più importante costituisce meno del 3% dell’indice. Le società operano in mercati finali multisettoriali, consentendo un’ampia esposizione ai temi attuali. Le prospettive del comparto dei macchinari (19% della capitalizzazione di mercato dell’MSCI World Industrials) sono direttamente correlate ai PMI manifatturieri. Con l’aumento dei tassi di utilizzo della capacità produttiva, aumenteranno i nuovi ordini per componenti come cuscinetti, macchine utensili e attrezzature per l’automazione, così come la domanda di macchinari da costruzione e di camion. L’aumento dei livelli di attività coincide con un’accumulazione di ordini e una riduzione delle scorte; quindi, i produttori dovrebbero essere in grado di aumentare i prezzi.

Il settore aereo ed aerospaziale (12%) è uno dei pochi casi in cui la riapertura non si è ancora trasmessa completamente nel mercato azionario. Pensiamo che l’impatto delle restrizioni sui viaggi continuerà a farsi sentire sui volumi di passeggeri e sugli ordini di aerei commerciali. Quando le restrizioni dovute alla variante Omicron verranno eliminate, la solidità dei consumatori e delle imprese dovrebbe contribuire a trainare la ripresa. Gli operatori del trasporto via terra e ferroviario (11% dell’indice mondiale) hanno beneficiato della crescita del volume nelle loro reti e della capacità limitata, e sono riusciti a dimostrare un efficace potere decisionale sui prezzi. Prevediamo che le condizioni positive persistano nel 2022, con l’aumento dei volumi nei comparti in ripresa, come quello automobilistico, che permetteranno di compensare il declino a lungo termine dei comparti penalizzati.

Gli Stati Uniti hanno più driver

Preferiamo il settore statunitense perché le sue società hanno maggiori probabilità di aggiudicarsi contratti assegnati dal Dipartimento dei Trasporti e da altre agenzie federali. La spesa pubblica per gli investimenti tradizionali come strade, ponti e sistemi idrici dovrebbe dare un impulso significativo alla domanda industriale statunitense nei prossimi anni. In alternativa, gli investitori che cercano una maggiore diversificazione geografica potrebbero considerare l’esposizione al settore industriale mondiale. L’indice ha un significativo sovrappeso di produttori giapponesi, con l’integrazione di altre 61 società che potrebbero beneficiare della ripresa economica interna e della domanda dei mercati emergenti.

Anche i titoli industriali europei sono relativamente interessanti per l’esposizione ciclica e le società godono degli stessi vantaggi strutturali, ma crediamo che potrebbero rimanere indietro rispetto agli Stati Uniti e al mondo. Occorre sottolineare alcune differenze nel mix industriale: non è presente nessuna azione del comparto stradale-ferroviario e l’esposizione al comparto aerospaziale e alla difesa è limitata, mentre le esposizioni ai servizi professionali (tramite società di reclutamento, credit scoring, business analytics) e il comparto delle apparecchiature elettriche sono sovrappesate.

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