Mercati: in settimana occhi puntati sulla Fed

Oltre che ovviamente sugli sviluppi in Ucraina, questa settimana l’attenzione si focalizzerà ancora sulla politica monetaria. A metà settimana si terrà infatti una riunione del FOMC. In questo scenario, ecco di seguito la view di Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors.

Nonostante i recenti accadimenti, confermiamo il nostro scenario di base per cui la Federal Reserve avvierà l’inasprimento alla riunione della prossima settimana e il “quantitative tightening” dal terzo trimestre 2022.

Le attese del mercato circa la politica monetaria sono particolarmente volatili. Tuttavia, gli operatori sono sempre più convinti che le autorità monetarie opteranno per una linea più accomodante.

Ma un aumento della liquidità erogata dalle banche centrali non implica necessariamente una riduzione dell’incertezza. Di fatto, nel contesto attuale la politica monetaria risulta alquanto incapace di dare slancio alla crescita. Piuttosto, maggiori iniezioni di liquidità potrebbero alimentare l’inflazione. Al momento gli interventi di politica fiscale sembrano l’opzione migliore, ma potrebbero comunque incrementare le pressioni inflazionistiche.

Secondo il Fondo monetario internazionale (FMI), nel 2021 la linea fiscale è divenuta neutrale nei Paesi avanzati e restrittiva nelle aree emergenti. In ogni caso, l’aumento della spesa per sicurezza e difesa sulla scia dei recenti eventi geopolitici rappresenterà uno stimolo per diversi Paesi negli anni a venire, pur non riuscendo a sostenere davvero la produttività e il potenziale di crescita. Molti Paesi, in primo luogo la Cina, hanno già dichiarato di voler attuare misure fiscali supplementari volte a stabilizzare la crescita.

L’attività economica si conferma solida, pertanto i timori di stagflazione ci sembrano immotivati. Senza dubbio l’invasione dell’Ucraina rallenterà l’espansione, ma in generale il sentiero di crescita appare tuttora superiore al potenziale.

In ogni caso, l’instabilità geopolitica, la maggiore incertezza, l’inflazione elevata e persistente, il rallentamento del momentum sulla crescita e le banche centrali chiaramente “dietro la curva”, creano un contesto difficile per gli investitori. In linea generale, per il momento è ragionevole mantenere una certa cautela in relazione agli asset rischiosi.

 

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