La regolamentazione crypto di Dubai
L’annuncio è arrivato direttamente dal sovrano, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum via Twitter: “Oggi, abbiamo approvato la legge sui beni virtuali e istituito la Dubai Virtual Assets Regulatory Authority. Un passo che stabilisce la posizione degli EAU in questo settore. L’Autorità coopererà con tutte le entità correlate per garantire la massima trasparenza e sicurezza per gli investitori”.
Lo scopo innanzitutto è quello di: “Stabilire la posizione degli Emirati Arabi Uniti e di Dubai come un attore chiave nella progettazione del futuro degli asset virtuali a livello globale”, ha precisato lo sceicco.
Come funzionerà la VARA
La Dubai Virtual Assets Regulatory Authority (VARA) avrà i seguenti compiti:
- organizzazione, emissione e trading con asset e token virtuali;
- organizzare e autorizzare i provider di servizi legati agli asset virtuali;
- assicurare alti standard di protezione agli utenti e ai loro dati personali;
- organizzare l’operatività delle piattaforme per gli asset virtuali;
- monitorare le transazioni per prevenire la manipolazione del mercato.
L’autorità si occuperà di autorizzare e controllare le piattaforme e gli exchange che offrono criptovalute, asset virtuali e scambi anche con altre valute, coloro che offrono servizi di custodia, piattaforme e servizi che provvedono a management e trasferimenti.
Dubai ha appena superato gli Stati Uniti?
L’ordine esecutivo emanato dal presidente USA Joe Biden non è altro che il preludio ad una regolamentazione che abbraccia le criptovalute, mentre di fatto Dubai si è portata avanti istituendo un’autorità praticamente con pieni poteri e un’unica ambizione: rendere Dubai leader del settore. È lo stesso auspicio degli Stati Uniti: mantenere la leadership dell’innovazione.
La sfida è lanciata, e probabilmente a Dubai e agli Stati Uniti potrebbero presto aggiungersi tutti quei paesi lungimiranti che hanno capito che le criptovalute sono un’opportunità e non una minaccia.