Forex: ancora molte incertezze per l’Euro

La scorsa settimana abbiamo lasciato un euro relativamente debole, ma con tanta voglia di combattere. Ed è proprio quello che ha fatto, almeno per qualche giorno…

In effetti, avevamo anche evidenziato la presenza di un importante supporto e il benchmark Euro Index (paniere valutario di mia realizzazione) non si è lasciato sfuggire l’occasione.

Abbiamo dunque assistito a un rafforzamento della moneta unica che, tuttavia, si è tuttora mantenuto all’interno del canale discendente in essere da qualche mese e, di conseguenza, siamo “soltanto” testimoni di un rimbalzo puramente fisiologico. Ribadisco che ci vuole ben altro per ottenere un segnale di inversione rialzista di breve periodo.

Per ora, e ripeto per ora, lo scenario puramente tecnico rimane orientato verso il basso, mentre le incertezze sono tantissime, e non parlo soltanto dagli eventi bellici in Ucraina.

Oggi, per esempio, la Russia dovrebbe pagare alcune cedole, mentre la Fed dovrebbe aumentare i tassi +25bps. Domani 17, anche la Bank of England dovrebbe aumentare i tassi di +25bps e il giorno successivo, il 18 marzo, la Bank of Japan dovrebbe stare a guardare. Anche lo “stare a guardare” è una decisione.

Inoltre, la volatilità è discretamente elevata su tutte le principali asset class in questo momento. Un dato per tutti: l’Euro Index ha avuto una volatilità a cinque giorni annualizzata del 15,91% solo pochi giorni fa. Non accadeva dal mese di marzo 2020.

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 24% dei casi (invariato della scorsa settimana) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano una situazione eterogenea e di non facile lettura.

La situazione è tuttora ribassista, mentre l’euro cerca di consolidare. Tuttora attuale l’ipotesi che “un eventuale rimbalzo potrebbe nascondere la realizzazione di un massimo discendente seguito di una nuova correzione tecnica”. Forse assistiamo ora alla discesa dopo la realizzazione del massimo relativo di mercoledì 9 marzo…

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd non ha confermato la precedente ipotesi di “… è probabile un rimbalzo puramente fisiologico verso 1,12”, ma ha messo a segno un recupero fisiologico fino 1,1121. La situazione rimane al momento negativa, mentre consolida attorno a 1,0950. L’Eur/Aud tende a confermare la precedente ipotesi di “Lecita una ripresa verso 1,55… “, mentre ora siamo a 1,5329. Possibile un ulteriore rimbalzo, ma cautela. L’Eur/Cad è rimbalzato solo parzialmente fino a ora, mentre cerca di consolidare nelle immediate vicinanze di 1,40. La situazione è negativa. L’Eur/Chf tende a confermare la precedente ipotesi di “… probabile l’effimero ritorno verso 1,04” e, nel caso (ora 1,0938), potrebbe spingersi verso 1,05. L’Eur/Jpy ha pienamente confermato la precedente ipotesi di “Possibile il ritorno verso 128,45”, mentre sembra in grado di proseguire la tendenza in essere verso 131,5/7. L’Eur/Sek ha generato un segnale short con il cedimento del precedente 10,70/65, mentre ora tenta di mantenersi al di sopra di 10,48. La situazione è negativa. Attenzione al ritorno sopra 10,70. L’Eur/Zar sembra tuttora “diretto verso 16” e ha realizzato un minimo relativo a 16,36. La situazione rimane tendenzialmente ribassista Attenzione soltanto in caso di ritorno confermato al di sopra di 17. L’Eur/Rub ci ha “forse” premiati per quanto scritto in precedente; “Lo scenario è pericolosamente volatile. Meglio stare a guardare”. Non era detto che una qualsiasi operatività sarebbe stata premiante tendendo conto della volatilità in essere.

