Forex: Euro Index bersagliato da più parti

La divisa europea si limita a vivacchiare da ormai troppo tempo ed è alle prese, da una parte, dalla politica monetaria della Fed, dall’altra con i problemi geopolitici legati all’Ucraina, e dall’altra ancora (in questa situazione è doveroso), dalla Pandemia più o meno in via di rallentamento.

In questo contesto a dire poco impegnativo, l’Euro Index (paniere valutario di mia creazione) è “bersagliato” da più parti ciò che contribuisce alla realizzazione del movimento altalenante di questi ultimi tre mesi.

Oggi vi presenterò il Bloomberg Euro Index (Euro index) e non il benchmark da me realizzato.

In effetti, sono settimane che scrivo di una fase di elevata incertezza, letta attraverso l’analisi del mio benchmark, mentre voglio confrontarmi con il benchmark “ufficiale”; anche per proporre dei livelli riconoscibili a tutti.

L’euro index interessa, dalla metà del mese di ottobre 2021, il supporto del canale discendente in essere dal pico di inizio 2021 a 948,71 e non sembra intenzionato ad allontanarsene. Il movimento di incertezza viene pertanto pienamente confermato anche attraverso questo indice; e come potrebbe essere diversamente. Le due serie storiche hanno una correlazione storica del 93%, ma mostrano alcune piccole diversità molto interessanti.

Pertanto, interverremo al rialzo in caso di superamento dell’area di resistenza di 908/10 con obiettivo 920, nonché possibile inversione rialzista al di sopra di tale primo obiettivo con obiettivi successivi 936 e 945/50.

Al ribasso, invece, andremo short sotto 887 con obiettivi 870 e 855/40.

Staremo a guardare all’interno dell’ampia area 887/910.

Sotto il grafico principale la trasformata di Fisher che ha un suo perché…

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 58% dei casi (in calo rispetto al 64% della scorsa settimana) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano soprattutto un forte rafforzamento dell’euro nei confronti del Russian rouble.

La situazione rimane di conseguenza tendenzialmente ribassista nel medio periodo e neutrale nel breve. Ci troviamo tuttora l’interno di una fase di congestione che si sviluppa attorno a un supporto di riferimento.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd non è molto interessante in questo momento e sta perdendo tempo. L’Eur/Aud indietreggia e testa il supporto dinamico di 1,57 circa. Elevato rischio di peggioramento. L’Eur/Cad cerca di rimbalzare, ma appare ancora debole. Come ribadito da qualche settimana, positivo sopra 1,466 circa. L’Eur/Chf non riesce a rimbalzare trovandosi quindi in difficoltà in corrispondenza di 1,06. Attenzione alla tenuta di 1,035/0. L’Eur/Jpy perde terreno e rallenta la discesa poco al di sopra del supporto dinamico di 129. L’Eur/Nzd cede sotto 1,70 e sembra destinato a proseguire la discesa verso 1,65. L’Eur/Sek consolida in corrispondenza dei nuovi massimi relativi che cercherà di confermare. Attenzione, di nuovo, alla tenuta di 10,40. L’Eur/Zar testa, molto pericolosamente, un supporto di medio/lungo periodo iniziato con il minimo del 2010 e situato proprio in corrispondenza dei livelli attuali. Attenzione a un doppio massimo discendente e alla tenuta (confermata mensilmente) di 16,50 circa. L’Eur/Rub rimbalza dal precedente 84,50 e dovrà mantenersi al di sopra di 86 per confermare l’attuale rafforzamento.

L’Euro index è in una situazione laterale, ma l’euro perde colpi in varie situazioni.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Aud testa pericolosamente il precedente 1,385/0 e potrebbe presto generare un segnale ribassista di breve periodo. L’Usd/Cad consolida da qualche settimana tra 1,265 e 1,280 circa. Attendere il breakout. L’Usd/Chf consolida tuttora tra 0,91 e 0,935/40 ciò che lo rende poco interessante in questo momento. L’Usd/Cnh accusa un nuovo minimo dal mese di maggio 2018 e non è un buon segno…. per il dollaro. Probabile un ulteriore calo. L’Usd/Jpy realizza un doppio massimo a 116,35 e dovrà mantenersi al di sopra del supporto di 113,50 se non vuole generare un segnale di inversione ribassista di breve periodo. L’Usd/Nok conferma la validità della resistenza di 9 quindi indietreggia. Attenzione ora alla tenuta del supporto di 8,80 circa. L’Usd/Nzd sta generando un segnale di inversione ribassista con il cedimento confermato di 1,49. Obiettivi 1,45 e 1,42. L’Usd/Sek non riesce a riportarsi al di sopra di 9,48, ma ha ancora il tempo per riprovarci. Attenzione alla tenuta di 9,20. L’Usd/Zar sta per confermare un segnale di inversione ribassista in caso di cedimento confermato di 15. Obiettivi 14,3 e 13,8/5.

Il biglietto verde è in un contesto negativo nei confronti di vari valute.

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importanti cross

Trade opportunity

Presento qua la mie secondo eccezione alla regola.

Ero intenzionato a presentarvi un cross con un contesto tecnico molto intrigante, mentre vi porto per la prima volta un rapporto di cambio di attualità; ovviamente l’Usd/Rub.

Il dollaro Usa nei confronti del rublo russo realizza una serie di minimi ascendenti dal 2015 ciò che lo spinge in corrispondenza dell’attuale 80 circa.

In effetti, l’Usd testa i massimi relativi dal 2020 individuati all’interno dell’area 80/83 circa, mentre presento ora un grafico Point and Figure a 1X3 che ci aiuterà a definire maggiormente i principali movimenti.

Osserviamo pertanto un quadruplo massimo statico in corrispondenza di 80 che, al momento, costituisce l’ostacolo principale alla realizzazione di nuovi massimi storici, mentre emerge un recente segnale rialzista di breve periodo. Al ribasso, potremo utilizzare come supporto il doppio minimo statico di 75 che viene ulteriormente rafforzato da una retta a 45° che parte dal minimo relativo di 70 (non presente sul grafico per una maggiore chiarezza).

Alcuni minimi ascendenti sostengono e spingono verso l’alto l’Usd/Rub che, tuttavia, si mantiene all’interno di un range di relativa neutralità (come mi piace chiamarli) in un’ottica di breve periodo.

Direi di proseguire in questo modo sfruttando/aspettando la fuoriuscita da 75/81 circa.

Long su tenuta di 75 e sopra 81 con obiettivi rispettivi 81/2 e 86, poi 90 e 96/8.

Short sotto 75 con obiettivi 70 e 67/5, poi 61/0.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso, docente Siat e responsabile delle gestioni patrimoniali di Banca Bsm

https://giovannimaiani.blogspot.com/
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