Mercati, il dollaro perde potere d’acquisto rispetto al Bitcoin

La corsa al riconoscimento da parte dei mercati del Bitcoin come valuta principale negli Usa e nel mondo almeno nei numeri è già storia. Il dollaro infatti ha perso il 97% del proprio potere d’acquisto nei confronti del Bitcoin negli ultimi cinque anni attestando il cambio a 0,000024, come riportato da Cryptonomist.ch.

Dollaro contro Bitcoin

Questo risultato straordinario però parte da lontano e ha almeno due ragioni principali che hanno portato il divario così in alto ed entrambe sono fondamentali per capire la portata del risultato della moneta virtuale.

Da 50 anni a questa parte, il CPI che non è solo un nemico recente, ma anzi un problema che ricorre da sempre nella finanza e nell’economia reale ha ridotto il valore del dollaro dell’85% rispetto al Bitcoin, che copre il 42% dell’intero asset delle criptovalute ed è per sua natura deflattiva. Ciò vuol dire che ogni due anni applica correzioni in questo senso di modo che nulla possa erodere il suo valore.

Per questo motivo il Bitcoin è considerato anche un bene rifugio e compete persino con l’oro in questa nicchia pur con le dovute differenze (più volatile rispetto al minerale, rapporti di forza ecc).

Chi immette capitali nel Bitcoin, investe in una moneta il cui valore è rimasto alto nel tempo e cresce nel lungo periodo, per cui non è facile acquistare una singola unità che ad oggi vale 43.000 dollari e succede usualmente che frazioni di moneta vengano acquistate così da entrare più facilmente in questo investimento.

I problemi del dollaro Usa

Andiamo a vedere anche l’altro grande ostacolo del dollaro. Il biglietto verde subisce e sconta le politiche monetarie della Fed.  La banca centrale americana infatti ha emesso enormi quantità di liquidità a fronte della pandemia a seguito della contrazione dell’economia e così ha fatto anche per la crisi del 2008 in continuità con le modifiche dei tassi previste per l’anno in corso riducendo drasticamente il valore del dollaro rispetto al passato.

Per il 2022 infatti la Fed si trova a fronteggiare un nemico di tutti (criptovalute comprese per certi aspetti) ovvero l’inflazione.  A contrastare infatti la perdita del potere di acquisto delle famiglie americane ci penseranno gli aumenti dei tassi o almeno così si spera. Sono previsti per l’anno in corso sette aumenti spalmati durante l’anno a partire da marzo, si pensa con uno scostamento di 0,5.

Il Bitcoin ad oggi ha un valore totale di mercato di 831,5 miliardi di dollari ed un satoshi (unità di misura che conta il prezzo di Bitcoin in dollari per 100.000.000 ed aiuta a farsi un idea dell’ordine di grandezze in campo) e vale il 75,24% in più di due anni fa. Ciò vuol dire che se dieci anni fa con un dollaro potevamo acquistare 10656 satoshi oggi riusciremmo ad acquistare solo 2638.

 

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