Forex, nel caos dei mercati l’euro resta apatico

L’euro ha effettuato un tentativo di rafforzamento all’inizio del mese, ma non ha potuto evitare di concludere la scorsa settimana in terreno negativo riportandosi, pienamente, all’interno della sottile fase laterale che sta caratterizzando le ultime settimane.

Le preoccupazioni relative alla guerra in Ucraina sembrano rientrate, almeno lunedì sera, vedi il crollo del prezzo del petrolio e del gas, ma non sono le sole nuvole all’orizzonte.

Dal punto di vista puramente tecnico ribadisco quanto detto otto giorni fa: “Non possiamo fare altro che attendere, ancora una volta, l’abbandono dell’attuale fase di congestione”.

Da una parte il medico non ci obbliga a rimanere costantemente sul mercato, dall’altra cerchiamo qualche evento “programmato in calendario” che potrebbe contribuire ad aumentare la volatilità.

L’agenda economica per il resto della settimana non appare molto impegnativa e anticipo soltanto il Fomc e il Cpi inglese di domani. Quindi, teoricamente, lato dati, dovremo stare tranquilli.

Oggi propongo la versione Renko, con box size di 1, che sinterizza perfettamente l’attuale scenario. Il trend è ribassista dal mese di maggio 21 e abbiamo assistito a un segnale rialzista che ha comportato, per lo meno, la chiusura degli short.  Noi siamo rimasti alla finestra. Tuttavia, un nuovo box ribassista riporterebbe l’euro index (paniere di mia creazione, vedi anche i livelli diversi rispetto all’Euro Index di Bloomberg per esempio) in corrispondenza di un supporto statico relativamente importante, mentre i livelli attuali interessano una resistenza. Non è mai facile in parole povere…, ma già lo sappiamo.

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 64% dei casi (in rialzo rispetto al 61% della scorsa settimana) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano due cali di oltre il -2% nei confronti del Brasilian Real e del Thailandia Baht.

La situazione rimane tendenzialmente ribassista nel medio periodo e neutrale nel breve. Siamo sempre in attesa dell’abbandono dell’attuale fase di congestione. Attenzione quindi alla tenuta dei recenti minimi.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd si mantiene in un contesto neutrale. L’Eur/Aud si limita a consolidare attorno a 1,59 nel terreno di nessuno. L’Eur/Cad si porterà in un contesto positivo, come già evidenziato, solo in caso di superamento di 1,466. L’Eur/Chf ha realizzato un minimo relativo a 1,043 dal quale tenta di rimbalzare e, questa volta, potrebbe sfruttare un doppio minimo ascendente (in via di completamento). L’Eur/Jpy ha perso nuovamente terreno riportandosi al di sotto di 131. La situazione è molto impegnativa, ma è possibile un nuovo tentativo di rafforzamento. L’Eur/Nzd si mantiene “magicamente” al di sopra del precedente 1,70 e potrebbe tentare nuovamente la strada del recupero. L’Eur/Sek riesce a spingersi verso 10,70, ma poi ci ripensa. Attenzione alla tenuta di 10,40. L’Eur/Zar si è confermato “provato” ed è sceso fino 17 circa. L’Euro è in una situazione di equilibrio precario. L’Eur/Rub si mantiene pericolosamente al di sopra del vicino supporto dinamico posto a 84,50 circa. La divisa europea è senza anima in questo momento.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Chf “prosegue il movimento in range tra 0,91 e 0,935/40” mantenendosi in un contesto neutrale. L’Usd/Cnh potrebbe presto accusare una nuova serie di minimi relativi. L’Usd/Nok cerca di rimbalzare “forte” di un doppio minimo ascendente, ma deve fare i conti con la resistenza di 9. L’Usd/Nzd tenta di confermare i “terreni” recentemente conquistati, ma attenzione alla tenuta di 1,49 circa. L’Usd/Zar sta testando il livello potenzialmente strategico di 15 il quale cedimento confermato potrebbe generare un segnale di peggioramento. L’Usd/Aud si mantiene al di sopra del supporto, già precedentemente evidenziato, a 1,385/0, ma la situazione è rischiosa. L’Usd/Rub deve fare i conti con un aumento di volatilità e si mantiene pericolosamente al di sopra del supporto dinamico di 74,5/2. Per l’Usd/Sek si veda la sezione “Trade opportunity”. Il biglietto verde è in bilico in alcune situazioni.

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importante cross

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi dell’Usd/Sek pubblicata lo scorso 26 gennaio che potete rileggere cliccando sul seguente link. Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

A rigore del vero, la candela daily di ieri martedì è ragionevolmente preoccupante. Stiamo a vedere. Al momento abbiamo raggiunto il primo obiettivo 9,30/5 e direi di proseguire in questo modo. Mantenere le eventuali posizioni rialziste in essere con stop in area 9,10/05 e obiettivi 9,50 e 9,75, poi 10,10/80. Short pertanto sotto 9,05 con obiettivo come in precedenza; ossia 8,70/65 e 8,35, poi 8,15/00

Nel nostro caso, dopo il raggiungimento del 1° obiettivo a 9,30/5, il dollaro Usa ha sfiorato immediatamente il successivo traguardo di 9,50 fermandosi, tuttavia, a 9,48 circa prima di ripiegare fino a testare e quindi confermare la validità dell’area di supporto posta a 9,10/05 (realizzato 9,06).

Ho ripreso quest’analisi perché assistiamo a un doppio massimo discendente (anche se in via di completamento) in corrispondenza dell’importante resistenza di 9,50, ma c’è dell’altro.

In effetti, l’area 9,40/50 è molto importante come evidente dal grafico Point&Figure 1X3, mentre un supporto è individuato già a 9,10.

Pertanto, i precedenti livelli 9,10/05 e 9,50 sembrano nuovamente fondamentale dopo il movimento che è venuto a formarsi da dopo lo scorso 4 febbraio. Direi di proseguire in questo modo.

Long su tenuta di 9,15/0 e sopra 9,50 con obiettivi rispettivi 9,40/50 e 9,75, poi 10,1/8 e 11,30.

Short solo sotto 9,10 con obiettivi 8,85 e 8,65/0, poi 8,50 e 8,15.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso, docente Siat e responsabile delle gestioni patrimoniali di Banca Bsm

https://giovannimaiani.blogspot.com/
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