Ci sono dei trade interessanti e degli obiettivi in via di raggiungimento, ma la situazione sarà potenzialmente molto volatile per la seconda metà della settimana.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Aud tende a confermare la precedente ipotesi che “…ma sembra aver iniziato il “…rimbalzo verso 1,42/3”, mentre siamo attualmente a 1,3954. Probabile un ulteriore rafforzamento, ma attenzione sotto 1,3750. L’Usd/Cad si è limitato a consolidare durante le ultime sedute e, anche in questo momento, non appare interessante. L’Usd/Chf ha pienamente confermato la precedente ipotesi di “…ma sembra intenzionato a rimbalzare”. Probabile un ulteriore rafforzamento verso 0,955/60, ma attenzione alla tenuta di 0,935 circa. L’Usd/Cnh ha generato un segnale di rafforzamento con il “ritorno al di sopra di 6,34”, ma appare incerto a seguito del test di 6,41. Possibile un ritorno verso 1,35. L’Usd/Jpy, vedi sotto, ma potrebbe aver iniziato “una fase di rafforzamento in caso di ritorno al di sopra di 116,50”. L’Usd/Nok ha perso tempo durante le ultimo giornate, ma poco importo in quanto eravamo “alla finestra”, e qua rimaniamo. Moderatamente positivo sopra 9,10 e negativo sotto 8,80. L’Usd/Nzd cerca di rimbalzare verso il precedente 1,51, ma appare indeciso. Meglio stare nuovamente a guardare. L’Usd/Sek ha confermato la precedente ipotesi secondo la quale “La situazione è, soltanto, moderatamente rialzista”, mentre ha infranto al ribasso il supporto di 9,75/0. Ci troviamo in una situazione di attesa, cautela. Peggioramento sotto 9,40 circa. L’Usd/Rub ha confermato l’elevata volatilità e che “La situazione puramente tecnica è troppo volatile per consentire una “sana” operatività”. Dobbiamo investire e non scommettere. L’Usd/Zar si è generalmente mantenuto “tra 15,00 e 15,60 circa”, realizzato tuttavia un minimo relativo a 14,97, mantenendosi in una situazione di equilibrio precario proprio sopra 15. Attenzione in caso di cedimento confermato di tale livello. Per l’Usd/Jpy si veda anche la sezione “Trade opportunity”.

Il Dollar Index si sta rafforzando e sembra tuttora intenzionato a raggiungere gli ultimi 2 massimi discendenti realizzati in area 103/4 circa.

La seguente grafica mostra la tendenza di aluni importanti cross

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi dell’Usd/Jpy pubblicata il 17 novembre scorso che potete rileggere cliccando sul seguente link. Riporto per comodità la precedente strategia operativa. “Mantenere i long in essere con stop cautelativo a 113.0/112.5 e obiettivi 115.5 e 116.70, poi 117.5 e 118.4/119.5. Nuovi long sopra 115 con obiettivi come sopra.
Short sotto 112.50 con obiettivi 111.5 e 109, poi 107 e 105.0/104.5”.

Nel nostro caso, i long già in essere sono stati mantenuti (realizzato un minimo relativo a 113,48, mentre lo stop era a 113) e hanno portato al raggiungimento/superamento del 4° obiettivo posto a 118,40 (ieri 118,46). I nuovi long accesi sopra 115 hanno portato al raggiungimento/superamento del 3° obiettivo posto sempre a 118,40.

Ora, il biglietto verde ha generato un segnale rialzista a seguito del superamento di una serie di massimi discendenti (basta ovviamente il superamento dell’ultimo massimo relativo nel grafico Kagi come quello presentato oggi) e interessa già un’area di resistenza.

La situazione puramente tecnica rimane al momento orientata verso l’alto e tende a migliorare ulteriormente.

Tuttavia, voglio tener conto della doppia posizione in essere; gli acquisti realizzati il 27 ottobre (https://www.bluerating.com/mercati/743265/forex-euro-presto-di-nuovo-sotto-pressione) su tenuta di 113.0/112.5 e quelli effettuati oltre 115.

Direi di proseguire in questo modo.

Mantenere le posizioni già in essere con stop a 117 e obiettivi 119,50 e 120,50, poi 122,30 e 124/6. Avremo un segnale di indebolimento sotto 117, ma non andrei short e spiego il perché.

In primis perché, a prescindere, chiuderemo probabilmente un ottimo trade e, dopo una buona operazione, mi voglio godere il momento ed effettuo generalmente una micro pausa. In questo modo, il cervellino associa una buona performance a un momento di relax e sarà più propenso a cercare di fare bene la prossima volta. E’ come un bambino che viene premiato quando fa bene. Il secondo motivo è che il dollaro è inserito in un canale ascendente sostenuto da un supporto dinamico a 115,0/114,5 e, di conseguenza, avremo un segnale di short solo in caso di cedimento confermato di tale area. Prendendo in considerazione le due cose, non voglio “stressarmi” andando short sotto 117 con obiettivo 115,0/114,5.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso, docente Siat e responsabile delle gestioni patrimoniali di Banca Bsm

https://giovannimaiani.blogspot.com/
[email protected]

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!