Asset allocation, i premi per il rischio azionario sono diminuiti

Dopo le perdite iniziali che hanno seguito l’escalation del conflitto Russia-Ucraina, le azioni dei mercati più maturi (MSCI World) si trovano ora su valutazioni leggermente al di sopra dei livelli pre-invasione. I prezzi del petrolio hanno aiutato, essendo scesi da 128 $ per barile a 107, riducendo così il rischio di stagflazione. In questo scenario ecco di seguito la view di Vladimir Oleinikov, Senior Quantitative Analyst di Generali Investments.

I premi per il rischio azionario sono diminuiti

L’Ucraina e la Russia hanno iniziato ad approfondire il piano di neutralità nei colloqui di pace, ma potrebbero essere necessari progressi più sostanziali affinché il risk-on persista. Nel nostro scenario di base la crisi, di lunga durata, si attenuerà ma con costi elevati per l’economia.

A causa del calo nelle previsioni del PIL, quest’anno abbiamo ridotto la crescita degli utili nell’Unione Europea quasi a zero, rimanendo al di sotto del consenso del 5% e del 7,5% rispettivamente per il 2022 ed il 2023. Utilizzando un target di PE inferiore (13,2X rispetto a una norma storica di 14,2) prevediamo un rendimento totale positivo sui 12 mesi di circa il 6% per l’UE (5% per l’S&P500). Detto questo, i rischi rimangono elevati: un’escalation della crisi verso un orizzonte più ampio di paesi o tipologie di armi coinvolte, interruzioni dell’approvvigionamento (commodities/agricoltura), stagflazione, banche centrali aggressive, spread creditizi più elevati.

Questi persistenti fattori scatenanti potrebbero spingere nuovamente il premio per il rischio al rialzo e non possiamo davvero contare su un calo dei rendimenti reali mentre le banche centrali limitano o inaspriscono la propria linea politica. Consigliamo un più contenuto Underweight, con riduzione della ciclicità.

 

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