Investimenti, azionario Europa interessante anche in un contesto volatilile

Il 2022 è iniziato con mercati instabili e un calo dell’azionario guidato dai titoli ‘growth’ statunitensi. Resta da vedere se ciò porterà a un allontanamento dalle aziende tecnologiche innovative e ad alta crescita che hanno dominato la performance del mercato azionario nell’ultimo decennio. La crescita in questo segmento del mercato è stata guidata da alcuni successi commerciali veramente innovativi che hanno cambiato il nostro modo di vivere, lavorare, fare acquisti e comunicare. Ma la sorprendente sovraperformance di un gruppo concentrato di aziende ha portato molti a chiedersi quando la loro forte corsa rallenterà e se le valutazioni in altre aree del mercato vedranno una ripresa.

In questo scenario, ecco di seguito la view di Ritu Vohora, Portfolio Specialist, Capital Markets di T. Rowe Price.

In questo periodo relativamente recente, ma prolungato, di predominio del tech USA, i mercati azionari europei sono rimasti indietro, nonostante abbiano avuto performance per lo più in linea con i mercati statunitensi nei quattro decenni precedenti.

Contesto in miglioramento per i mercati europei

La sottoperformance dell’Europa nell’ultimo decennio può essere in gran parte attribuita alle differenze nella composizione settoriale, così come alle performance nettamente divergenti di alcune delle maggiori società su entrambi i lati dell’Atlantico.

All’inizio del decennio scorso, i mercati europei erano fortemente sbilanciati verso i settori tradizionali della ‘old economy’, come quello finanziario e dell’energia, che costituivano circa un terzo dell’indice MSCI Europe. La performance in questo spazio è stata particolarmente debole in un periodo di crescita economica lenta. Nel frattempo, tech e consumi discrezionali hanno rappresentato la percentuale minore del mercato azionario europeo.

Al contrario, il settore tecnologico ha rappresentato la quota maggioritaria dell’Indice S&P 500 nell’ultimo decennio, con un numero ristretto di aziende, tra cui Apple, Microsoft e Alphabet, che hanno dominato la performance e generato rendimenti annualizzati superiori al 30%.

Alla fine del 2021 abbiamo assistito all’inizio di una transizione verso un più ampio mix settoriale in Europa, con una crescente esposizione a settori quali beni di consumo discrezionali, industriale e IT, offrendo opportunità in un ampio spettro di mercati. In particolare, l’Europa ha dato vita ad alcuni marchi leader a livello mondiale nei settori dei beni di consumo, come beni di lusso e automobili, così come nei settori farmaceutico e industriale.

Con 15 mercati presenti nella categoria Europa sviluppata di MSCI, questo può essere un universo complesso da navigare, date le molteplici lingue e le diverse strutture sociali, politiche e legali nazionali. Tuttavia, può anche offrire una serie di opportunità diverse e interessanti.

I mercati azionari europei rimangono più sbilanciati verso i settori ‘value’ e ciclici rispetto agli Stati Uniti. Questo potrebbe rivelarsi vantaggioso in un’economia globale in ripresa e in un contesto di tassi in aumento, che può essere impegnativo per gli asset con duration più lunga.

I vantaggi ESG dell’Europa

I criteri ESG sono da tempo all’ordine del giorno per investitori, aziende, autorità e governi europei. Un recente rapporto ESG dell’ISS ha stabilito che l’Europa rimane all’avanguardia in termini di regolamentazione della finanza sostenibile.

Il contesto normativo in questo spazio ha fatto un passo avanti con la tassonomia dell’UE e la regolamentazione SFDR, che probabilmente stabilirà lo standard per il resto del mondo.

Il Fit for 55 dell’UE ha fissato l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990), allineando la legislazione a questo obiettivo, e il Green Deal mira ad affrontare il cambiamento climatico, con uno sguardo al benessere dei cittadini.

Le aziende europee potrebbero quindi essere meglio preparate per un contesto in evoluzione e in grado di beneficiare di una maggiore attenzione da parte degli investitori sostenibili. Ciò potrebbe anche rappresentare una fonte di innovazione e leadership di mercato in futuro.

Opportunità legate alla riapertura

Mentre l’Europa emerge dall’ultima ondata pandemica, l’allentamento delle restrizioni legate al COVID potrebbe dare impulso a servizi come l’ospitalità e i settori legati ai viaggi, tra gli altri, fornendo opportunità selettive per gli investitori. I risparmi accumulati dopo quasi due anni di restrizioni on/off potrebbero anche stimolare la spesa dei consumatori insieme a investimenti aziendali più forti.

Inoltre, il quadro politico rimane favorevole grazie alla politica monetaria accomodante e al sostegno fiscale senza precedenti del pacchetto di ripresa economica del NextGeneration EU.

Sebbene i rischi relativi ai problemi delle supply chain, l’incertezza sull’inflazione, l’aumento del rischio geopolitico, la forza del dollaro statunitense e la riduzione della domanda da parte della Cina siano rilevanti, i premi di rischio elevati in Europa potrebbero contribuire a fornire una protezione rispetto alla volatilità globale. Inoltre, l’orientamento ciclico dei mercati europei, la politica fiscale di sostegno e le valutazioni relativamente attraenti forniscono un supporto a breve termine. Con la ripresa degli utili, in particolare nei settori più ‘value’, c’è il potenziale per superare gli altri mercati regionali.

L’universo europeo è vario e sempre più dinamico. L’impatto della pandemia non è stato uniforme su tutti i mercati. Il focus sui fondamentali è più importante che mai, in particolare data la recente volatilità del mercato, che potrebbe fornire un interessante punto di ingresso per opportunità selettive.

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