Mercati: Russia e Cina meditano un nuovo gold standard?

Già da tempo la Russia ha proceduto a disinvestire parte delle sue riserve dai Treasury americani, e di converso, ad accumulare riserve in oro, strategia che è ravvisabile anche nella politica di un altro grande player sul mercato, la Cina.

Il fatto che la Russia abbia recentemente aderito al sistema di pagamenti alternativo bilaterale messo a punto dalla Cina, che non ha mai nascosto l’ambizione di voler rendere lo yuan uno strumento di pagamento internazionale, pone il concreto rischio che il dollaro si trovi in qualche modo spiazzato da questa alleanza, soprattutto in un momento in cui gli Usa si trovano a dover sostenere il peso di un debito molto elevato stampando moneta che di fatto, come fiat currency, non è supportata da nessun asset fisico.

Russia e Cina invece avrebbero in linea teorica la possibilità di creare un sistema alternativo di pagamenti basato sulla convertibilità in oro, senza contare che parliamo di due Paesi che in termini di hard assets non hanno nulla da invidiare a nessuno. La Russia ha grosse riserve di petrolio e oro (di fatto copre il 21% delle importazioni Usa di benzine), la Cina è il maggior fornitore praticamente… di ogni cosa, ed è il maggior trading partner degli States con quasi 560 mld di usd di scambi commerciali bilaterali nel 2020 (senza contare le reiterate speculazioni che in questi anni sono girate sul mercato in merito a forti accumuli di oro da parte di Pechino proprio con la finalità di esordire sui mercati internazionali con un nuovo Gold Standard).

A cura di Michael Paltiello, ad e strategist di Wings Partners Sim

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: